Recensione
Devo dire che ho trovato in questo special una piacevolissima sorpresa. Tutto faceva pensare a un semplice riassunto delle primissime fasi dell'anime regolare di "Detective Conan", utilizzando però una chiave più moderna, specialmente da un punto di vista grafico; in realtà il senso di questo lungometraggio è stato proprio questo, ma è stato talmente ben impreziosito da vari retroscena e trovate per così dire "simpatiche", che non ho potuto far altro che godermelo appieno dall'inizio alla fine, facendomi letteralmente volare l'ora e mezzo circa di durata.
Come detto prima, si andrà a prendere il primissimo episodio dell'anime, e si andranno a sviscerare con cura e fantasia tutto ciò che ormai tanti anni fa abbiamo avuto modo di visionare, in quel caso però, in modo più frettoloso e assai meno dettagliato. Ogni vicenda, seppur comparsa per pochissimi istanti, sarà in questo special revisionata e resa di maggior importanza, con trovate sempre sensate e intelligenti; nello specifico posso citare i vari casi che un ancora adulto Shinichi Kudo andrà a risolvere, andando ancor più nel dettaglio a dare spiegazioni e a fornire dettagli; o ancora, cosa che ho apprezzato e non poco, si andrà a dare maggior spazio ai volti noti dell'organizzazione degli uomini in nero, Gin e Vodka, fornendo al fruitore qualche nozione in più sui loro retroscena. Potrei continuare ancora, ma i riferimenti così ben fatti sono talmente tanti, che mi ci perderei, dato che sono stati davvero bravi a trovare un pretesto per inserire quasi tutti i personaggi, principali o secondari, in soli novanta minuti. Persino i Detective Boys hanno trovato un loro breve spazio, tanto inutile quanto simpatico, dato che, come sappiamo, nello svolgimento originale nell'opera, questi ultimi faranno le loro prime comparse solo una volta che il nostro famosissimo piccolo detective occhialuto diventerà il protagonista principale.
Tra tutti questi retroscena così ben fatti, solo un particolare mi ha fatto storcere il naso; mi sto riferendo al modo in cui è stata estremizzata la "fissa" di Shinichi nei confronti dei gialli e dei casi del crimine, facendolo sembrare fin troppo fanatico, portandolo troppo spesso a trascurare la sua Ran, nonostante i sentimenti tra loro fossero stati già belli che palesati.
È proprio sulla storia d'amore dei due liceali che vorrei brevemente soffermarmi; sappiamo bene, grazie a quanto visto nelle vicende regolari, quanto difficile sia la situazione sentimentale tra i due (per ovvi motivi che già tutti conosciamo), ma in questo special, grazie proprio ai tanti dettagli in più che ci sono stati forniti, andremo a provare ancor più un senso di malinconia e tristezza, quando vedremo i due giovani allontanarsi l'un l'altro per l'ultima volta.
Dal punto di vista grafico, non c'è tanto da dire; il charachter design è quello che negli anni in cui è uscito questo prodotto abbiamo visto anche nella serie regolare. Bello e dettagliato, dunque, anche se sicuramente non il mio preferito tra i tanti visti nel corso degli anni; lo trovo un po' troppo spesso esagerato o "forzato", come ad esempio nei profili dei personaggi, Ma qui sto parlando di gusti prettamente personali.
Tutti questi aspetti (e anche altri) citati finora sono stati in grado di regalare a un fan così accanito, come appunto lo è il sottoscritto, un vero e proprio piccolo gioiello, che, seppur non fondamentale ai fini della trama, riuscirà con intelligenza ad ampliare (come se non fosse già abbastanza grande) il bagaglio che il maestro Gosho Aoyama, con il suo capolavoro principale, ci ha regalato.
Dunque, non posso far altro che consigliare la visione di questo "Episode One" a tutti, appassionati e non, dato che in entrambi i casi potreste trovarvi di fronte a un prodotto leggero, simpatico, e a tratti molto, molto interessante.
Voto: 8,5
Come detto prima, si andrà a prendere il primissimo episodio dell'anime, e si andranno a sviscerare con cura e fantasia tutto ciò che ormai tanti anni fa abbiamo avuto modo di visionare, in quel caso però, in modo più frettoloso e assai meno dettagliato. Ogni vicenda, seppur comparsa per pochissimi istanti, sarà in questo special revisionata e resa di maggior importanza, con trovate sempre sensate e intelligenti; nello specifico posso citare i vari casi che un ancora adulto Shinichi Kudo andrà a risolvere, andando ancor più nel dettaglio a dare spiegazioni e a fornire dettagli; o ancora, cosa che ho apprezzato e non poco, si andrà a dare maggior spazio ai volti noti dell'organizzazione degli uomini in nero, Gin e Vodka, fornendo al fruitore qualche nozione in più sui loro retroscena. Potrei continuare ancora, ma i riferimenti così ben fatti sono talmente tanti, che mi ci perderei, dato che sono stati davvero bravi a trovare un pretesto per inserire quasi tutti i personaggi, principali o secondari, in soli novanta minuti. Persino i Detective Boys hanno trovato un loro breve spazio, tanto inutile quanto simpatico, dato che, come sappiamo, nello svolgimento originale nell'opera, questi ultimi faranno le loro prime comparse solo una volta che il nostro famosissimo piccolo detective occhialuto diventerà il protagonista principale.
Tra tutti questi retroscena così ben fatti, solo un particolare mi ha fatto storcere il naso; mi sto riferendo al modo in cui è stata estremizzata la "fissa" di Shinichi nei confronti dei gialli e dei casi del crimine, facendolo sembrare fin troppo fanatico, portandolo troppo spesso a trascurare la sua Ran, nonostante i sentimenti tra loro fossero stati già belli che palesati.
È proprio sulla storia d'amore dei due liceali che vorrei brevemente soffermarmi; sappiamo bene, grazie a quanto visto nelle vicende regolari, quanto difficile sia la situazione sentimentale tra i due (per ovvi motivi che già tutti conosciamo), ma in questo special, grazie proprio ai tanti dettagli in più che ci sono stati forniti, andremo a provare ancor più un senso di malinconia e tristezza, quando vedremo i due giovani allontanarsi l'un l'altro per l'ultima volta.
Dal punto di vista grafico, non c'è tanto da dire; il charachter design è quello che negli anni in cui è uscito questo prodotto abbiamo visto anche nella serie regolare. Bello e dettagliato, dunque, anche se sicuramente non il mio preferito tra i tanti visti nel corso degli anni; lo trovo un po' troppo spesso esagerato o "forzato", come ad esempio nei profili dei personaggi, Ma qui sto parlando di gusti prettamente personali.
Tutti questi aspetti (e anche altri) citati finora sono stati in grado di regalare a un fan così accanito, come appunto lo è il sottoscritto, un vero e proprio piccolo gioiello, che, seppur non fondamentale ai fini della trama, riuscirà con intelligenza ad ampliare (come se non fosse già abbastanza grande) il bagaglio che il maestro Gosho Aoyama, con il suo capolavoro principale, ci ha regalato.
Dunque, non posso far altro che consigliare la visione di questo "Episode One" a tutti, appassionati e non, dato che in entrambi i casi potreste trovarvi di fronte a un prodotto leggero, simpatico, e a tratti molto, molto interessante.
Voto: 8,5