Recensione
Inno alle ragazze
8.5/10
Recensione di DoctorFeddy
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Parto dal presupposto che ho letto pochi shojo nella mia vita di lettore di fumetti, ma questo lo trovo molto delicato nel raccontare la storia di questa ragazza che è appena uscita dall’età adolescenziale e inizia a muovere i primi passi come adulta e con il tempo dovrà lasciare le vecchie abitudini, come innamorarsi di star popolari.
Una ragazza che ha un complicato rapporto con il proprio corpo, molto più alto e muscoloso delle altre sue coetanee, con la voglia di conoscere l’amore vero e puro e non solo, le cotte o infatuazioni. Nella sua famiglia sono in tre, lei, sua sorella e sua madre, il padre non è presente perché è un professore d’università in giro per il mondo e a causa del divorzio quando lei era ancora molto piccola. Questo fumetto è un lento susseguirsi di vicende che porterà Sumiko (la protagonista) a cambiare ed evolversi, con questo l’autrice ci spiega cosa ha passato dalla fine dell’adolescenza alla maturità.
Alcuni episodi mi lasciano perplesso: il fatto che un uomo non si possa avvicinare alla cucina, o il fatto che non si deve non si debba dire che un uomo sa cucinare bene, spero che sia un fatto sporadico perché altrimenti sono un po’ retrogradi questi giapponesi.
L’autrice è Keiko Ichiguchi, giapponese trasferita in Italia per studi di disegno, io l’ho conosciuta con il libro “Perché i giapponesi hanno gli occhi a mandorla” dove spiega aneddoti della sua vita in Giappone, del Giappone stesso e il suo rapporto con l’Italia e suoi abitanti. Il suo stile di disegno è molto particolare si differenzia dagli altri shojo manga per il suo con un tratteggio delicato e morbido e le ambientazioni (tra cui Milano in uno dei capitoli) sono fatte molto bene, lo shojo manga è un genere dove la mangaka, non mette solo i dialoghi, ma anche i pensieri del personaggio e dell’autrice, cosa che causa molte volte veri e propri mal di testa, cosa che non succede in questo manga dove le tavole respirano e i tempi, sia comici sia seri sono trattati in modo esemplare. Spero di leggere anche le altre opere dell’autrice per fare la comparazione.
Una ragazza che ha un complicato rapporto con il proprio corpo, molto più alto e muscoloso delle altre sue coetanee, con la voglia di conoscere l’amore vero e puro e non solo, le cotte o infatuazioni. Nella sua famiglia sono in tre, lei, sua sorella e sua madre, il padre non è presente perché è un professore d’università in giro per il mondo e a causa del divorzio quando lei era ancora molto piccola. Questo fumetto è un lento susseguirsi di vicende che porterà Sumiko (la protagonista) a cambiare ed evolversi, con questo l’autrice ci spiega cosa ha passato dalla fine dell’adolescenza alla maturità.
Alcuni episodi mi lasciano perplesso: il fatto che un uomo non si possa avvicinare alla cucina, o il fatto che non si deve non si debba dire che un uomo sa cucinare bene, spero che sia un fatto sporadico perché altrimenti sono un po’ retrogradi questi giapponesi.
L’autrice è Keiko Ichiguchi, giapponese trasferita in Italia per studi di disegno, io l’ho conosciuta con il libro “Perché i giapponesi hanno gli occhi a mandorla” dove spiega aneddoti della sua vita in Giappone, del Giappone stesso e il suo rapporto con l’Italia e suoi abitanti. Il suo stile di disegno è molto particolare si differenzia dagli altri shojo manga per il suo con un tratteggio delicato e morbido e le ambientazioni (tra cui Milano in uno dei capitoli) sono fatte molto bene, lo shojo manga è un genere dove la mangaka, non mette solo i dialoghi, ma anche i pensieri del personaggio e dell’autrice, cosa che causa molte volte veri e propri mal di testa, cosa che non succede in questo manga dove le tavole respirano e i tempi, sia comici sia seri sono trattati in modo esemplare. Spero di leggere anche le altre opere dell’autrice per fare la comparazione.