Recensione
Chainsaw Man
6.0/10
"Chainsaw man" è un manga di genere fantasy e azione, del 2018, scritto e disegnato da Tatsuki Fujimoto.
La storia parla di Denji, un ragazzo reietto, sfortunato e disagiato che lavora come cacciatore di diavoli con risultati mediocri. Un giorno, quasi per caso, dopo una serie di vicende fonde il suo corpo con quello di un diavolo ottenendo i suoi poteri (segretamente potentissimi), cosa che di fatto gli consentirà di progredire come cacciatore e che al tempo stesso creerà anche una serie di attenzioni negative verso di lui: molta gente, compresi i suoi stessi alleati minacceranno di ucciderlo (o, anche, ci proveranno).
La trama (quantomeno l'impostazione), come è ben intuibile anche dalle quattro righe di sopra, è un qualcosa di decisamente stereotipato (probabilmente è l'incipit più comune nel genere almeno nell'ultimo periodo, tanto che anche le due serie precedenti e di successo appartenenti allo stesso genere pubblicate su Shonen Jump, ovvero "Jujustu Kaisen" e "Black Clover" utilizzano un incipit largamente simile).
Con i personaggi viene fatto un lavoro alquanto particolare, difficile da definire con una sola parola. Al di là del fatto che la loro scrittura può piacere o meno, visto che hanno dei tocchi molto stravaganti, per così dire, anche se, come per la trama, alla fin fine si ritorna sempre a quei due o tre stilemi abusati, la scrittura dei personaggi ha il problema di essere assolutamente non dello stesso livello per i vari personaggi. La cosa potrebbe avere anche senso sotto un certo punto di vista, considerando che ovviamente i principali hanno una scrittura migliore. Il problema è che se per alcuni quest'aspetto è trattato a sufficienza, per altri in pratica non esiste. Nella pratica, il protagonista ha una buona scrittura, sia a livello del messaggio che intende mandare, sia a livello del tempo speso nel mandarlo (devo dire, però, non è eccezionale, soprattutto nel secondo punto). Passando ad Aki (e tralasciando Power che probabilmente è un personaggio più importante di Aki, ma non essendo umano è meno immediato il parallelo) il messaggio mandato dalla scrittura riservata a lui è quello della vendetta (magari stra-abusato, ma l'ho già anticipato sopra) che volendo ci sta. Il problema è che questa scrittura è fatta in quattro vignette... Insomma, il "cosa" è ok, il "come" no, è un po' la stessa differenza che c'è tra leggere un romanzo e leggersi la trama su Wikipedia. Nel secondo caso le informazioni ci sono tutte, solo che sono scritte "male" (tra virgolette perché in relazione all'uso che si fa di Wikipedia sono scritte bene, ma immaginare riportate allo stesso modo su un romanzo è ridicolo).
Continuando con i personaggi, tutti gli altri, anche per i cattivi principali, la scrittura in pratica non c'è. Infatti alcuni (la maggior parte) hanno una scrittura del tipo "mi ha mandato tizio o caio" (letteralmente così, detto con una solo frase) per altri invece è una cosa del tipo "il personaggio sta attaccando la città per un motivo che però non sappiamo e non lo sapremo mai" (quindi non hanno una scrittura). E questo è, letteralmente. Insomma i villain hanno una scrittura da minions.
Stessa cosa anche per il cattivo finale (anche lui "stereotipato", con il suo sogno utopico da creare con la violenza, che ci sta, sottolineo che è stereotipato solo perché sento dire che questo manga è originale, mai visto, ecc.) che però non viene mai spiegato cosa c'è dietro, perché vuole fare quello o altro. Quello è, fine.
Con i poteri e i combattimenti la serie va semplicemente avanti a "Deus Ex Machina". Sinceramente credo di non averne mai visti di pari in nessun'altra serie. L'esistenza stessa dei "superpoteri" viene fuori dal nulla a metà del secondo volume (più o meno), senza che mai fino a quel momento fosse stato lasciato intendere. Mi spiego meglio: sapevamo che c'erano i diavoli che ovviamente avevano i poteri, e che il protagonista, per quanto umano, avesse dei poteri (e viene chiarito che è un caso più unico che raro) ma che anche gli altri umani potessero ottenerli non era mai stato introdotto. Ad un certo punto uno dei buoni si presenta (tra l'altro totalmente a caso, senza neppure una vignetta che ne anticipi l'arrivo) sul campo di battaglia e salva Denji che stava per morire utilizzando i suoi poteri, senza che mai per un momento fosse stato detto che altri umani all'infuori di Denji li avessero (e io tipo: "What?!?! Devo essermi perso qualcosa prima". E invece no, non era stato mai introdotto).
Magari qualcuno dirà che siamo al secondo volume. Si, ma in realtà conta relativamente, primo perché gli archi narrativi sono molto veloci, ed a quel punto eravamo già sul gran finale di un arco, che a dirla tutta neanche era il primo, per quanto i precedenti fossero molto di introduzione e secondo, perché quello riportato è solo un esempio, la serie è così fino all'ultimo, con personaggi di volta in volta tirano fuori i loro poteri e salvano tutti in stile "One Punch Man" (con la differenza che OPM lo fa di proposito, in pratica anche "Chainsaw Man" ha il suo Saitama) e roba totalmente a caso, tipo gente che torna in vita in modi che sembrano usciti fuori dai retcon dei fumetti Marvel.
Come detto sopra, gli archi narrativi sono corti, fin troppo corti (se si va a vedere questo manga ha più o meno lo stesso numero di archi narrativi dei manga da 30, 40 o 50 volumi, solo che nelle altre serie durano cinque volumi ognuno, qui ne durano uno soltanto), creando il problema del dover infilare troppa roba nelle poche pagine (tra l'altro questo manga narrativamente è molto diluito, cosa anche positiva, ma che peggiora ancor di più la situazione, visto che in un capitolo ci va ancora meno sostanza). Questo è molto probabilmente anche il motivo per cui la serie ha i problemi di cui ho parlato sopra: il fatto che le scritture dei personaggi sembrino uscite dalla pagina di Wikipedia (quando va bene) che i poteri dei personaggi (e gli stessi personaggi) spesse volte entrino in scena dal nulla è tutto collegato con questo punto. Non solo questo, anche altri punti, tipo i combattimenti soffrono di questo problema. In generale, si può dire che manca l'enfasi. Scene in cui il protagonista si strugge, che però durano solo due paginette per poi lasciare spazio ad una scena totalmente diversa, magari comica (sono esempi concreti, resto vago per non spoilerare troppo) e alla fine è come se non ci fosse stata (come averlo letto da Wikipedia appunto). Un conto è sconfiggere il super cattivo di cui ti hanno parlato 30 volumi prima e un conto è sconfiggere il super cattivo di cui ti hanno parlato 3 volumi prima... La cosa perde tutta l'enfasi (non è un caso che il genere, anche in altri media, renda al meglio con le storie lunghe, infatti si parla sempre di saghe fantasy e non di romanzi autoconclusivi).
Ultima voce di cui voglio accennare qualcosa sono i disegni, che sono molto particolari, possono piacere oppure no, anche se spesso presentano dei personaggi sproporzionati, oppure anche, a volte, in posizioni anatomicamente poco corrette. Altre volte ci sono delle parti in cui i personaggi hanno una parte del corpo che si muove velocemente, e altre parti fatte in un modo tale che lo fanno sembrare fermo. Fanno sembrare che a compiere il movimento siano dei robot, più che delle persone. Comunque sono buoni.
La storia parla di Denji, un ragazzo reietto, sfortunato e disagiato che lavora come cacciatore di diavoli con risultati mediocri. Un giorno, quasi per caso, dopo una serie di vicende fonde il suo corpo con quello di un diavolo ottenendo i suoi poteri (segretamente potentissimi), cosa che di fatto gli consentirà di progredire come cacciatore e che al tempo stesso creerà anche una serie di attenzioni negative verso di lui: molta gente, compresi i suoi stessi alleati minacceranno di ucciderlo (o, anche, ci proveranno).
La trama (quantomeno l'impostazione), come è ben intuibile anche dalle quattro righe di sopra, è un qualcosa di decisamente stereotipato (probabilmente è l'incipit più comune nel genere almeno nell'ultimo periodo, tanto che anche le due serie precedenti e di successo appartenenti allo stesso genere pubblicate su Shonen Jump, ovvero "Jujustu Kaisen" e "Black Clover" utilizzano un incipit largamente simile).
Con i personaggi viene fatto un lavoro alquanto particolare, difficile da definire con una sola parola. Al di là del fatto che la loro scrittura può piacere o meno, visto che hanno dei tocchi molto stravaganti, per così dire, anche se, come per la trama, alla fin fine si ritorna sempre a quei due o tre stilemi abusati, la scrittura dei personaggi ha il problema di essere assolutamente non dello stesso livello per i vari personaggi. La cosa potrebbe avere anche senso sotto un certo punto di vista, considerando che ovviamente i principali hanno una scrittura migliore. Il problema è che se per alcuni quest'aspetto è trattato a sufficienza, per altri in pratica non esiste. Nella pratica, il protagonista ha una buona scrittura, sia a livello del messaggio che intende mandare, sia a livello del tempo speso nel mandarlo (devo dire, però, non è eccezionale, soprattutto nel secondo punto). Passando ad Aki (e tralasciando Power che probabilmente è un personaggio più importante di Aki, ma non essendo umano è meno immediato il parallelo) il messaggio mandato dalla scrittura riservata a lui è quello della vendetta (magari stra-abusato, ma l'ho già anticipato sopra) che volendo ci sta. Il problema è che questa scrittura è fatta in quattro vignette... Insomma, il "cosa" è ok, il "come" no, è un po' la stessa differenza che c'è tra leggere un romanzo e leggersi la trama su Wikipedia. Nel secondo caso le informazioni ci sono tutte, solo che sono scritte "male" (tra virgolette perché in relazione all'uso che si fa di Wikipedia sono scritte bene, ma immaginare riportate allo stesso modo su un romanzo è ridicolo).
Continuando con i personaggi, tutti gli altri, anche per i cattivi principali, la scrittura in pratica non c'è. Infatti alcuni (la maggior parte) hanno una scrittura del tipo "mi ha mandato tizio o caio" (letteralmente così, detto con una solo frase) per altri invece è una cosa del tipo "il personaggio sta attaccando la città per un motivo che però non sappiamo e non lo sapremo mai" (quindi non hanno una scrittura). E questo è, letteralmente. Insomma i villain hanno una scrittura da minions.
Stessa cosa anche per il cattivo finale (anche lui "stereotipato", con il suo sogno utopico da creare con la violenza, che ci sta, sottolineo che è stereotipato solo perché sento dire che questo manga è originale, mai visto, ecc.) che però non viene mai spiegato cosa c'è dietro, perché vuole fare quello o altro. Quello è, fine.
Con i poteri e i combattimenti la serie va semplicemente avanti a "Deus Ex Machina". Sinceramente credo di non averne mai visti di pari in nessun'altra serie. L'esistenza stessa dei "superpoteri" viene fuori dal nulla a metà del secondo volume (più o meno), senza che mai fino a quel momento fosse stato lasciato intendere. Mi spiego meglio: sapevamo che c'erano i diavoli che ovviamente avevano i poteri, e che il protagonista, per quanto umano, avesse dei poteri (e viene chiarito che è un caso più unico che raro) ma che anche gli altri umani potessero ottenerli non era mai stato introdotto. Ad un certo punto uno dei buoni si presenta (tra l'altro totalmente a caso, senza neppure una vignetta che ne anticipi l'arrivo) sul campo di battaglia e salva Denji che stava per morire utilizzando i suoi poteri, senza che mai per un momento fosse stato detto che altri umani all'infuori di Denji li avessero (e io tipo: "What?!?! Devo essermi perso qualcosa prima". E invece no, non era stato mai introdotto).
Magari qualcuno dirà che siamo al secondo volume. Si, ma in realtà conta relativamente, primo perché gli archi narrativi sono molto veloci, ed a quel punto eravamo già sul gran finale di un arco, che a dirla tutta neanche era il primo, per quanto i precedenti fossero molto di introduzione e secondo, perché quello riportato è solo un esempio, la serie è così fino all'ultimo, con personaggi di volta in volta tirano fuori i loro poteri e salvano tutti in stile "One Punch Man" (con la differenza che OPM lo fa di proposito, in pratica anche "Chainsaw Man" ha il suo Saitama) e roba totalmente a caso, tipo gente che torna in vita in modi che sembrano usciti fuori dai retcon dei fumetti Marvel.
Come detto sopra, gli archi narrativi sono corti, fin troppo corti (se si va a vedere questo manga ha più o meno lo stesso numero di archi narrativi dei manga da 30, 40 o 50 volumi, solo che nelle altre serie durano cinque volumi ognuno, qui ne durano uno soltanto), creando il problema del dover infilare troppa roba nelle poche pagine (tra l'altro questo manga narrativamente è molto diluito, cosa anche positiva, ma che peggiora ancor di più la situazione, visto che in un capitolo ci va ancora meno sostanza). Questo è molto probabilmente anche il motivo per cui la serie ha i problemi di cui ho parlato sopra: il fatto che le scritture dei personaggi sembrino uscite dalla pagina di Wikipedia (quando va bene) che i poteri dei personaggi (e gli stessi personaggi) spesse volte entrino in scena dal nulla è tutto collegato con questo punto. Non solo questo, anche altri punti, tipo i combattimenti soffrono di questo problema. In generale, si può dire che manca l'enfasi. Scene in cui il protagonista si strugge, che però durano solo due paginette per poi lasciare spazio ad una scena totalmente diversa, magari comica (sono esempi concreti, resto vago per non spoilerare troppo) e alla fine è come se non ci fosse stata (come averlo letto da Wikipedia appunto). Un conto è sconfiggere il super cattivo di cui ti hanno parlato 30 volumi prima e un conto è sconfiggere il super cattivo di cui ti hanno parlato 3 volumi prima... La cosa perde tutta l'enfasi (non è un caso che il genere, anche in altri media, renda al meglio con le storie lunghe, infatti si parla sempre di saghe fantasy e non di romanzi autoconclusivi).
Ultima voce di cui voglio accennare qualcosa sono i disegni, che sono molto particolari, possono piacere oppure no, anche se spesso presentano dei personaggi sproporzionati, oppure anche, a volte, in posizioni anatomicamente poco corrette. Altre volte ci sono delle parti in cui i personaggi hanno una parte del corpo che si muove velocemente, e altre parti fatte in un modo tale che lo fanno sembrare fermo. Fanno sembrare che a compiere il movimento siano dei robot, più che delle persone. Comunque sono buoni.