Recensione
In the Land of Leadale
8.0/10
Recensione di L'unico isekai buno è l'isekai parodico
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Siamo onesti, questo non è certo un anime che vi farà esplodere il cervello, quindi non mi dilungherò troppo: non servono molte righe per capire se "In the Land of Leadale" faccia per voi o meno.
"In the Land of Leadale" è un isekai da manuale: la protagonista non aveva una vita soddisfacente, muore, si reincarna nel videogioco in cui 'nerdava', diventa fortissima e tutti la amano. Di solito qui arriva la "glimmick", tipo "Il protagonista è uno scheletro!" o "Il protagonista è un NPC!" e altri cambiamenti superficiali per rendere un minimo interessante la solita solfa. In questo caso però ciò che separa "In the Land of Leadale" dal resto è semplicemente il fatto che è... vecchio. Ma tanto vecchio. Tipo vecchio di dodici anni: la light novel è del 2010. È una cosa più importante di quel che potrebbe sembrare.
Ormai la trama degli isekai è un percorso già tracciato: tutti seguono la strada maestra e nessuno osa cambiare nulla. Tuttavia, non è sempre stato così: nel 2010, far reincarnare il protagonista in un videogioco non era ancora un'idea così banale. Ne consegue che, mentre la stragrande maggioranza degli isekai moderni manca totalmente di qualcosa che li identifichi come uno sforzo creativo, di un tocco d'autore, "In the Land of Leadale" appare stracolmo di personalità, in confronto. Questo anime è pieno di personaggi, interazioni, situazioni e luoghi semplici e non particolarmente articolati. Tuttavia, sono tutti originali e, in un certo senso, sinceri. Mi ha ricordato che cosa mi piaceva degli isekai in origine, ed è stato nostalgico. E credo che lo studio, Maho Film, lo sapesse: i character design e le animazioni, specie quelle delle espressioni facciali, mi ricordano un sacco anime dei primi anni 2000. Canya in particolare, col suo design elfico semplicissimo, mi piace un sacco.
Non è un capolavoro, il budget a sua disposizione non è altissimo e probabilmente non riceverà mai una seconda stagione, ma posso dire di essermi goduto appieno questo anime. Non c'è bisogno sempre di vedere roba da 10/10: ogni tanto è bello ritornare nella propria comfort zone e guardare qualcosa di non troppo complesso, ma che si addice ai tuoi gusti. Quindi, penso che custodirò i due pomeriggi spensierati che "In the Land of Leadale" mi ha regalato. Se vi piacciono gli isekai, ve lo consiglio molto.
"In the Land of Leadale" è un isekai da manuale: la protagonista non aveva una vita soddisfacente, muore, si reincarna nel videogioco in cui 'nerdava', diventa fortissima e tutti la amano. Di solito qui arriva la "glimmick", tipo "Il protagonista è uno scheletro!" o "Il protagonista è un NPC!" e altri cambiamenti superficiali per rendere un minimo interessante la solita solfa. In questo caso però ciò che separa "In the Land of Leadale" dal resto è semplicemente il fatto che è... vecchio. Ma tanto vecchio. Tipo vecchio di dodici anni: la light novel è del 2010. È una cosa più importante di quel che potrebbe sembrare.
Ormai la trama degli isekai è un percorso già tracciato: tutti seguono la strada maestra e nessuno osa cambiare nulla. Tuttavia, non è sempre stato così: nel 2010, far reincarnare il protagonista in un videogioco non era ancora un'idea così banale. Ne consegue che, mentre la stragrande maggioranza degli isekai moderni manca totalmente di qualcosa che li identifichi come uno sforzo creativo, di un tocco d'autore, "In the Land of Leadale" appare stracolmo di personalità, in confronto. Questo anime è pieno di personaggi, interazioni, situazioni e luoghi semplici e non particolarmente articolati. Tuttavia, sono tutti originali e, in un certo senso, sinceri. Mi ha ricordato che cosa mi piaceva degli isekai in origine, ed è stato nostalgico. E credo che lo studio, Maho Film, lo sapesse: i character design e le animazioni, specie quelle delle espressioni facciali, mi ricordano un sacco anime dei primi anni 2000. Canya in particolare, col suo design elfico semplicissimo, mi piace un sacco.
Non è un capolavoro, il budget a sua disposizione non è altissimo e probabilmente non riceverà mai una seconda stagione, ma posso dire di essermi goduto appieno questo anime. Non c'è bisogno sempre di vedere roba da 10/10: ogni tanto è bello ritornare nella propria comfort zone e guardare qualcosa di non troppo complesso, ma che si addice ai tuoi gusti. Quindi, penso che custodirò i due pomeriggi spensierati che "In the Land of Leadale" mi ha regalato. Se vi piacciono gli isekai, ve lo consiglio molto.