Recensione
Kaiba
8.5/10
"Kaiba" è un anime in cui è presente un particolare accostamento: grafica e colori che trasmettono tranquillità e pacatezza, e storia che è particolarmente cupa e dai temi profondi.
Molti dei personaggi sembrano degli omini con della plastilina modellata per capelli, sembrano morbidi e pronti a fare qualcosa che ci farà ridere (effettivamente qualche momento comico/allegro è presente), ma basta arrivare alla seconda puntata per capire che questo non è un anime per bambini, infatti troveremo una delle scene che mi hanno stupito di più: una donna ha avuto un rapporto sessuale con un corpo in cui era contenuta una copia dei suoi ricordi, che l'ha portata a scoppiare (letteralmente).
Le musiche oscillano tra il pacato e il malinconico; sentendo la sigla per la dodicesima e ultima volta, non è così difficile che vi scappi la lacrimuccia.
I primi episodi sembrano quasi far parte di un'antologia in cui i singoli episodi sembrano legati l'un l'altro quasi solo dalla presenza del protagonista, ma, avanzando con la visione dell'opera, non solo i singoli episodi saranno utili per la comprensione di un mondo che in effetti è molto diverso dal nostro, ma alcuni elementi diverranno importanti per il finale della storia.
L'opera sembra quasi fatta in maniera tale che tutti i momenti gioiosi siano presenti solo per far contrasto con gli immancabili momenti tristi; nonostante sia possibile a volte far migrare i propri ricordi in un altro corpo, non saranno rare le morti irreversibili di personaggi a cui ci eravamo affezionati.
La cosa che più ho apprezzato è l'intenzione di far riflettere lo spettatore sul ruolo dei ricordi, del corpo e dell'individuo; queste sono alcune delle domande (molte senza un'oggettiva risposta) che secondo me lo spettatore dovrebbe farsi alla fine della serie o dei singoli episodi: cosa costituisce un individuo? È la semplice unione di ricordi e corpo? E se i ricordi venissero impiantati in un altro corpo? E se i ricordi di una donna gracilina venissero impiantati nel corpo di un grosso uomo, il suo comportamento ne sarebbe condizionato? Saresti disposto a rinunciare a dei ricordi per te preziosi? E ai ricordi dolorosi?
Mi piacerebbe conoscere le vostre risposte a queste domande, e intanto io mi permetto di dare la risposta a un'ultima domanda: "Dovrei guardare questo anime?" Assolutamente sì.
Molti dei personaggi sembrano degli omini con della plastilina modellata per capelli, sembrano morbidi e pronti a fare qualcosa che ci farà ridere (effettivamente qualche momento comico/allegro è presente), ma basta arrivare alla seconda puntata per capire che questo non è un anime per bambini, infatti troveremo una delle scene che mi hanno stupito di più: una donna ha avuto un rapporto sessuale con un corpo in cui era contenuta una copia dei suoi ricordi, che l'ha portata a scoppiare (letteralmente).
Le musiche oscillano tra il pacato e il malinconico; sentendo la sigla per la dodicesima e ultima volta, non è così difficile che vi scappi la lacrimuccia.
I primi episodi sembrano quasi far parte di un'antologia in cui i singoli episodi sembrano legati l'un l'altro quasi solo dalla presenza del protagonista, ma, avanzando con la visione dell'opera, non solo i singoli episodi saranno utili per la comprensione di un mondo che in effetti è molto diverso dal nostro, ma alcuni elementi diverranno importanti per il finale della storia.
L'opera sembra quasi fatta in maniera tale che tutti i momenti gioiosi siano presenti solo per far contrasto con gli immancabili momenti tristi; nonostante sia possibile a volte far migrare i propri ricordi in un altro corpo, non saranno rare le morti irreversibili di personaggi a cui ci eravamo affezionati.
La cosa che più ho apprezzato è l'intenzione di far riflettere lo spettatore sul ruolo dei ricordi, del corpo e dell'individuo; queste sono alcune delle domande (molte senza un'oggettiva risposta) che secondo me lo spettatore dovrebbe farsi alla fine della serie o dei singoli episodi: cosa costituisce un individuo? È la semplice unione di ricordi e corpo? E se i ricordi venissero impiantati in un altro corpo? E se i ricordi di una donna gracilina venissero impiantati nel corpo di un grosso uomo, il suo comportamento ne sarebbe condizionato? Saresti disposto a rinunciare a dei ricordi per te preziosi? E ai ricordi dolorosi?
Mi piacerebbe conoscere le vostre risposte a queste domande, e intanto io mi permetto di dare la risposta a un'ultima domanda: "Dovrei guardare questo anime?" Assolutamente sì.