Recensione
Remi - Le sue avventure
7.0/10
"Remì - Le sue avventure" è un anime di genere meisaku di cinquantuno episodi, il quale si ispira al romanzo "Senza famiglia", scritto appunto da Hector Malot a fine Ottocento; questa serie è stata prodotta dallo studio Tokyo Movie Shinsha nel 1977 e poi trasmessa in Italia per la prima volta solo nel 1979.
Remì è un bambino che vive a Chavanon, in Francia, e purtroppo un giorno a lui e sua madre arriva una spiacevole notizia riguardante il padre, e ciò porterà la famiglia ad avere gravi problemi economici, così il padre decide di vendere il proprio figlio contro la volontà della madre: verrà venduto per quaranta franchi al signor Vitali, il quale lo farà lavorare nella sua compagnia di spettacoli comici e si prenderà cura di lui. Ovviamente, Remì non la prende bene questa notizia, e in lacrime lascia il suo paese, sperando di poter tornare un giorno a riabbracciare sua madre.
La grafica di questo anime è carina, ma nulla di eccezionale, il tratto nel realizzare i vari personaggi, animali e ambientazioni rurali non è male, ma, come ben capirete, essendo stato fatto a fine Anni Settanta, ci troveremo davanti a una grafica abbastanza obsoleta e semplice che non prenderà più di tanto lo spettatore.
Ora che siamo giunti a conclusione, posso dire che questa serie anime è molto toccante, come ogni meisaku che si rispetti, la trama parte subito con una tragedia dopo l'altra e un continuo di colpi di scena che fanno veramente interessare lo spettatore; la cosa che ho trovato fastidiosa e poco sensata è stato il finale, in cui mi aspettavo qualcosa di molto diverso, e invece c'è un colpo di scena che mi ha fatto storcere un po' il naso, ma che alla fine ho apprezzato nonostante tutto.
Consiglio la visione agli appassionati del genere meisaku.
Voto finale: 7
Remì è un bambino che vive a Chavanon, in Francia, e purtroppo un giorno a lui e sua madre arriva una spiacevole notizia riguardante il padre, e ciò porterà la famiglia ad avere gravi problemi economici, così il padre decide di vendere il proprio figlio contro la volontà della madre: verrà venduto per quaranta franchi al signor Vitali, il quale lo farà lavorare nella sua compagnia di spettacoli comici e si prenderà cura di lui. Ovviamente, Remì non la prende bene questa notizia, e in lacrime lascia il suo paese, sperando di poter tornare un giorno a riabbracciare sua madre.
La grafica di questo anime è carina, ma nulla di eccezionale, il tratto nel realizzare i vari personaggi, animali e ambientazioni rurali non è male, ma, come ben capirete, essendo stato fatto a fine Anni Settanta, ci troveremo davanti a una grafica abbastanza obsoleta e semplice che non prenderà più di tanto lo spettatore.
Ora che siamo giunti a conclusione, posso dire che questa serie anime è molto toccante, come ogni meisaku che si rispetti, la trama parte subito con una tragedia dopo l'altra e un continuo di colpi di scena che fanno veramente interessare lo spettatore; la cosa che ho trovato fastidiosa e poco sensata è stato il finale, in cui mi aspettavo qualcosa di molto diverso, e invece c'è un colpo di scena che mi ha fatto storcere un po' il naso, ma che alla fine ho apprezzato nonostante tutto.
Consiglio la visione agli appassionati del genere meisaku.
Voto finale: 7