Recensione
Il mio vicino Totoro
10.0/10
Trama: Anni '50, due sorelle si trasferiscono in campagna vicino Tokyo con il padre, in attesa della madre ricoverata in ospedale.
Capolavoro coloratissimo del maestro anime Miyazaki, anche questo suo film è una meraviglia. Delicato e a tratti quasi rarefatto, coloratissimo e ricco di insegnamenti per adulti e bambini sulla natura, la vita, e il crescere in armonia con sé stessi. Si tratta di una storia (in apparenza) molto semplice, legata a gesti e vicende quasi insignificanti: le corse nei campi delle bambine, i pianti, i loro piccoli e grandi problemi. La paura e il coraggio di vivere che si hanno a quell'età.
Significativo in questo senso come Miyazaki durante l'infanzia ebbe a vivere con suo fratello un periodo simile, a causa della malattia della madre. Come al solito, quindi, si tratta di un film per certi versi iper-realistico (nel suo intimismo), eppure a tratti surreale. Giocato su invenzioni geniali e mai eccessive. E i "personaggi" al termine dell'opera entrano dentro lo spettatore come attori reali, come persone reali: questo è il frutto della geniale mente creativa del maestro Miyazaki.
La realtà e il sogno (o la suggestione) si intrecciano indissolubilmente sin dall'inizio, finché anche lo spirito Totoro si trasforma in un'entità viva e reale.
Nella pellicola inoltre ritroviamo uno dei temi prediletti dell'autore, ovvero un'elegia toccante e quasi sacrale della natura e dell'esigenza di vivere in armonia con essa. Ecco allora il personaggio (fondamentale) della nonnina, con il cibo del suo giardino che fa "star bene", ma anche le coccinelle (che aiutano le piante a crescere), e la miriade di piccole notazioni visive di cui è disseminata l'opera: dall'inizio del temporale, ai dettagli sulle piante e le foglie, al silenzio che regna sovrano nel bosco.
Gli sfondi di qualità eccelsa di Kazuo Oga, che diventerà fondamentale collaboratore dello studio Ghibli, e la stupenda colonna sonora di Hisaishi completano una sinfonia di colori e di emozioni ancor più universali e riconoscibili, proprio perché semplici, e quindi in grado di raggiungere tutti.
Che classe, ragazzi!
Curiosità: la canzone "Tonari no Totoro", composta da Miyazaki in persona, è talmente celebre in Giappone, da essere insegnata nelle scuole.
Capolavoro coloratissimo del maestro anime Miyazaki, anche questo suo film è una meraviglia. Delicato e a tratti quasi rarefatto, coloratissimo e ricco di insegnamenti per adulti e bambini sulla natura, la vita, e il crescere in armonia con sé stessi. Si tratta di una storia (in apparenza) molto semplice, legata a gesti e vicende quasi insignificanti: le corse nei campi delle bambine, i pianti, i loro piccoli e grandi problemi. La paura e il coraggio di vivere che si hanno a quell'età.
Significativo in questo senso come Miyazaki durante l'infanzia ebbe a vivere con suo fratello un periodo simile, a causa della malattia della madre. Come al solito, quindi, si tratta di un film per certi versi iper-realistico (nel suo intimismo), eppure a tratti surreale. Giocato su invenzioni geniali e mai eccessive. E i "personaggi" al termine dell'opera entrano dentro lo spettatore come attori reali, come persone reali: questo è il frutto della geniale mente creativa del maestro Miyazaki.
La realtà e il sogno (o la suggestione) si intrecciano indissolubilmente sin dall'inizio, finché anche lo spirito Totoro si trasforma in un'entità viva e reale.
Nella pellicola inoltre ritroviamo uno dei temi prediletti dell'autore, ovvero un'elegia toccante e quasi sacrale della natura e dell'esigenza di vivere in armonia con essa. Ecco allora il personaggio (fondamentale) della nonnina, con il cibo del suo giardino che fa "star bene", ma anche le coccinelle (che aiutano le piante a crescere), e la miriade di piccole notazioni visive di cui è disseminata l'opera: dall'inizio del temporale, ai dettagli sulle piante e le foglie, al silenzio che regna sovrano nel bosco.
Gli sfondi di qualità eccelsa di Kazuo Oga, che diventerà fondamentale collaboratore dello studio Ghibli, e la stupenda colonna sonora di Hisaishi completano una sinfonia di colori e di emozioni ancor più universali e riconoscibili, proprio perché semplici, e quindi in grado di raggiungere tutti.
Che classe, ragazzi!
Curiosità: la canzone "Tonari no Totoro", composta da Miyazaki in persona, è talmente celebre in Giappone, da essere insegnata nelle scuole.