Recensione
HIGH CARD
7.5/10
“High Card” nasce da un progetto di multimedia franchise sviluppato da Homura Kawamoto (conosciuto per “Kakegurui”), Hikaru Muno, and TMS Entertainment. E' un anime ricco di azione e situazioni che sconfinano nell'illegalità, in cui i personaggi principali sono mossi da ragioni profonde che creano grande empatia, creando un'equilibrio e un ritmo che sono la forza di questa opera.
La storia si svolge nel regno insulare di Fourland, fondato secondo la leggenda grazie al potere di 52 carte (che hanno l’aspetto delle classiche carte da gioco francesi) che donano al loro possessore poteri divini. Il via della storia è dato da un tentativo di furto delle 52 X-Playing Cards da parte di una banda di malavitosi. Ma durante lo scontro che segue il tentativo di fuga dei ladri, la valigetta con le carte si apre sparpagliandole per tutto il regno. Data la pericolosità delle carte il re di Fourland assegna alla società Pinochle il compito di recuperarle, ma non saranno gli unici a cercarle.
Il protagonista della storia è Finn Oldman, un orfano diciasettenne cresciuto nell’istituto del Sun Fields. Preoccupato per le sorti dell’orfanotrofio e in cerca di soldi facili si reca al Casinò dove viene involontariamente coinvolto in uno scontro tra player, possessori delle X-Playing Cards, e ne apprende il potere. Per la prima volta si rende conto del valore del 2♠ che è in suo possesso da quando ne ha memoria. Ma i gruppi che si contendono le carte non si fanno molti scrupoli e per sopravvivere si trova costretto a unirsi al Pinochle e collaborare nella ricerca delle altre carte. Insieme al suo tutore Chris (5♥ - “Calories High” potere che converte le calorie per curare le ferite) si ritrova coinvolto nelle situazioni più disparate alla ricerca delle carte mancanti.
Per essere sviluppato in soli 12 episodi di cose ne accadono tante. Il ritmo è molto serrato e le situazioni molto varie. Passiamo dagli inseguimenti in stile “Squadra Speciale Cobra 11”, ai furti alla “Ocean Eleven”, fino alle situazioni più strane generate dal potere delle carte. Le animazioni sono di buon livello ed esaltano la dinamicità delle situazioni.
I poteri delle carte mi hanno lasciata leggermente perplessa. Avrei preferito venisse data qualche informazione in più su questi poteri, visto che sono in circolo dalla fondazione del regno. Ma forse dipende dal fatto che il potere della carta è legata anche al suo possessore, anche se resta un'ipotesi visto che non vediamo mai la stessa carta in mano a player diversi. Da quelli mostrati, sembrerebbe che i fiori ♣ agiscano sugli elementi e il mondo esterno (manipolazione di fuoco, piante, metallo…), i cuori ♥ sul corpo del possessore (rafforzamento, clonazione, cura…), i picche ♠ equipaggiano il possessore con una arma (pistola, spada…), mentre i quadri ♦ sono quelli più difficili da inquadrare perché il loro potere sembra legato in qualche modo allo scambio e alla trasformazione.
I personaggi non spiccano per originalità, per quanto abbiano i loro pregi. Quelli secondari sembrano fatti da qualcuno che abbia scopiazzato in giro senza preoccuparsi di mascherare troppo il misfatto. Comunque, nel complesso funzionano bene quindi si può chiudere un occhio. Al character design di Finn e Chris è stata dedicata molta più cura e approfondimenti, permettendogli di tenere bene la scena e mandare avanti la baracca.
Quello che però manca di più a questa serie è un villain all’altezza del compito. In questi primi 12 episodi vediamo varie organizzazioni scontrarsi per il possesso delle carte. Si nota che i capi di ciascuna sono in qualche modo legati dal passato, ma si fa ancora fatica a capire il quadro complessivo e le motivazioni reali di ciascuno. Probabilmente è una mancanza dettata dal fatto che siamo solo agli inizi, quindi concedo il beneficio del dubbio.
Nel complesso è una serie intrigante, intrattiene bene e ho apprezzato molto gli episodi finali che hanno rivelato un inaspettato colpo di scena che da solo è valso un bonus di mezzo punto sul voto finale. Restano alcuni sospesi e situazioni da approfondire, quindi accolgo con piacere l’annuncio della seconda serie. Per questa prima serie voto 7,5, ma ha un buon potenziale e mi aspetto molto dal prosieguo.
La storia si svolge nel regno insulare di Fourland, fondato secondo la leggenda grazie al potere di 52 carte (che hanno l’aspetto delle classiche carte da gioco francesi) che donano al loro possessore poteri divini. Il via della storia è dato da un tentativo di furto delle 52 X-Playing Cards da parte di una banda di malavitosi. Ma durante lo scontro che segue il tentativo di fuga dei ladri, la valigetta con le carte si apre sparpagliandole per tutto il regno. Data la pericolosità delle carte il re di Fourland assegna alla società Pinochle il compito di recuperarle, ma non saranno gli unici a cercarle.
Il protagonista della storia è Finn Oldman, un orfano diciasettenne cresciuto nell’istituto del Sun Fields. Preoccupato per le sorti dell’orfanotrofio e in cerca di soldi facili si reca al Casinò dove viene involontariamente coinvolto in uno scontro tra player, possessori delle X-Playing Cards, e ne apprende il potere. Per la prima volta si rende conto del valore del 2♠ che è in suo possesso da quando ne ha memoria. Ma i gruppi che si contendono le carte non si fanno molti scrupoli e per sopravvivere si trova costretto a unirsi al Pinochle e collaborare nella ricerca delle altre carte. Insieme al suo tutore Chris (5♥ - “Calories High” potere che converte le calorie per curare le ferite) si ritrova coinvolto nelle situazioni più disparate alla ricerca delle carte mancanti.
Per essere sviluppato in soli 12 episodi di cose ne accadono tante. Il ritmo è molto serrato e le situazioni molto varie. Passiamo dagli inseguimenti in stile “Squadra Speciale Cobra 11”, ai furti alla “Ocean Eleven”, fino alle situazioni più strane generate dal potere delle carte. Le animazioni sono di buon livello ed esaltano la dinamicità delle situazioni.
I poteri delle carte mi hanno lasciata leggermente perplessa. Avrei preferito venisse data qualche informazione in più su questi poteri, visto che sono in circolo dalla fondazione del regno. Ma forse dipende dal fatto che il potere della carta è legata anche al suo possessore, anche se resta un'ipotesi visto che non vediamo mai la stessa carta in mano a player diversi. Da quelli mostrati, sembrerebbe che i fiori ♣ agiscano sugli elementi e il mondo esterno (manipolazione di fuoco, piante, metallo…), i cuori ♥ sul corpo del possessore (rafforzamento, clonazione, cura…), i picche ♠ equipaggiano il possessore con una arma (pistola, spada…), mentre i quadri ♦ sono quelli più difficili da inquadrare perché il loro potere sembra legato in qualche modo allo scambio e alla trasformazione.
I personaggi non spiccano per originalità, per quanto abbiano i loro pregi. Quelli secondari sembrano fatti da qualcuno che abbia scopiazzato in giro senza preoccuparsi di mascherare troppo il misfatto. Comunque, nel complesso funzionano bene quindi si può chiudere un occhio. Al character design di Finn e Chris è stata dedicata molta più cura e approfondimenti, permettendogli di tenere bene la scena e mandare avanti la baracca.
Quello che però manca di più a questa serie è un villain all’altezza del compito. In questi primi 12 episodi vediamo varie organizzazioni scontrarsi per il possesso delle carte. Si nota che i capi di ciascuna sono in qualche modo legati dal passato, ma si fa ancora fatica a capire il quadro complessivo e le motivazioni reali di ciascuno. Probabilmente è una mancanza dettata dal fatto che siamo solo agli inizi, quindi concedo il beneficio del dubbio.
Nel complesso è una serie intrigante, intrattiene bene e ho apprezzato molto gli episodi finali che hanno rivelato un inaspettato colpo di scena che da solo è valso un bonus di mezzo punto sul voto finale. Restano alcuni sospesi e situazioni da approfondire, quindi accolgo con piacere l’annuncio della seconda serie. Per questa prima serie voto 7,5, ma ha un buon potenziale e mi aspetto molto dal prosieguo.