Recensione
I'm a Cyborg, But That's OK
9.0/10
"I'm a Cyborg but that's ok" è un film coreano del 2006 diretto da Chan-wook Park, scritto dallo stesso regista con Seo-kyung Jung, già co-sceneggiatrice di "Lady Vendetta".
La trama: Young-goon è cresciuta con la nonna schizofrenica ed è convinta di essere un cyborg. Dopo un incidente sul lavoro viene ricoverata in una clinica psichiatrica. Qui passa il tempo parlando con i distributori automatici e leccando batterie, ma presto incontra un ragazzo di nome Il-sun. Un ex-elettricista, convinto di avere il potere di rubare le anime delle altre persone. Tra i due si forma presto un forte legame, ma Young-goon si ammala gravemente e Il-sun dovrà trovare un modo per connettersi alla sua anima e salvarla dalla morte.
Si tratta della prima commedia del regista dell'ormai arcinota trilogia sulla vendetta ("Sympaty for Mr Vengeance", "Old Boy," "Lady Vengeance"). Ed è un deciso cambio di registro, perché siamo davanti ad una commedia sentimentale delicata e poetica, ma allo stesso tempo folle e surreale. Attraverso sprazzi di visionaria violenza fisica e mentale, il film riesce infatti a mantenere molti elementi coerenti e realistici sia nella caratterizzazione delle patologie mentali rappresentate, sia nel dipingere una storia d'amore molto delicata, spiazzante e coloratissima.
Il cinema di Chan-wook Park, in quest'opera più che mai, riesce a trasportare lo spettatore di visione in visione all'interno della folle mente dei suoi personaggi, in primis quella della protagonista, senza diventare mai ondivago o fine a se stesso, e soprattutto senza perdersi all'interno delle proprie stesse ardite invenzioni, tutto è funzionale allo sviluppo (visionario) della storia. Virtuosistica la fotografia di Chung-hoon Chung, che fa un uso della luce geniale e che contribuisce a creare inquadrature mai banali. La sceneggiatura, piena di invenzioni visive e narrative non è da meno.
Di spessore è anche la poetica colonna sonora di Young-wook Cho che ancora una volta accompagna una pellicola di Chan-wook Park. Tanto pianoforte e fisarmonica, violini e sonorità quasi classiche come in Lady vendetta (Dancing Cyborg ricorda Nino Rota) ma anche ragtime, jazz e.. un po di yodel.
Il film è stato presentato al 57° Festival Internazionale del Cinema di Berlino dove ha vinto l'Alfred Bauer Award come opera più innovativa. Rain (che interpreta Il-sun) è stato nominato e ha vinto come miglior nuovo attore al 43esimo Baeksang Awards. Da vedere più e più volte.
La trama: Young-goon è cresciuta con la nonna schizofrenica ed è convinta di essere un cyborg. Dopo un incidente sul lavoro viene ricoverata in una clinica psichiatrica. Qui passa il tempo parlando con i distributori automatici e leccando batterie, ma presto incontra un ragazzo di nome Il-sun. Un ex-elettricista, convinto di avere il potere di rubare le anime delle altre persone. Tra i due si forma presto un forte legame, ma Young-goon si ammala gravemente e Il-sun dovrà trovare un modo per connettersi alla sua anima e salvarla dalla morte.
Si tratta della prima commedia del regista dell'ormai arcinota trilogia sulla vendetta ("Sympaty for Mr Vengeance", "Old Boy," "Lady Vengeance"). Ed è un deciso cambio di registro, perché siamo davanti ad una commedia sentimentale delicata e poetica, ma allo stesso tempo folle e surreale. Attraverso sprazzi di visionaria violenza fisica e mentale, il film riesce infatti a mantenere molti elementi coerenti e realistici sia nella caratterizzazione delle patologie mentali rappresentate, sia nel dipingere una storia d'amore molto delicata, spiazzante e coloratissima.
Il cinema di Chan-wook Park, in quest'opera più che mai, riesce a trasportare lo spettatore di visione in visione all'interno della folle mente dei suoi personaggi, in primis quella della protagonista, senza diventare mai ondivago o fine a se stesso, e soprattutto senza perdersi all'interno delle proprie stesse ardite invenzioni, tutto è funzionale allo sviluppo (visionario) della storia. Virtuosistica la fotografia di Chung-hoon Chung, che fa un uso della luce geniale e che contribuisce a creare inquadrature mai banali. La sceneggiatura, piena di invenzioni visive e narrative non è da meno.
Di spessore è anche la poetica colonna sonora di Young-wook Cho che ancora una volta accompagna una pellicola di Chan-wook Park. Tanto pianoforte e fisarmonica, violini e sonorità quasi classiche come in Lady vendetta (Dancing Cyborg ricorda Nino Rota) ma anche ragtime, jazz e.. un po di yodel.
Il film è stato presentato al 57° Festival Internazionale del Cinema di Berlino dove ha vinto l'Alfred Bauer Award come opera più innovativa. Rain (che interpreta Il-sun) è stato nominato e ha vinto come miglior nuovo attore al 43esimo Baeksang Awards. Da vedere più e più volte.