Recensione
Oshi no Ko - My Star
7.0/10
Attenzione: la recensione contiene spoiler!
Il dottor Gorō Amemiya sta aiutando la giovane idol Ai a partorire i suoi due gemelli che però deve tenere nascosti dagli occhi dei fan. Quando arriva il giorno del parto, il dottore viene ucciso da un fan della ragazza e quando si risveglia scopre di essersi reincarnato in uno dei gemelli.
La trama è strana, sinceramente non gli avrei dato una lira, ma i pareri letti in giro erano per la maggior parte positivi e, soprattutto, sto cercando di tenermi più aggiornata sulle nuove uscite, quindi alla fine mi sono decisa a leggerlo (su MANGA Plus, l’app di Jump).
Il tema della idol è particolarmente sensibile visto tutto ciò che vi ruota attorno e "Oshi no Ko fa" un buon lavoro nel mostrarlo in tutte le sue contraddizioni. Ovviamente, come il “disclaimer” iniziale del manga afferma, molte cose sono esagerate per intrattenere i lettori, ma in fondo c’è anche molta verità. Si sentono spesso storie di idol che vengono stalkerate o le cui carriere vengono distrutte solo perché si sono messe con un ragazzo; in questo campo il termine “personaggio pubblico” prende un significato molto più letterale, poiché le ragazze sono costrette a mantenere un’immagine pura che possa far sognare i fan e illuderli che queste ragazzine appartengano a tutti loro e non ad un ragazzo soltanto.
Come Ai stessa dice il mondo della idol, e dell’intrattenimento in generale, è fatto di bugie necessarie per poter continuare a lavorare, tanto che non può nemmeno godersi la vita con i figli, che ha avuto a 16 anni, il che apre un altro grande paragrafo sulla sessualizzazione dei minori in Giappone e in questo caso delle idol, che spesso iniziano la loro carriera a 12 anni.
Sicuramente interessante è anche la costruzione dei personaggi, sia primari che secondari, tutti lavoratori del mondo dello spettacolo, e l’approccio alle diverse declinazioni dei loro ruoli. Il protagonista, Aqua è quello più approfondito: vive con il senso di colpa di non aver salvato Ai e il desiderio di vendetta non verso l’assassino materiale, ma verso il “burattinaio” che ne ha tirato le fila. Ruby forse è un po’ più debole del fratello, probabilmente anche a causa del poco spazio a lei dedicato e il suo cambio di atteggiamento è un po’ troppo repentino.
Riguardo gli altri personaggi, Akane e Kana sono quelli a cui è stato dedicato più spazio, inserendole in questo triangolo amoroso dai risvolti dark. Kana mi è piaciuta nei suoi dubbio sul futuro e sulla sua determinazione a voler andare avanti e continuare a lavorare nel campo dei suoi sogni, anche facendo qualcosa che non è molto nelle sue corde. È stato interessante anche vedere i brevi approfondimenti riguardanti altri personaggi terziari come Melt e altre comparse in capitoli spin-off che approfondiscono questa o quella caratteristica del mondo delle idol.
Continuerò sicuramente a seguire il manga e forse vedrò anche l’anime, nonostante mi aspettassi di più vista la categoria seinen, ma è stata comunque una bella lettura.
Il dottor Gorō Amemiya sta aiutando la giovane idol Ai a partorire i suoi due gemelli che però deve tenere nascosti dagli occhi dei fan. Quando arriva il giorno del parto, il dottore viene ucciso da un fan della ragazza e quando si risveglia scopre di essersi reincarnato in uno dei gemelli.
La trama è strana, sinceramente non gli avrei dato una lira, ma i pareri letti in giro erano per la maggior parte positivi e, soprattutto, sto cercando di tenermi più aggiornata sulle nuove uscite, quindi alla fine mi sono decisa a leggerlo (su MANGA Plus, l’app di Jump).
Il tema della idol è particolarmente sensibile visto tutto ciò che vi ruota attorno e "Oshi no Ko fa" un buon lavoro nel mostrarlo in tutte le sue contraddizioni. Ovviamente, come il “disclaimer” iniziale del manga afferma, molte cose sono esagerate per intrattenere i lettori, ma in fondo c’è anche molta verità. Si sentono spesso storie di idol che vengono stalkerate o le cui carriere vengono distrutte solo perché si sono messe con un ragazzo; in questo campo il termine “personaggio pubblico” prende un significato molto più letterale, poiché le ragazze sono costrette a mantenere un’immagine pura che possa far sognare i fan e illuderli che queste ragazzine appartengano a tutti loro e non ad un ragazzo soltanto.
Come Ai stessa dice il mondo della idol, e dell’intrattenimento in generale, è fatto di bugie necessarie per poter continuare a lavorare, tanto che non può nemmeno godersi la vita con i figli, che ha avuto a 16 anni, il che apre un altro grande paragrafo sulla sessualizzazione dei minori in Giappone e in questo caso delle idol, che spesso iniziano la loro carriera a 12 anni.
Sicuramente interessante è anche la costruzione dei personaggi, sia primari che secondari, tutti lavoratori del mondo dello spettacolo, e l’approccio alle diverse declinazioni dei loro ruoli. Il protagonista, Aqua è quello più approfondito: vive con il senso di colpa di non aver salvato Ai e il desiderio di vendetta non verso l’assassino materiale, ma verso il “burattinaio” che ne ha tirato le fila. Ruby forse è un po’ più debole del fratello, probabilmente anche a causa del poco spazio a lei dedicato e il suo cambio di atteggiamento è un po’ troppo repentino.
Riguardo gli altri personaggi, Akane e Kana sono quelli a cui è stato dedicato più spazio, inserendole in questo triangolo amoroso dai risvolti dark. Kana mi è piaciuta nei suoi dubbio sul futuro e sulla sua determinazione a voler andare avanti e continuare a lavorare nel campo dei suoi sogni, anche facendo qualcosa che non è molto nelle sue corde. È stato interessante anche vedere i brevi approfondimenti riguardanti altri personaggi terziari come Melt e altre comparse in capitoli spin-off che approfondiscono questa o quella caratteristica del mondo delle idol.
Continuerò sicuramente a seguire il manga e forse vedrò anche l’anime, nonostante mi aspettassi di più vista la categoria seinen, ma è stata comunque una bella lettura.