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8.5/10
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«Beastars» è la prima opera serializzata di Paru Itagaki, iniziata nel 2016 si è conclusa, in ventidue volumi, nel 2020. Era stata preceduta da un volume unico, «Beast Complex», raccolta di storie brevi che presenta, in modo ancora frammentario, universo e temi sviluppati poi in questa, pluripremiata, «Beastars».

L’incipit del racconto è l’uccisione di Tem, giovane alpaca e membro del club di teatro, all’interno dell’istituto scolastico Cherryton frequentato dai ragazzi di questa società in cui animali antropomorfi convivono, cercando di ridurre al minimo i problemi della coesistenza fra erbivori e carnivori.

Si tratta di un’opera in cui si intrecciano diversi filoni: il “giallo” da cui parte la storia, il romanzo di formazione del protagonista, la descrizione di questa società e dei suoi problemi. La scelta di ambientare la storia fra animali antropomorfi sembra essere meno pretestuosa che in altre opere: non è un “parlare di un altro mondo, per parlare del nostro” sfruttando gli animali per un effetto buffo; c’è, invece, una sorta di interesse direi quasi “etologico”, un gioco intellettuale del provare a immaginare problemi e soluzioni di una eventuale società di animali antropomorfi, e questo diverte più di quanto si possa pensare inizialmente. Anche nei disegni traspare questo interesse, ad esempio la coda di Legoshi e quelle degli altri canidi sottolineano con precisione le emozioni che provano. Nell'approcciarsi a questa storia c’è da tenere presente che, evidentemente, Paru Itagaki ama spiazzare il lettore: i suoi personaggi sono campioni del pensiero laterale; i loro processi mentali sono spesso inaspettati e contro-intuitivi, eppure non irritano. È molto facile affezionarsi a loro, protagonisti e comprimari. Facile affezionarsi a Legoshi, imponente, timido e generoso, che - dal momento che frequentava lo stesso club di teatro di Tem - vuole capire cosa sia successo e lo vediamo cercare di capire e tentennare, fra impegno fisico e investigazione, con quel tocco di ingenuità che, scopriamo subito, gli è proprio; ancora più facile è affezionarsi a Louis, cervo rosso, stella del club di teatro, presentato come rivale di Legoshi per la conquista della coniglietta Haru e, rapidamente, acquisire uno spessore non da poco, personaggio di una potenza singolare. Riuscita anche Haru, caratterizzata dal coraggio che deriva dal sapersi fisicamente debole. Se la poca esperienza dell’autrice negli ultimi archi si fa sentire, la capacità di creare personaggi decisamente interessanti, intriganti (e spiazzanti) è sicuramente un pregio e su questo non delude: i personaggi sono tanti e ognuno riesce a suscitare interesse, ad avere un suo perché, anche il bighorn Pina, su cui inizialmente avevo molti dubbi.

Un manga che diverte e interroga il lettore, con il gusto di non tralasciare gli angoli meno nobili della vita degli animali (umani e non), i desideri, le ambiguità, la rabbia, anche la follia. Non c’è la volontà di mettere a suo agio il lettore, rimane sempre un piccolo sottofondo di ruvidezza, una visione peculiare che rimane interessante. Il tratto dell’autrice si fa più sicuro con i volumi ed è più efficace che estetizzante, anche a questo tratto è facile affezionarsi.

«Beastars» lo definirei un manga che parte e ti conquista subito, sulla media distanza perde un po’, ma rimane comunque una lettura piacevole fino all’ultimo volume, con un finale leggermente affrettato, ma che non delude.