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Appena uscite le prime notizie di questo nuovo adattamento di "Trigun", le reazioni non erano state esattamente delle migliori, e anche io ammetto di essermi ritrovata abbastanza scettica. Premetto che non sono una fan accanita di "Trigun", non ho mai letto il manga, ma ricordo chiaramente l'iconica serie animata degli anni '90; aggiungiamo poi che sono quel tipo di "purista" che non apprezza per nulla l'utilizzo della CGI negli anime, quindi no, viste le premesse, questo nuovo adattamento proprio non mi convinceva. Eppure eccomi qui a scrivere una recensione sorprendentemente positiva e a valutare l'opera tecnicamente con un 7,5, che poi ho deciso di alzare di mezzo punto solo perché l'affossamento che sta ricevendo questa serie quasi per partito preso mi sembra un po' troppo eccessivo e immeritato... Ma andiamo con ordine.

Lo studio Orange si è trovato davanti un'impresa non da poco: riportare sugli schermi un'opera intramontabile come "Trigun" e, da una parte, farla scoprire (o riscoprire) a un nuovo pubblico molto più ampio, andando oltre la cerchia dei fan di vecchia data, mentre dall'altra gestire la presenza ingombrante del primo iconico adattamento, con il quale, siamo onesti, non c'è proprio paragone. E per quanto può valere il mio giudizio, devo dire che se la sono cavata più che egregiamente.
Questo "Trigun Stampede" non vuole essere una brutta copia, cercare anche solo vagamente di ricreare quelle atmosfere e quella "figaggine" così dannatamente anni '90 del manga e della prima serie non avrebbe avuto senso e sarebbe stato solo controproducente (tanto vale guardarsi direttamente il primo adattamento a questo punto!). Nel tentativo di svincolarsi da inevitabili confronti, "Trigun Stampede" vuole semplicemente essere un "Trigun" con una sua personalità ben distinta, senza però tradire sé stesso. Nonostante infatti gli innumerevoli (e col senno di poi necessari) cambiamenti, dal chara design modernizzato alla presenza di nuovi personaggi, dalla OST con sonorità differenti al re-telling che mescola avvenimenti vecchi e nuovi, episodio dopo episodio la sensazione è che lo spirito di questa serie rimanga comunque fedele a quello che (quantomeno per la sottoscritta) è sempre stato "Trigun". E forse era proprio questo l'obiettivo del suo staff.

Apriamo poi una breve parentesi sul comparto tecnico. Io odio la CGI, questo lo avevo già detto. Avevo presente altre opere dello stesso studio come "Land of the Lustrous" o "Beastars", e in entrambi i casi, essendo serie particolari con personaggi non umani, potevo in qualche modo capire l'uso della CGI per sperimentare nuove tecniche di animazione. Con "Trigun Stampede" però ero molto più scettica, perché temevo un effetto troppo "finto e plasticoso" per i personaggi. Ma ancora una volta lo studio Orange mi ha fatto ricredere. Graficamente questa serie è un gioiello, e oltre all'incredibile fluidità dei movimenti nelle scene d'azione, ciò che mi ha colpito di più è stata proprio l'attenzione all'espressività dei protagonisti (menzione speciale poi per le animazioni presenti nel flashback del passato di Wolfwood!). Ecco cosa succede quando allo staff viene data piena libertà nello sperimentare e dare sfogo alla propria creatività.

Detto questo, la serie non è di certo perfetta. La sceneggiatura in più punti risulta un po' deboluccia e affrettata nel presentare certi personaggi lasciati poi molto sullo sfondo, e anche con la caratterizzazione del cast si poteva fare di più. Allo stesso tempo però non mi sento neanche di bocciarla così in toto, e tenendo conto che è già in programma un sequel e che questa serie "era solo l'inizio", certe scelte potrebbero essere anche volute in vista di sviluppi successivi.
In definitiva, si sentiva davvero il bisogno di questo "Trigun Stampede"? Il mio consiglio è di non partire prevenuti, e di provare a scoprirlo da soli. Personalmente, durante la visione ho percepito tutta la voglia e la passione dello staff nel volerci proporci un "Trigun" nuovo e diverso, senza però snaturarsi. Alla fine della fiera, anche se in una veste nuova, Vash the Stampede rimane sempre il solito Vash the Stampede. Love & Peace.