logo GamerClick.it

5.0/10
-

Premessa: La mia recensione tratta esclusivamente dell'opera fino alla morte dell'autore originale.

"Berserk" è un capolavoro.
Questo è quello che direi se l'opera fosse finita nella prima metà circa. I toni cupi, la psicologia affascinante e intricata dei personaggi distinguono "Berserk" da qualsiasi altro fumetto mai disegnato. Il tratto sporco, ma mai privo di dettagli e le palesi ispirazioni dal mondo dell'arte, in senso lato, rendono lo sfogliare stesso del fumetto un'esperienza artistica sublime. In "Berserk" non c'è mai un momento in cui si può abbassare la guardia, mai un momento in cui si può tirare un sospiro di sollievo. Questa è l'atmosfera unica che Miura è riuscito a creare, grazie a diversi artifici narrativi e grafici. Infatti, a causa di un evento passato misterioso, il protagonista è costretto alla solitudine in quanto di notte viene assalito dalle anime perturbate dei morti, che cercano di trascinarlo con loro nell'Oltretomba. Sarà grazie a flashback, magistralmente realizzati, che scopriremo lentamente il passato del protagonista e potremo comprendere i dettagli della sua vita e della sua personalità presente. Questa narrazione ansiosa e perturbante culmina con il climax di un amplesso cui pensavamo di voler partecipare per poi renderci conto che sarebbe stato meglio non partecipare, dove tutti i nodi vengono al pettine e tutte le premesse narrative si realizzano magistralmente in una strage stranamente catartica.
Poi arriva la seconda metà dell'opera.
Tutti i lati positivi che ho finora elencato vengono scaraventati violentemente fuori dalla finestra in favore di personaggi macchiette del genere shōnen, gag infantili e humor "ecchi" generalmente ai danni di ragazzini minorenni e donne avvenenti, ma incapaci di intendere e volere. La premessa secondo cui il protagonista sarebbe in costante pericolo di assalto demonico viene dimenticata totalmente, le tavole vengono invase di bianco e la sensazione cupa che tanto rendeva "Berserk" un'opera unica viene abbandonata in favore dei "trope" classici del genere shōnen, con tanto di maghette maschiacci e (pseudo)protagonista maschio minorenne irriverente e indisciplinato, la cui presenza è principalmente funzionale, di nuovo, alle gag a sfondo sessuale. Un'intera metà dell'opera evirata delle caratteristiche che la rendevano unica, matura e intrattenente.

Perciò, da una parte valuterei la prima metà con un bel 9 pieno. La seconda metà dell'opera, invece, mi fa vergognare di avere i volumi nella collezione, a causa del contenuto questionabile, dando probabilmente un voto che si aggira sul 3. Per questo mi trovo costretto a dare un 5 complessivo all'opera.

A chi consiglio l'opera: fino al famoso punto climatico a chiunque abbia più di 15 anni. La seconda parte, invece, solo a chi ha meno di 15 anni. Qualsiasi cosa decidiate, non acquistate nessuna delle edizioni italiane attualmente in commercio per Panini. O sono di qualità pessima, o troppo esose per il prodotto che offrono.