Recensione
Dove sussurra il mare
6.5/10
Recensione di DoctorFeddy
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Un altro manga di Keiko Ichiguchi e parla di una giovane ragazza che sogna sempre di sprofondare nel mare e nel sogno una figura, che lei riconosce come sua madre, cerca di afferrarla senza mai riuscirci. La ragazza si chiama Marina e vive con il padre e la sua nuova compagna e sua figlia, tutto normale, ma poi, per caso, Marina trova nel mare un ragazzo francese di nome Jean e lo ospita a casa. La ragazza inizia a frequentare il ragazzo prima con disinteresse, facendogli fare un giro per i luoghi più storici del paese (questa storia si svolge in un paese vicino al mare adriatico) poi, a seguito della scoperta che sua madre naturale non è morta, ma viva e vegeta e residente a Parigi, e visto che il padre era reticente nel raccontarle dove era la tomba della madre (visto che da quando ne ha ricordo le aveva racconto sempre che sua madre è morta nel tentativo di salvarla durante un annegamento), lei parte con Jean per la Francia scoprendo molti lati oscuri di sua madre.
E’ strano e insolito leggere un manga con personaggi Italiani, con nomi italiani, ma è grazie all’autrice che m’approccio a questo tipo di storie; anche se la storia è molto contorta ho visto alcune tematiche che non sono tipiche europee, esempio quando il manager scopre il talento della madre di Marina e la fa cominciare a lavorare, lei ha solo quindici anni e poi dopo essere rimasta incinta, doveva rimanere come se avesse quindici anni, questo episodio è tipico da idol giapponese e confesso che non sono a conoscenza di certi ambiti, oppure l’episodio che il nonno di Marina usava il i soldi che la figlia guadagnava per bere l’ho trovato un classico dei manga, però la pazzia della madre di Marina è un espediente narrativo che ho trovato molto interessante.
Per quanto riguarda lo stile l’ho trovato un po’ smorto, era quel tratto delicato che si è incontrato in “Inno alle ragazze”, questo l’ho trovato inespressivo, con espressioni dei personaggi quasi uguali sia nella gioia che nella tristezza ed è un punto in meno, rispetto a tutto il manga, il punto in più invece è dato dalle tavole dove viene rappresentato il mare, molto suggestivo che danno le stesse sensazioni che ha la protagonista, cioè l’essere trascinati dalla forza del mare, a volte in modo calmo e a volte dirompente da lasciarti senza fiato e trascinarti sul fondo.
E’ strano e insolito leggere un manga con personaggi Italiani, con nomi italiani, ma è grazie all’autrice che m’approccio a questo tipo di storie; anche se la storia è molto contorta ho visto alcune tematiche che non sono tipiche europee, esempio quando il manager scopre il talento della madre di Marina e la fa cominciare a lavorare, lei ha solo quindici anni e poi dopo essere rimasta incinta, doveva rimanere come se avesse quindici anni, questo episodio è tipico da idol giapponese e confesso che non sono a conoscenza di certi ambiti, oppure l’episodio che il nonno di Marina usava il i soldi che la figlia guadagnava per bere l’ho trovato un classico dei manga, però la pazzia della madre di Marina è un espediente narrativo che ho trovato molto interessante.
Per quanto riguarda lo stile l’ho trovato un po’ smorto, era quel tratto delicato che si è incontrato in “Inno alle ragazze”, questo l’ho trovato inespressivo, con espressioni dei personaggi quasi uguali sia nella gioia che nella tristezza ed è un punto in meno, rispetto a tutto il manga, il punto in più invece è dato dalle tavole dove viene rappresentato il mare, molto suggestivo che danno le stesse sensazioni che ha la protagonista, cioè l’essere trascinati dalla forza del mare, a volte in modo calmo e a volte dirompente da lasciarti senza fiato e trascinarti sul fondo.