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"Cencoroll 2", ovvero, ode al nulla.

Premetto che non l’avrei guardato oltre i primi 10 minuti, né tanto meno avrei investito tanto del mio tempo prezioso, sottraendolo agli almeno 200 drama che mi fanno l’occhiolino dalle mie infinite liste, in questa pseudo recensione, se non avessi preso un impegno con la setta. Anzi la Setta, per non dire la SETTA, così SETTA che è quasi un’otta. Perché la Setta è per la vita e la prima regola della Setta è che non si parla della Setta, quindi mi tocca parlare di qualcos'altro. Chiaro?

Ahò, a Dawn, ma che cappero dissalato scrivi? E questo, miei poveri lettori, potreste legittimamente domandarvelo, affondando nei miei discorsi senza capo e con ben poca coda (sorvolando pietosamente sulla contemporanea mancanza del corpo in mezzo). Ma il condizionale, vero è ben Pindemonte, è sempre d’obbligo perché, dico io, se qualcuno ha il coraggio di produrre e infliggere allo spettatore ignaro un simile concentrato di inutile e sconclusionata fuffa, perché non dovrebbe essere concesso a me di divagare ad libitum? Mi sembra una ignobile ingiustizia. Eppure...

"Cencoroll 2", o "Cencoroll Connect", è un film di animazione giapponese del 2019 della durata di 10 ore e mezza.
Ok, ok, cercherò di essere (più) seria, ma sia chiaro che non garantisco nulla. No, perché, dico, mi è sembrato infinito. Giuro.
Uff. Va bene, VA BENE!

Riproviamo. Ah – hem. Harrumph.

"Cencoroll 2", o "Cencoroll Connect", è un film di animazione giapponese del 2019 della durata di un’ora e un quarto, che comprende all’inizio anche il "Cencoroll" originale, in cui, a parte la musica, Atsuya Uki ha fatto un po’ tutto tranne il trovarobe, e anche per quello non metterei la mano sul fuoco (al massimo, se vi fidate, posso metterci la vostra). Soggetto originale, sceneggiatura, regia e character design originale: ha fatto tutto lui. Meglio, dico io, così devo fare qualche copia/incolla di meno, che con questi nomi del sol levante mi impappino a ogni piè sospinto e tasto schiacciato.

Ma cosa succede, in soldoni? Mah, ci sono dei liceali (ma va?) carini (ma non mi dire!) che in qualche modo possono controllare delle specie di inquietanti mostri mutaforma, che non si capisce molto bene da dove arrivino, cosa facciano e perché. Per motivi imperscrutabili, i liceali di cui sopra, aiutati dalle loro mostruose creature, sembrano farsi la guerra fra di loro.

Fine.

No, voglio proprio dire: fine.

Finisce, così, in eterea sospensione, in attesa di un episodio successivo che oggi, 03.07.2023, ancora non c’è, senza averci spiegato nulla, dopo averci ammannito un’ora di lotte assortite senza sugo e costrutto. Erano meglio Tom & Jerry, che almeno mi facevano ridere.

Ammetterò che i personaggi umani sono guardabili, i fondali gradevoli, le animazioni più che sufficienti: il lato visivo dell’anime è abbastanza piacevole, volendo sorvolare sui mostri informi che, per qualche motivo, mi han fatto tornare in mente i robot di Bokurano (e non è un complimento). Peccato che la storia che raccontano sia completamente avulsa da ogni contesto e logica. Pathos? Zero. World building? Zero. Almeno, che so, un po’ di sana tensione, qualcosa, che diamine! Eh? Sotto zero. Buio pesto, calma piatta, noia mortale.

Nessuna connessione fra me e questo anime: l’ho subito dal primo minuto all’ultimo, senza trovarvi un coinvolgimento emotivo di nessun genere. Le musiche di Ryo sono state anche abbastanza gradevoli, simpatica l’ending Full love di Supercell, che ho ascoltato due volte fino alla fine per risollevarmi il morale, ma è un po’ poco per scriverne a casa.

Insomma, in futuro potranno anche esserci una terza e una quarta parte, in questo progetto, che lo porteranno forse a compimento e, auspicabilmente, spiegheranno un po’ di cose, se non tutte.

Ma, volendo usare un plurale maiestatis, e rubacchiando a Guccini, noi non ci saremo.