Recensione
Elfen Lied
6.5/10
"Elfen Lied" è un manga di Okamoto Lynn, la serie è più nota per l’anime e per quanto è cruento che per altro, e questo è un vero peccato perché il manga è superiore all’anime ed è una vera e propria perla nascosta.
"Elfen Lied" parla di Lucy una 'diclonius', la capostipite di una nuova razza destinata a soppiantare gli umani, il personaggio di Lucy è estremamente complesso e sfaccettato, sempre in bilico tra bene e male, per quanto lei si macchi di crimini terribili non la si può odiare completamente e resta un’eroina romantica. La storia narra anche del conflitto tra chi vuole un nuovo mondo dominato dai diclonius e chi invece non esita a cercare di ucciderli con ogni mezzo, per preservare la razza umana. Le silpelit una volta raggiunti i tre anni di età uccidono i propri genitori e poi trascorrono il resto della vita ossessionati dalla figura genitoriale, ed è qui che sta la loro complessità, loro uccidono non per cattiveria ma perché è il loro istinto a suggerirglielo, e il loro conflitto tra il voler essere amate ed il voler vivere insieme agli altri e l’istinto ad uccidere gli umani è ciò li caratterizza.
Il manga tratta molti temi complessi e lo fa spesso in modo crudele, leggere "Elfen Lied" è una pugnalata al cuore, un’altalena di emozioni, diversamente dall’anime qui la violenza non è gratuita e per questo fa ancora più impressione, ma quella che colpisce veramente il lettore è la violenza psicologica. Nel manga ciò che potrebbe andare storto va spesso nel peggiore dei modi e tutti i personaggi si ritrovano a vivere grandi sofferenze e traumi profondi, vengono approfonditi i temi dell’abbandono, dell’odio per il diverso, “quando sei miserabile cerchi qualcuno che sia più miserabile di te”, il tema della famiglia e dell’omicidio e della crudeltà umana.
"Elfen Lied" è un manga davvero poco conosciuto e ciò è davvero triste perché sono pochi i manga capaci di far soffrire in questo modo e regalare emozioni tanto forti, le disgrazie che questi personaggi sono costretti a subire nella loro disperata ricerca della felicità, sono una metafora dell’umanità che è incapace di convivere con sé stessa e finisce per abbandonarsi al conflitto consapevole di quante sofferenze comporti. Il manga ha una buona scrittura I personaggi sono sufficientemente caratterizzati ed I loro conflitti interiori che sono il vero motore della vicenda sono rappresentati a dovere, mancano veri colpi di scena, ma certe scene rivelano della storie davvero profonde. I disegni nella prima parte sono in alcuni casi tremendi, ma l’autore nel corso della serie migliora. Vi sono anche dei momenti meno seri in "Elfen Lied", però sono solo un contorno così come lo è il fan-service che è circoscritto a poche scene.
In definitiva penso che "Elfen Lied" sia un manga che tutti dovrebbero conoscere, ma allo stesso tempo non è un’opera per tutti, solo coloro capaci di accettare tanta crudeltà e sofferenza possono apprezzarla assegno all’opera un sei e mezzo, voto leggermente sopra la media, consapevole che in molti non saranno in grado di accettare ciò che comporta leggere "Elfen Lied".
"Elfen Lied" parla di Lucy una 'diclonius', la capostipite di una nuova razza destinata a soppiantare gli umani, il personaggio di Lucy è estremamente complesso e sfaccettato, sempre in bilico tra bene e male, per quanto lei si macchi di crimini terribili non la si può odiare completamente e resta un’eroina romantica. La storia narra anche del conflitto tra chi vuole un nuovo mondo dominato dai diclonius e chi invece non esita a cercare di ucciderli con ogni mezzo, per preservare la razza umana. Le silpelit una volta raggiunti i tre anni di età uccidono i propri genitori e poi trascorrono il resto della vita ossessionati dalla figura genitoriale, ed è qui che sta la loro complessità, loro uccidono non per cattiveria ma perché è il loro istinto a suggerirglielo, e il loro conflitto tra il voler essere amate ed il voler vivere insieme agli altri e l’istinto ad uccidere gli umani è ciò li caratterizza.
Il manga tratta molti temi complessi e lo fa spesso in modo crudele, leggere "Elfen Lied" è una pugnalata al cuore, un’altalena di emozioni, diversamente dall’anime qui la violenza non è gratuita e per questo fa ancora più impressione, ma quella che colpisce veramente il lettore è la violenza psicologica. Nel manga ciò che potrebbe andare storto va spesso nel peggiore dei modi e tutti i personaggi si ritrovano a vivere grandi sofferenze e traumi profondi, vengono approfonditi i temi dell’abbandono, dell’odio per il diverso, “quando sei miserabile cerchi qualcuno che sia più miserabile di te”, il tema della famiglia e dell’omicidio e della crudeltà umana.
"Elfen Lied" è un manga davvero poco conosciuto e ciò è davvero triste perché sono pochi i manga capaci di far soffrire in questo modo e regalare emozioni tanto forti, le disgrazie che questi personaggi sono costretti a subire nella loro disperata ricerca della felicità, sono una metafora dell’umanità che è incapace di convivere con sé stessa e finisce per abbandonarsi al conflitto consapevole di quante sofferenze comporti. Il manga ha una buona scrittura I personaggi sono sufficientemente caratterizzati ed I loro conflitti interiori che sono il vero motore della vicenda sono rappresentati a dovere, mancano veri colpi di scena, ma certe scene rivelano della storie davvero profonde. I disegni nella prima parte sono in alcuni casi tremendi, ma l’autore nel corso della serie migliora. Vi sono anche dei momenti meno seri in "Elfen Lied", però sono solo un contorno così come lo è il fan-service che è circoscritto a poche scene.
In definitiva penso che "Elfen Lied" sia un manga che tutti dovrebbero conoscere, ma allo stesso tempo non è un’opera per tutti, solo coloro capaci di accettare tanta crudeltà e sofferenza possono apprezzarla assegno all’opera un sei e mezzo, voto leggermente sopra la media, consapevole che in molti non saranno in grado di accettare ciò che comporta leggere "Elfen Lied".