Recensione
The Dawn of the Witch
7.5/10
Recensione di alex di gemini
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L’inizio non è certo originale, con una scuola di magia e un mondo fantasy devastato da un terribile stregone abbattuto dopo una feroce guerra. Un mondo che, in alcune regioni, continua a odiare le streghe, sempre in bilico tra rispetto per la magia e per la religione. Tre allievi vengono inviati in un villaggio per un allenamento speciale, il cui fallimento potrebbe farli espellere. Naturalmente, saranno supervisionati da una strega e da un insegnante “associato” della scuola, la professoressa Los. Costei è una strega vecchia di trecento anni ma con l’aspetto di una loli. Non che gli altri personaggi non siano particolari, dato che uno studente è il classico ragazzo chiuso in sé stesso e apparentemente senza talento o prospettive, un altro è un bestializzato, ovvero una bestia antropomorfizzata, e la terza è un affascinante ragazza. Ben presto il loro allenamento li porterà a incontrare problemi molto più grandi di loro, legati alla difficile convivenza tra le streghe e la chiesa, e la difficile eredità della guerra.
Non è facile dire se questo sia stato trattato bene o male, poiché molti temi sembrano come lasciati a sé stessi, solo vagamente accennati e poi non adeguatamente approfonditi. Indubbiamente i temi sul piatto sono molti: razzismo, religione, diritti delle minoranze, paura della magia, ricerca di sé stessi e della propria vera identità. Personalmente, trovo che la trattazione sia avvenuta adeguatamente.
I personaggi, poi, sono realizzati splendidamente, sia da un punto di vista grafico che caratteriale. Certo, il protagonista rimane sempre apatico, nonostante abbia ricevuto le più sconvolgenti rivelazioni, ma, in fin dei conti, trovo che tutto ciò non sia illogico e che abbia un senso.
La regia è ottima e le sigle sono buone. Dieci e lode, poi, alla professoressa Los, a mio avviso il personaggio migliore della serie.
In definitiva, siamo in presenza di un’ottima serie che non brillerà per originalità, ma che riesce a gestirsi davvero bene, cosa non scontata per un anime originato da una light novel.
Voto finale: 7,5
Non è facile dire se questo sia stato trattato bene o male, poiché molti temi sembrano come lasciati a sé stessi, solo vagamente accennati e poi non adeguatamente approfonditi. Indubbiamente i temi sul piatto sono molti: razzismo, religione, diritti delle minoranze, paura della magia, ricerca di sé stessi e della propria vera identità. Personalmente, trovo che la trattazione sia avvenuta adeguatamente.
I personaggi, poi, sono realizzati splendidamente, sia da un punto di vista grafico che caratteriale. Certo, il protagonista rimane sempre apatico, nonostante abbia ricevuto le più sconvolgenti rivelazioni, ma, in fin dei conti, trovo che tutto ciò non sia illogico e che abbia un senso.
La regia è ottima e le sigle sono buone. Dieci e lode, poi, alla professoressa Los, a mio avviso il personaggio migliore della serie.
In definitiva, siamo in presenza di un’ottima serie che non brillerà per originalità, ma che riesce a gestirsi davvero bene, cosa non scontata per un anime originato da una light novel.
Voto finale: 7,5