Recensione
One-Punch Man
5.0/10
Recensione di Andrea Contemplano
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"One Punch Man" è un manga che prende una battuta molto divertente e la allunga terribilmente per centinaia di capitoli e in una maniera a mio parere incomprensibile.
Non credo ci sia da spiegare la trama, ma il protagonista è Saitama, un eroe che ha il problema di essere troppo forte per trovare avversari al suo livello.
Un manga che all'inizio pareva essere comico e parodico e sapeva regalare le giuste risate nel mettere in contrasto la grandezza dei nemici con l'impassibilità del protagonista.
Il problema vero è che una storia di questo tipo è difficile svilupparla oltre le semplici gag e One decide di puntare alla strategia peggiore.
Il manga in breve diventa un insieme di decine e decine di eroi che combattono contro mostri e la cosa più assurda è che perde gran parte della sua comicità, cercando di dare alla trama una certa serietà che distrugge ogni reale interesse per l'opera.
Il lettore infatti è perfettamente consapevole, a differenza di buona parte dei personaggi dell'opera, che Saitama è in grado di salvare tutti e distruggere qualsiasi nemico senza fatica, eppure l'autore imbastisce archi narrativi lunghissimi fatti di fitti combattimenti tra eroi e mostri che non possono che lasciare indifferenti, in quanto manca qualsiasi reale componente di rischio.
Ben presto il manga, per dare senso alla sua serialità, metterà sempre più da parte Saitama (ingestibile protagonista) rendendolo un secondario della sua stessa opera e perennemente disperso a far niente per giustificare tutto il resto che stiamo vedendo.
Una trama che dovrebbe basarsi sull'ironia e sul divertimento, viene piegata a diventare un normalissimo manga battle senza neanche un insieme di regole ben chiaro. Questo, aggiungendo il fatto che non pare esserci alcun rischio per i buoni che non muoiono mai nonostante tutto, mi ha annoiato terribilmente nella lettura.
Solo quando ricompare il nostro pelato il manga pare riacquistare un senso, che riscompare poco dopo quando si riprendere a fare il teatrino dei combattenti.
L'opera è palese che contenga come due manga in uno. Da una parte abbiamo quello comico e divertente su Saitama, originale e interessante. Dato che però questa trama è troppo esile, per fare volumi e volumi e storia si è aggiunto un altro manga di supereroi che, preso da solo, è un mediocrissimo battle shonen.
L'unica cosa incontestabile è l'arte di Murata, davvero ottima nel mettere in scena i combattimenti e per me sprecata in un manga che dovrebbe avere il divertimento al centro e non le lotte tra bei design. Diciamo che lo vedo decisamente sprecato per una trametta esile come quella di OPM, il cui manga è un enorme e continuo riempitivo per tenere lontano Saitama dall'azione e illudere il lettore che tutto quello che succede abbia senso facendoci dimenticare del protagonista invincibile.
In sostanza il mio voto è insufficiente.
A monte dell'ottima idea e di un arco introduttivo brillante e divertente, il manga si perde nel tentativo di diventare qualcosa di serio e costruito, avendo però nel suo protagonista il difetto principale. Si ha quindi l'impressione che Saitama in poco diventi un ospite indesiderato della sua stessa opera.
Probabilmente una versione di questo manga da 5 volumi, solo focalizzata sul protagonista sarebbe stato un capolavoro di divertimento. Ma all'alba di oltre 30 volumi di cui più della metà dedicati ad un solo arco narrativo (dove ovviamente tutto potrebbe terminare in 2 minuti) penso che seguire questo manga sia più una prova di resistenza che altro.
Prova mitigata solo dai superbi disegni di Murata.
Non credo ci sia da spiegare la trama, ma il protagonista è Saitama, un eroe che ha il problema di essere troppo forte per trovare avversari al suo livello.
Un manga che all'inizio pareva essere comico e parodico e sapeva regalare le giuste risate nel mettere in contrasto la grandezza dei nemici con l'impassibilità del protagonista.
Il problema vero è che una storia di questo tipo è difficile svilupparla oltre le semplici gag e One decide di puntare alla strategia peggiore.
Il manga in breve diventa un insieme di decine e decine di eroi che combattono contro mostri e la cosa più assurda è che perde gran parte della sua comicità, cercando di dare alla trama una certa serietà che distrugge ogni reale interesse per l'opera.
Il lettore infatti è perfettamente consapevole, a differenza di buona parte dei personaggi dell'opera, che Saitama è in grado di salvare tutti e distruggere qualsiasi nemico senza fatica, eppure l'autore imbastisce archi narrativi lunghissimi fatti di fitti combattimenti tra eroi e mostri che non possono che lasciare indifferenti, in quanto manca qualsiasi reale componente di rischio.
Ben presto il manga, per dare senso alla sua serialità, metterà sempre più da parte Saitama (ingestibile protagonista) rendendolo un secondario della sua stessa opera e perennemente disperso a far niente per giustificare tutto il resto che stiamo vedendo.
Una trama che dovrebbe basarsi sull'ironia e sul divertimento, viene piegata a diventare un normalissimo manga battle senza neanche un insieme di regole ben chiaro. Questo, aggiungendo il fatto che non pare esserci alcun rischio per i buoni che non muoiono mai nonostante tutto, mi ha annoiato terribilmente nella lettura.
Solo quando ricompare il nostro pelato il manga pare riacquistare un senso, che riscompare poco dopo quando si riprendere a fare il teatrino dei combattenti.
L'opera è palese che contenga come due manga in uno. Da una parte abbiamo quello comico e divertente su Saitama, originale e interessante. Dato che però questa trama è troppo esile, per fare volumi e volumi e storia si è aggiunto un altro manga di supereroi che, preso da solo, è un mediocrissimo battle shonen.
L'unica cosa incontestabile è l'arte di Murata, davvero ottima nel mettere in scena i combattimenti e per me sprecata in un manga che dovrebbe avere il divertimento al centro e non le lotte tra bei design. Diciamo che lo vedo decisamente sprecato per una trametta esile come quella di OPM, il cui manga è un enorme e continuo riempitivo per tenere lontano Saitama dall'azione e illudere il lettore che tutto quello che succede abbia senso facendoci dimenticare del protagonista invincibile.
In sostanza il mio voto è insufficiente.
A monte dell'ottima idea e di un arco introduttivo brillante e divertente, il manga si perde nel tentativo di diventare qualcosa di serio e costruito, avendo però nel suo protagonista il difetto principale. Si ha quindi l'impressione che Saitama in poco diventi un ospite indesiderato della sua stessa opera.
Probabilmente una versione di questo manga da 5 volumi, solo focalizzata sul protagonista sarebbe stato un capolavoro di divertimento. Ma all'alba di oltre 30 volumi di cui più della metà dedicati ad un solo arco narrativo (dove ovviamente tutto potrebbe terminare in 2 minuti) penso che seguire questo manga sia più una prova di resistenza che altro.
Prova mitigata solo dai superbi disegni di Murata.