Recensione
Takopi's Original Sin
8.0/10
Recensione di Focasaggia
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«Takopi's Original Sin» (originalmente “Takopii no Genzai”) è un manga, ideato e disegnato da Taizan5, crudo e intelligentemente scritto, dalla narrazione fluida e veloce, alla ricerca di una luce nel buio più fitto.
“Ultimamente va un po’ meno male.”
Una bambina incontra uno strano piccolo alieno dalle fattezze innocue, tanto da suscitare simpatia. L’essere vuole solo portare felicità con i suoi strani gadget quasi magici. Alla piccola queste cose non interessano, non crede alla magia o forse non crede che si possa essere felici.
Stride fortemente con il contesto il simpatico alieno, contrasto voluto e ben riuscito. Vedere il buffo pseudo-animaletto alle prese con un mondo sconosciuto è a tratti divertente, i suoi pensieri, le sue supposizioni, il suo modo di fare, qualche sorriso riesce a strapparlo. Vede l’apparenza credendola realtà, come fanno quegli adulti convinti ingenuamente che "bambino" sia sinonimo di "felicità".
L’essere è quasi una metafora di quei personaggi tanto ottimisti e buonisti, a prescindere dagli eventi, visti in tante opere considerati come alieni nella società moderna.
“Tu sarai sempre dalla parte della mamma, non è così?”
Una storia triste, una tragedia annunciata, una delle tante lette sui giornali banalmente liquidate con i soliti commenti, certi di non aver mai incontrato qualcuno a cui possa capitare cose del genere, ma in caso contrario di certo non lo si saprà, non fino a quando si leggerà di loro in un trafiletto su un qualche giornale locale…dimenticato da tutti.
Esistono famiglie distrutte, matrimoni falliti, genitori inaffidabili, ma le reali vittime, chi non può fuggire assorbendo ansie, paure, urla e rabbia degli adulti, tremando nel profondo sono i quei poveri bambini chiamati, quando fa comodo, figli.
A differenza della realtà entra in gioco la fantascienza, quando agli adulti sembra non importare nulla dei bambini interviene un alieno, come una macabra favola moderna.
Riuscire a dare speranza a chi non la cerca nemmeno risulta un’impresa forse impossibile, si tenterà fino all'ultimo in tanti modi, allontanandosi alla fine forse anche troppo dalla realtà, ancora più cruda di ogni possibile fantasia.
I tre personaggi principali Shizuka Kuze, Marina Kirarazaka e Naoki Azuma vengono sviscerati nel profondo con il passare del tempo. Inizialmente saremo anche noi semplici vittime dell’apparenza, potremo solo comprendere di non sapere nulla di quanto realmente stia accadendo e attendere spiegazioni. Riusciremo solo lentamente, per quanto siano pochi i capitoli da leggere, a scoprire la verità e i vari intrecci. Il loro carattere è ben delineato, la psicologia non è banale, non sono deboli, non si vogliono arrendere, lottano contro i propri desideri, pieni di paura. A volte senza comprendere di cosa hanno paura.
Il tratto è particolare, per quanto ben si presta a raffigurare la sofferenza dei protagonisti, potrebbe non rientrare nei gusti del lettore. Ci sono scene forti, di impatto, la parte più reale e cruda della serie, ma mai superflue.
Tanti i colpi di scena, alcuni prevedibili altri meno, uno in particolare, il più riuscito della serie, riuscirà a coinvolgere il lettore. Ognuno svilupperà le proprie idee al riguardo, non tutti giungeranno alle stesse conclusioni, in questo l’opera è davvero riuscita.
L’edizione della star comics è pregevole, con sovra-copertine. Il box, pieno di gadget, è solido e corposo.
Consigliato a chi cerca una storia complessa ed emozionante.
“Ultimamente va un po’ meno male.”
Una bambina incontra uno strano piccolo alieno dalle fattezze innocue, tanto da suscitare simpatia. L’essere vuole solo portare felicità con i suoi strani gadget quasi magici. Alla piccola queste cose non interessano, non crede alla magia o forse non crede che si possa essere felici.
Stride fortemente con il contesto il simpatico alieno, contrasto voluto e ben riuscito. Vedere il buffo pseudo-animaletto alle prese con un mondo sconosciuto è a tratti divertente, i suoi pensieri, le sue supposizioni, il suo modo di fare, qualche sorriso riesce a strapparlo. Vede l’apparenza credendola realtà, come fanno quegli adulti convinti ingenuamente che "bambino" sia sinonimo di "felicità".
L’essere è quasi una metafora di quei personaggi tanto ottimisti e buonisti, a prescindere dagli eventi, visti in tante opere considerati come alieni nella società moderna.
“Tu sarai sempre dalla parte della mamma, non è così?”
Una storia triste, una tragedia annunciata, una delle tante lette sui giornali banalmente liquidate con i soliti commenti, certi di non aver mai incontrato qualcuno a cui possa capitare cose del genere, ma in caso contrario di certo non lo si saprà, non fino a quando si leggerà di loro in un trafiletto su un qualche giornale locale…dimenticato da tutti.
Esistono famiglie distrutte, matrimoni falliti, genitori inaffidabili, ma le reali vittime, chi non può fuggire assorbendo ansie, paure, urla e rabbia degli adulti, tremando nel profondo sono i quei poveri bambini chiamati, quando fa comodo, figli.
A differenza della realtà entra in gioco la fantascienza, quando agli adulti sembra non importare nulla dei bambini interviene un alieno, come una macabra favola moderna.
Riuscire a dare speranza a chi non la cerca nemmeno risulta un’impresa forse impossibile, si tenterà fino all'ultimo in tanti modi, allontanandosi alla fine forse anche troppo dalla realtà, ancora più cruda di ogni possibile fantasia.
I tre personaggi principali Shizuka Kuze, Marina Kirarazaka e Naoki Azuma vengono sviscerati nel profondo con il passare del tempo. Inizialmente saremo anche noi semplici vittime dell’apparenza, potremo solo comprendere di non sapere nulla di quanto realmente stia accadendo e attendere spiegazioni. Riusciremo solo lentamente, per quanto siano pochi i capitoli da leggere, a scoprire la verità e i vari intrecci. Il loro carattere è ben delineato, la psicologia non è banale, non sono deboli, non si vogliono arrendere, lottano contro i propri desideri, pieni di paura. A volte senza comprendere di cosa hanno paura.
Il tratto è particolare, per quanto ben si presta a raffigurare la sofferenza dei protagonisti, potrebbe non rientrare nei gusti del lettore. Ci sono scene forti, di impatto, la parte più reale e cruda della serie, ma mai superflue.
Tanti i colpi di scena, alcuni prevedibili altri meno, uno in particolare, il più riuscito della serie, riuscirà a coinvolgere il lettore. Ognuno svilupperà le proprie idee al riguardo, non tutti giungeranno alle stesse conclusioni, in questo l’opera è davvero riuscita.
L’edizione della star comics è pregevole, con sovra-copertine. Il box, pieno di gadget, è solido e corposo.
Consigliato a chi cerca una storia complessa ed emozionante.