Recensione
Recensione di Gabe the third
-
L'ultimo lungometraggio della serie "Urusei Yatsura", uscito per celebrare il decimo anniversario dell'omonima serie, è forse l'episodio più incompreso tra i sei lungometraggi. L'unico obbiettivo di quest'opera non era certo, ovviamente, quello di rivoluzionare la serie, ma solamente cercare di farne un tributo, offrendo secondo me il meglio che la serie ci aveva ormai abituato a farci conoscere; ma andiamo comunque con ordine.
La trama racconta di come Lupika, una principessa di un altro pianeta, sia innamorata di un venditore di tofu, ma, essendo troppo impaurita per dichiararsi, decide allora di impossessarsi di un particolare elisir d'amore, che chi beve si innamora a prima vista della prima persona che vedrà coi suoi occhi. Tuttavia questo elisir è situato in un tempio dove solo "l'uomo più allupato dell'universo" potrà conquistarlo, e destino vuole che quell'uomo sia proprio Ataru Moroboshi. Quindi Lupika rapisce Ataru (o meglio: Ataru si fa rapire volentieri da Lupika), per mettere le mani sull'elisir, ma comunque Lamù, assieme ad Oyuki e Benten, si metterà sulle loro tracce per ritrovare il suo "tesoruccio".
Certamente non si tratta proprio di una trama accattivante o complessa, ma riesce tutto sommato a intrattenere anche con la sua semplicità, anche grazie alla solita comicità sopra le righe e le situazioni più assurde e nonsense di cui la serie ha sempre goduto. Il cambiamento che comunque salta più all'occhio sta sicuramente nell'animazione, i personaggi hanno subito un cambiamento radicale nei loro aspetti, assomigliando molto di più ai personaggi della serie "Ranma ½", altra opera creata dalla stessa Rumiko Takahashi. Tuttavia questo cambiamento, apprezzabile o no, dipende da persona a persona, ma io sinceramente non l'ho trovato così inadatto o fuori luogo. I personaggi fortunatamente mantengono il loro spirito: Ataru è il solito zozzone alla conquista di tutte le ragazze del mondo, e l'elisir non fa altro che aumentare in maniera più folle la sua pervertita ossessione. Mentre Lamù, sempre adorabile, è divertente e ancora più possessiva verso il suo "tesoruccio". Anche lei è interessata al potere dell'elisir, ma in questa esperienza imparerà persino una lezione. Menzione onorevole anche per Benten ed Oyuki: anche se con un ruolo secondario, riescono a fare bene la loro parte. I personaggi inediti, Lupika e Ryo, sinceramente non sono proprio memorabili come personaggi, ma hanno saputo realizzare un tema sì banale ma simpatico per una trama semplice ma divertente: tutti noi ci innamoriamo di qualcuno, ma poi è normale che abbiamo un po' paura a dichiararci. Ma prima o poi arriverà il momento più opportuno per farci coraggio e rivelare i propri sentimenti alla persona che amiamo, senza cercare di ricorrere a metodi esageratamente "possessivi". Molto più simpatici e divertenti comunque i nanetti servi della principessa.
Il film non sarà un capolavoro, non sarà il migliore della serie, ma riesce tuttavia a divertire senza mai annoiare, creando, come detto all'inizio, un piccolo ma simpatico tributo alla serie creata dalla Takahashi, offrendo tutto quello di buono a cui la serie ci aveva abituato. Una piccola rivalutazione la meriterebbe.
La trama racconta di come Lupika, una principessa di un altro pianeta, sia innamorata di un venditore di tofu, ma, essendo troppo impaurita per dichiararsi, decide allora di impossessarsi di un particolare elisir d'amore, che chi beve si innamora a prima vista della prima persona che vedrà coi suoi occhi. Tuttavia questo elisir è situato in un tempio dove solo "l'uomo più allupato dell'universo" potrà conquistarlo, e destino vuole che quell'uomo sia proprio Ataru Moroboshi. Quindi Lupika rapisce Ataru (o meglio: Ataru si fa rapire volentieri da Lupika), per mettere le mani sull'elisir, ma comunque Lamù, assieme ad Oyuki e Benten, si metterà sulle loro tracce per ritrovare il suo "tesoruccio".
Certamente non si tratta proprio di una trama accattivante o complessa, ma riesce tutto sommato a intrattenere anche con la sua semplicità, anche grazie alla solita comicità sopra le righe e le situazioni più assurde e nonsense di cui la serie ha sempre goduto. Il cambiamento che comunque salta più all'occhio sta sicuramente nell'animazione, i personaggi hanno subito un cambiamento radicale nei loro aspetti, assomigliando molto di più ai personaggi della serie "Ranma ½", altra opera creata dalla stessa Rumiko Takahashi. Tuttavia questo cambiamento, apprezzabile o no, dipende da persona a persona, ma io sinceramente non l'ho trovato così inadatto o fuori luogo. I personaggi fortunatamente mantengono il loro spirito: Ataru è il solito zozzone alla conquista di tutte le ragazze del mondo, e l'elisir non fa altro che aumentare in maniera più folle la sua pervertita ossessione. Mentre Lamù, sempre adorabile, è divertente e ancora più possessiva verso il suo "tesoruccio". Anche lei è interessata al potere dell'elisir, ma in questa esperienza imparerà persino una lezione. Menzione onorevole anche per Benten ed Oyuki: anche se con un ruolo secondario, riescono a fare bene la loro parte. I personaggi inediti, Lupika e Ryo, sinceramente non sono proprio memorabili come personaggi, ma hanno saputo realizzare un tema sì banale ma simpatico per una trama semplice ma divertente: tutti noi ci innamoriamo di qualcuno, ma poi è normale che abbiamo un po' paura a dichiararci. Ma prima o poi arriverà il momento più opportuno per farci coraggio e rivelare i propri sentimenti alla persona che amiamo, senza cercare di ricorrere a metodi esageratamente "possessivi". Molto più simpatici e divertenti comunque i nanetti servi della principessa.
Il film non sarà un capolavoro, non sarà il migliore della serie, ma riesce tuttavia a divertire senza mai annoiare, creando, come detto all'inizio, un piccolo ma simpatico tributo alla serie creata dalla Takahashi, offrendo tutto quello di buono a cui la serie ci aveva abituato. Una piccola rivalutazione la meriterebbe.