Recensione
"Il prezzo di una vita"... un manga di apprezzabile spessore e significato che affronta temi di non poco rilievo in via metaforica utilizzando una trama che mixa slice of life, drama, sentimentale e "soprannaturale".
Sebbene abbia un incipit e un target diverso, la storia mi ha richiamato alla memoria "Half&Half" di K. Seo che, sotto altri punti di vista, sviluppa una trama sul senso e il valore della vita simile nel finale a quello de "Il prezzo della vita".
La differenza sta nell'epilogo che ne "Il prezzo della vita" resta tragicamente "aperto", con un ending dal sapore agrodolce che coinvolge entrambi i protagonisti...
La storia è abbastanza semplice sviluppata in tre tankobon che sono caratterizzati da tre "approcci" peculiari al tema del valore della vita: il primo piuttosto "venale" e cupo/nichilista; il secondo disperato, pessimista e disilluso; il terzo di redenzione e recupero del valore della esistenza.
La storia è in ogni caso "originale" e anche spiazzante: sembra la metafora dello hikikomori che anela al suicidio. Nella sua atarassia verso se stesso e tutto ciò che lo circonda, il protagonista Kusunoki ha ormai realizzato fin dall'inizio che la sua vita non vale nulla. E la "cede" in cambio di un valore del tutto risibile, accettando l'ineluttabilità del suo destino di poco conto.
La svolta è rappresentata, una volta venduta la propria esistenza, dalla presenza al fianco di Kusunoki di Miyagi nella sua qualità di sorvegliante silenziosa, apatica e invisibile a chiunque altro all'infuori di Kusunoki.
Con lo svolgimento della storia i due si ritrovano a discettare e a ragionare della esistenza, delle sue miserie, delle questioni irrisolte, dei rimpianti e dei rimorsi... e lo fanno senza esclusione di "colpi" e considerazioni realistiche, dure...
Ed il manga passa dall'annaspare di Kusunoki nel cercare di trovare un senso ed un valore al poco tempo rimastogli da vivere al recupero di un barlume di umanità, della capacità di ascolto e di interazione nei confronti degli altri, fino a sacrificare una parte significativa della sua esistenza residua per Miyagi.
Come si vedrà anche lei, pur essendo una sorta di "angelo guardiano della morte" è a sua volta "vittima" di riflesso di coloro che hanno rinunciato a vivere e porta con se il dolore di una esistenza cinica, dolorosa in cui deve assistere ai decessi di coloro che hanno ceduto tempo, salute o vita dietro compenso di denaro...
Nell'ineluttabilità del loro destino tragico, riescono a cambiare se stessi e la loro visione della vita e decidono di percorrere quel poco resta loro cercando di apprezzare al meglio i restanti momenti di felicità appagante.
Di sicuro da questi tre volumi emerge in modo scioccante l'assenza di disperazione e angoscia per la fine ormai prossima di Kusunoki: colpisce invece l'apatia e il senso di rassegnazione verso la tragedia imminente uniti al recupero della consapevolezza del proprio io e dei propri sentimenti... molto zen...
Sotto l'aspetto grafico, il manga mi è sembrato in linea con l'umore dei due protagonisti semplice e minimale, ma capace di trasmettere le emozioni e le tensioni dei protagonisti. Gli sfondi sono a volte molto dettagliati ma in generale il disegno è essenziale proprio per evidenziare i protagonisti.
"il prezzo della vita" è una lettura che fa decisamente riflettere (senza giudicare) sulla scelta di Kusunoki e Miyagi: decidere di rinunciare definitivamente alla vita per apprezzarne il valore e il senso.
Sebbene abbia un incipit e un target diverso, la storia mi ha richiamato alla memoria "Half&Half" di K. Seo che, sotto altri punti di vista, sviluppa una trama sul senso e il valore della vita simile nel finale a quello de "Il prezzo della vita".
La differenza sta nell'epilogo che ne "Il prezzo della vita" resta tragicamente "aperto", con un ending dal sapore agrodolce che coinvolge entrambi i protagonisti...
La storia è abbastanza semplice sviluppata in tre tankobon che sono caratterizzati da tre "approcci" peculiari al tema del valore della vita: il primo piuttosto "venale" e cupo/nichilista; il secondo disperato, pessimista e disilluso; il terzo di redenzione e recupero del valore della esistenza.
La storia è in ogni caso "originale" e anche spiazzante: sembra la metafora dello hikikomori che anela al suicidio. Nella sua atarassia verso se stesso e tutto ciò che lo circonda, il protagonista Kusunoki ha ormai realizzato fin dall'inizio che la sua vita non vale nulla. E la "cede" in cambio di un valore del tutto risibile, accettando l'ineluttabilità del suo destino di poco conto.
La svolta è rappresentata, una volta venduta la propria esistenza, dalla presenza al fianco di Kusunoki di Miyagi nella sua qualità di sorvegliante silenziosa, apatica e invisibile a chiunque altro all'infuori di Kusunoki.
Con lo svolgimento della storia i due si ritrovano a discettare e a ragionare della esistenza, delle sue miserie, delle questioni irrisolte, dei rimpianti e dei rimorsi... e lo fanno senza esclusione di "colpi" e considerazioni realistiche, dure...
Ed il manga passa dall'annaspare di Kusunoki nel cercare di trovare un senso ed un valore al poco tempo rimastogli da vivere al recupero di un barlume di umanità, della capacità di ascolto e di interazione nei confronti degli altri, fino a sacrificare una parte significativa della sua esistenza residua per Miyagi.
Come si vedrà anche lei, pur essendo una sorta di "angelo guardiano della morte" è a sua volta "vittima" di riflesso di coloro che hanno rinunciato a vivere e porta con se il dolore di una esistenza cinica, dolorosa in cui deve assistere ai decessi di coloro che hanno ceduto tempo, salute o vita dietro compenso di denaro...
Nell'ineluttabilità del loro destino tragico, riescono a cambiare se stessi e la loro visione della vita e decidono di percorrere quel poco resta loro cercando di apprezzare al meglio i restanti momenti di felicità appagante.
Di sicuro da questi tre volumi emerge in modo scioccante l'assenza di disperazione e angoscia per la fine ormai prossima di Kusunoki: colpisce invece l'apatia e il senso di rassegnazione verso la tragedia imminente uniti al recupero della consapevolezza del proprio io e dei propri sentimenti... molto zen...
Sotto l'aspetto grafico, il manga mi è sembrato in linea con l'umore dei due protagonisti semplice e minimale, ma capace di trasmettere le emozioni e le tensioni dei protagonisti. Gli sfondi sono a volte molto dettagliati ma in generale il disegno è essenziale proprio per evidenziare i protagonisti.
"il prezzo della vita" è una lettura che fa decisamente riflettere (senza giudicare) sulla scelta di Kusunoki e Miyagi: decidere di rinunciare definitivamente alla vita per apprezzarne il valore e il senso.