Recensione
Mirai Nikki
5.0/10
Il protagonista della storia è Amano, un ragazzo introverso, ai limiti del patologico, passa tutto il tempo a scrivere sul suo diario ciò che gli succede intorno, quindi non passa del tempo con i suoi coetanei e non ha amici, se non di fantasia.
Nella sue fantasie vede Deus-ex-machina (nome rubato alla letteratura di Dickens e che in questo caso non ha senso), governatore del tempo e dello spazio, che, intuendo una certa volontà di Amano di cambiare sé stesso, gli regala un diario, sotto forma di cellulare, che può prevedere il futuro (da cui deriva il titolo dell'opera - "Mirai Nikki").
Dopo aver constatato che il diario gli permette davvero di prevedere il futuro, viene catapultato in una dimensione parallela dove, insieme ad altre undici persone, apprende le regole di un gioco che questa divinità vuole sottoporre ai prescelti. Il gioco consiste in una battle royale fra i dodici giocatori, ognuno dotato di un diario con una specifica e univoca proprietà, e il vincitore prenderà il posto della divinità.
Questo è solo il primo episodio, e mi sorgono tanti dubbi: un dio mortale? Un umano subentra a una divinità non-umana? Un dio che manda dodici persone a scannarsi a vicenda? Inoltre, ha già espresso una sua preferenza nei confronti del protagonista, che avrà tutti contro. Un dio, o comunque l'organizzatore di un gioco, non dovrebbe essere imparziale?
Insomma, non si parte con il migliore dei presupposti.
La narrazione scorre tranquillamente per almeno metà serie, che segue uno schema piuttosto semplice, ovvero: uno dei dieci avversari di Amano fa la sua apparizione e lui, insieme alla compagnia di classe Yuno, nonché pretendente alla sua mano e possessore di uno dei dodici diari, dovranno sconfiggerli.
Le cose si fanno decisamente più complesse intorno ai due terzi della storia, quando rimangono in pochi e tutti i rimanenti escono allo scoperto. Dunque, da un banale uno contro uno, la narrazione si fa più intrecciata e più ricca di personaggi, con beneficio dell'entusiasmo degli spettatori. Da qui in poi verrà anche rivelata la verità dietro i diari e la vera natura di Yuki, per sfociare in una fase finale niente male, ricca di sorprese, dove si fanno protagonisti anche insospettabili personaggi secondari, che di certo ci coglie di sorpresa, se si pensa al poco a cui veniamo abituati per circa venti episodi.
In sintesi, non posso dire che la trama mi abbia soddisfatto. Si parte da una idea non tanto originale e anche mal posta, lo sviluppo è semplice, il finale ci sorprende, ma probabilmente grazie a un po' di ingredienti mescolati a caso. Tante buone ricette nascono così.
Due buoni spunti di riflessione però sono dati in primis dallo sviluppo caratteriale del personaggio, che, come succede per Takemichi di "Tokyo Revengers", cambia il futuro cambiando in primis sé stesso. In secondo luogo, dalla scelta finale che farà Yuno, che metterà gli interessi del pianeta intero prima dei propri.
Non credo che sia utile commentare altri elementi come quelli tecnici, è tutto nella media (più o meno). Per quanto riguarda i personaggi, solo Yuno è interessante, perché, anche se all'inizio sembra solo una matta, gli svolgimenti finali giustificheranno la sua instabilità emotiva.
In finale, giudicherei come "mediocre" questo anime. Non volevo essere però troppo severo col voto per un'opera che tutto sommato non ha molte pretese, si pone già da subito come puro intrattenimento senza grosse aspettative. Al contrario, questa mediocrità viene sollevata dal personaggio di Yuno e da un finale niente male; in ogni caso, non potevo di certo mettere un voto sufficiente, credo che un 5 sia onesto.
Nella sue fantasie vede Deus-ex-machina (nome rubato alla letteratura di Dickens e che in questo caso non ha senso), governatore del tempo e dello spazio, che, intuendo una certa volontà di Amano di cambiare sé stesso, gli regala un diario, sotto forma di cellulare, che può prevedere il futuro (da cui deriva il titolo dell'opera - "Mirai Nikki").
Dopo aver constatato che il diario gli permette davvero di prevedere il futuro, viene catapultato in una dimensione parallela dove, insieme ad altre undici persone, apprende le regole di un gioco che questa divinità vuole sottoporre ai prescelti. Il gioco consiste in una battle royale fra i dodici giocatori, ognuno dotato di un diario con una specifica e univoca proprietà, e il vincitore prenderà il posto della divinità.
Questo è solo il primo episodio, e mi sorgono tanti dubbi: un dio mortale? Un umano subentra a una divinità non-umana? Un dio che manda dodici persone a scannarsi a vicenda? Inoltre, ha già espresso una sua preferenza nei confronti del protagonista, che avrà tutti contro. Un dio, o comunque l'organizzatore di un gioco, non dovrebbe essere imparziale?
Insomma, non si parte con il migliore dei presupposti.
La narrazione scorre tranquillamente per almeno metà serie, che segue uno schema piuttosto semplice, ovvero: uno dei dieci avversari di Amano fa la sua apparizione e lui, insieme alla compagnia di classe Yuno, nonché pretendente alla sua mano e possessore di uno dei dodici diari, dovranno sconfiggerli.
Le cose si fanno decisamente più complesse intorno ai due terzi della storia, quando rimangono in pochi e tutti i rimanenti escono allo scoperto. Dunque, da un banale uno contro uno, la narrazione si fa più intrecciata e più ricca di personaggi, con beneficio dell'entusiasmo degli spettatori. Da qui in poi verrà anche rivelata la verità dietro i diari e la vera natura di Yuki, per sfociare in una fase finale niente male, ricca di sorprese, dove si fanno protagonisti anche insospettabili personaggi secondari, che di certo ci coglie di sorpresa, se si pensa al poco a cui veniamo abituati per circa venti episodi.
In sintesi, non posso dire che la trama mi abbia soddisfatto. Si parte da una idea non tanto originale e anche mal posta, lo sviluppo è semplice, il finale ci sorprende, ma probabilmente grazie a un po' di ingredienti mescolati a caso. Tante buone ricette nascono così.
Due buoni spunti di riflessione però sono dati in primis dallo sviluppo caratteriale del personaggio, che, come succede per Takemichi di "Tokyo Revengers", cambia il futuro cambiando in primis sé stesso. In secondo luogo, dalla scelta finale che farà Yuno, che metterà gli interessi del pianeta intero prima dei propri.
Non credo che sia utile commentare altri elementi come quelli tecnici, è tutto nella media (più o meno). Per quanto riguarda i personaggi, solo Yuno è interessante, perché, anche se all'inizio sembra solo una matta, gli svolgimenti finali giustificheranno la sua instabilità emotiva.
In finale, giudicherei come "mediocre" questo anime. Non volevo essere però troppo severo col voto per un'opera che tutto sommato non ha molte pretese, si pone già da subito come puro intrattenimento senza grosse aspettative. Al contrario, questa mediocrità viene sollevata dal personaggio di Yuno e da un finale niente male; in ogni caso, non potevo di certo mettere un voto sufficiente, credo che un 5 sia onesto.