Recensione
Makanai
8.0/10
Netflix apre il 2023 con una bella sorpresa proponendoci questo live-action, che, per chi come me ne vide la corrispettiva serie anime, diventa un'occasione imperdibile.
"Makanai", di 9 episodi della durata 45 minuti circa, è un adattamento televisivo del manga "Maiko-San Chi no Makanai-San" di Aiko Koyama, uscito nel 2016, del quale se ne fece una trasposizione animata nel 2021.
Premetto che non ho letto il manga, ma, come dicevo, ho visto la serie anime che trovai incantevole. E incantevole è pure questo adattamento che, se vogliamo, nei toni, è anche più profondo.
Kiyo e Sumire si trasferiscono a Kyoto, in una Maiko House, per realizzare il loro grande sogno: diventare delle maiko. Ma la prima si scopre ben presto non adatta a questo ruolo e più propensa a stare in cucina, la seconda, invece, sembra nata solo per quello.
Si potrebbe pensare che questo "piccolo" cambiamento di programma possa essere fonte di malumori, frustrazioni e gelosie. Niente di tutto ciò. Questa storia è, innanzitutto, un inno alla vera amicizia.
Kiyo e Sumire si prendono cura l'una dell'altra, gioiscono dei successi e patiscono dei fallimenti, reciprocamente. Sono davvero due corpi e un'anima. Non ci sono gelosie né malintesi tra di loro, ma grande ammirazione ed il volere sempre il bene e il meglio per l'altra. Questo grande affetto e rispetto che le lega è evidente per tutti gli abitanti della casa, e giova a tutti. Più precisamente quel che giova di più nella vita semplice ma rigorosa di queste giovani maiko, o aspiranti tali, è proprio la cucina di Kiyo ed il suo rapporto con il cibo.
Kiyo è il mio personaggio preferito, sebbene di personaggi belli qui se ne possono trovare a volontà. Ma la dolcezza e bontà di Kiyo sono disarmanti e la cura che mette in cucina per accontentare tutti gli abitanti delle casa, comprese le madri che la gestiscono, è ammirevole.
Le sua gesta, i suoi sorrisi e le sue luminose espressioni non possono che conquistare. Gran parte del merito va all'attrice che la interpreta, la giovane Nana Mori, che ha saputo dare a questo personaggio luce e carattere.
Non sono da meno gli altri personaggi, partendo dalla dolce e determinata Sumire, che sarà Momohana per tutti una volta battezzata come maiko (ma non per la sua cara amica: per lei rimarrà eccezionalmente sempre e per sempre Sumire), alla sua mentore Momoko, una maiko esperta che prende sotto la propria ala la ragazza e che sarà la prima a cogliere quel legame prezioso e speciale tra le due amiche. Emozionante quella scena in cui parla chiaramente a Sumire, dicendole che la sua caparbietà e forza sarà la sua arma vincente, ma anche la sua rovina perché la allontanerà da tutti. Ecco perché le suggerisce di tenersi stretta quella "makanai con qualche rotella fuori posto".
Altro personaggio degno di nota è Ryoko, figlia di una delle madri della Casa. La sua crescita va al passo con la cucina di Kiyo e l'esempio di amore incondizionato tra le due amiche le darà una nuova consapevolezza e maturità.
I personaggi che qui si incontrano sono tuttavia numerosi e ben delineati, e tutti ruotano intorno alla vita di questa casa; rispetto alla serie anime li ho trovati molto meglio caratterizzati, soprattutto la protagonista, la Makanai, appunto.
L'andamento degli episodi è pacato così come lo sono le giornate delle nostre maiko che trascorrono placidamente, ma con estremo rigore, ogni singolo giorno. L'aria che si respira in questa casa la si potrebbe paragonare a quella che si respirerebbe in un convento di novizie, per il semplice fatto che ciò che accomuna le une alle altre è una forte vocazione, il rispetto per le regole e le proprie superiori, il loro virtuosismo, il grande lavoro, nonché la devozione per esso. Tutto ciò, però, non ci trasmette un senso di distacco e freddezza, quanto piuttosto familiarità, rispetto, collaborazione e amore. E soprattutto calore, quel calore così ben rappresentato dai fuochi della cucina di Kiyo, sempre accesi.
Se nell'anime il cibo era protagonista di simpatici siparietti in cui si descrivevano ricette e origine dei piatti, in questo live-action è più marcato il suo aspetto corroborante e legante: ogni piatto che Kiyo prepara, con tanta cura, gratifica, conforta e lega le persone.
Le musiche che accompagnano le nostre maiko non possono essere che in sodalizio con loro: sobrie, tradizionali e dai toni gentili. Molto curata è la sigla di apertura, che, seppur molto breve, rappresenta una ottima introduzione di ciò che la serie ci vuole proporre.
Anche la scenografia e fotografia non sono da meno, oserei dire, dal taglio cinematografico. Ottime inquadrature sui piatti, che ci fanno venire l'acquolina in bocca, e primi piani sulle acconciature, volti truccati e gesta delle ragazze che danzano, sono un altro punto di forza di questa serie.
E che dire dei costumi? Può un'opera che parla di maiko deluderci in tal senso? Se in circolazione ce ne sono, direi che questo non è il caso: costumi tradizionali, semplici e raffinati, maestosi e affascinanti, ci delizieranno la vista per tutta la durata della serie, e soprattutto nel finale.
Definirei questa serie rilassante e appagante, sotto vari punti di vista. Se volete trascorrere delle ore piacevoli, senza impegnare troppo la testa, appagare la vostra vista e riempirvi il cuore di sentimenti genuini (idealmente anche la pancia!), questa serie fa proprio al caso vostro.
Consigliata a tutti, e imperdibile per chi ha letto il manga e visto la serie anime.
"Makanai", di 9 episodi della durata 45 minuti circa, è un adattamento televisivo del manga "Maiko-San Chi no Makanai-San" di Aiko Koyama, uscito nel 2016, del quale se ne fece una trasposizione animata nel 2021.
Premetto che non ho letto il manga, ma, come dicevo, ho visto la serie anime che trovai incantevole. E incantevole è pure questo adattamento che, se vogliamo, nei toni, è anche più profondo.
Kiyo e Sumire si trasferiscono a Kyoto, in una Maiko House, per realizzare il loro grande sogno: diventare delle maiko. Ma la prima si scopre ben presto non adatta a questo ruolo e più propensa a stare in cucina, la seconda, invece, sembra nata solo per quello.
Si potrebbe pensare che questo "piccolo" cambiamento di programma possa essere fonte di malumori, frustrazioni e gelosie. Niente di tutto ciò. Questa storia è, innanzitutto, un inno alla vera amicizia.
Kiyo e Sumire si prendono cura l'una dell'altra, gioiscono dei successi e patiscono dei fallimenti, reciprocamente. Sono davvero due corpi e un'anima. Non ci sono gelosie né malintesi tra di loro, ma grande ammirazione ed il volere sempre il bene e il meglio per l'altra. Questo grande affetto e rispetto che le lega è evidente per tutti gli abitanti della casa, e giova a tutti. Più precisamente quel che giova di più nella vita semplice ma rigorosa di queste giovani maiko, o aspiranti tali, è proprio la cucina di Kiyo ed il suo rapporto con il cibo.
Kiyo è il mio personaggio preferito, sebbene di personaggi belli qui se ne possono trovare a volontà. Ma la dolcezza e bontà di Kiyo sono disarmanti e la cura che mette in cucina per accontentare tutti gli abitanti delle casa, comprese le madri che la gestiscono, è ammirevole.
Le sua gesta, i suoi sorrisi e le sue luminose espressioni non possono che conquistare. Gran parte del merito va all'attrice che la interpreta, la giovane Nana Mori, che ha saputo dare a questo personaggio luce e carattere.
Non sono da meno gli altri personaggi, partendo dalla dolce e determinata Sumire, che sarà Momohana per tutti una volta battezzata come maiko (ma non per la sua cara amica: per lei rimarrà eccezionalmente sempre e per sempre Sumire), alla sua mentore Momoko, una maiko esperta che prende sotto la propria ala la ragazza e che sarà la prima a cogliere quel legame prezioso e speciale tra le due amiche. Emozionante quella scena in cui parla chiaramente a Sumire, dicendole che la sua caparbietà e forza sarà la sua arma vincente, ma anche la sua rovina perché la allontanerà da tutti. Ecco perché le suggerisce di tenersi stretta quella "makanai con qualche rotella fuori posto".
Altro personaggio degno di nota è Ryoko, figlia di una delle madri della Casa. La sua crescita va al passo con la cucina di Kiyo e l'esempio di amore incondizionato tra le due amiche le darà una nuova consapevolezza e maturità.
I personaggi che qui si incontrano sono tuttavia numerosi e ben delineati, e tutti ruotano intorno alla vita di questa casa; rispetto alla serie anime li ho trovati molto meglio caratterizzati, soprattutto la protagonista, la Makanai, appunto.
L'andamento degli episodi è pacato così come lo sono le giornate delle nostre maiko che trascorrono placidamente, ma con estremo rigore, ogni singolo giorno. L'aria che si respira in questa casa la si potrebbe paragonare a quella che si respirerebbe in un convento di novizie, per il semplice fatto che ciò che accomuna le une alle altre è una forte vocazione, il rispetto per le regole e le proprie superiori, il loro virtuosismo, il grande lavoro, nonché la devozione per esso. Tutto ciò, però, non ci trasmette un senso di distacco e freddezza, quanto piuttosto familiarità, rispetto, collaborazione e amore. E soprattutto calore, quel calore così ben rappresentato dai fuochi della cucina di Kiyo, sempre accesi.
Se nell'anime il cibo era protagonista di simpatici siparietti in cui si descrivevano ricette e origine dei piatti, in questo live-action è più marcato il suo aspetto corroborante e legante: ogni piatto che Kiyo prepara, con tanta cura, gratifica, conforta e lega le persone.
Le musiche che accompagnano le nostre maiko non possono essere che in sodalizio con loro: sobrie, tradizionali e dai toni gentili. Molto curata è la sigla di apertura, che, seppur molto breve, rappresenta una ottima introduzione di ciò che la serie ci vuole proporre.
Anche la scenografia e fotografia non sono da meno, oserei dire, dal taglio cinematografico. Ottime inquadrature sui piatti, che ci fanno venire l'acquolina in bocca, e primi piani sulle acconciature, volti truccati e gesta delle ragazze che danzano, sono un altro punto di forza di questa serie.
E che dire dei costumi? Può un'opera che parla di maiko deluderci in tal senso? Se in circolazione ce ne sono, direi che questo non è il caso: costumi tradizionali, semplici e raffinati, maestosi e affascinanti, ci delizieranno la vista per tutta la durata della serie, e soprattutto nel finale.
Definirei questa serie rilassante e appagante, sotto vari punti di vista. Se volete trascorrere delle ore piacevoli, senza impegnare troppo la testa, appagare la vostra vista e riempirvi il cuore di sentimenti genuini (idealmente anche la pancia!), questa serie fa proprio al caso vostro.
Consigliata a tutti, e imperdibile per chi ha letto il manga e visto la serie anime.