Recensione
Last Game
7.5/10
"Last Game" di Shinobu Ameno è uno shojo di 11 volumi portato in Italia da Magic Press; lettura scorrevole, la trama simpatica e semplice scorre piacevole e divertente, merito di due personaggi che sfiorano l'assurdo, per il modo che hanno di approcciarsi in ambito romantico, e forse per questo, non si può fare a meno di affezionarsi a loro e sorridere per le disavventure amorose di cui sono protagonisti impacciati.
Yanagi e Kujo, sono compagni di scuola fin dalle elementari; dal loro primo incontro da bambini, inizia da parte di Yanagi, ragazzo abituato a primeggiare in tutto, una sorta di sfida che vedrà spesso Yanagi perdere il confronto con la sua compagna Kujo, ragazza povera e inconsapevole del sentimento suscitato in lui, anonima e senza particolari attrattive, eppure capace di battere il belloccio, ricco viziato ragazzo, in ogni campo e disciplina.
Negli anni, Yanagi inizierà a inseguire la ragazza dal liceo fino all'università, e se all'inizio del loro percorso studentesco, lui sarà mosso da rivalità e atteggiamento competitivo, nel tempo altri sentimenti più importanti entreranno in gioco, dall'amicizia all'amore vero e proprio, che lo spingerà fino all'ultima sfida per conquistare il cuore e l'affetto della sua amica/rivale.
L'impresa si rivelerà tutt'altro che facile, soprattutto per il carattere particolare di lei, ragazza un po' ingenua, buona, ma schiva e poco abituata a rapportarsi agli altri.
Quello che appare buffo e fa sorridere in una storia simile è l'imbranataggine quasi cronica di due ragazzi che perfino nelle situazioni più lampanti, non capiscono neppure l'ovvio, ignorano o travisano i segnali che arrivano dall'altra persona, considerazione che va fatta in particolare per la ottusa Kujo - tanto intelligente negli ambiti consueti, ma davvero stolta in amore, come se il romanticismo e i relativi turbamenti fossero per lei una lingua morta e incomprensibile, al punto da non cogliere il senso di una palese dichiarazione di Yanagi, interpretandola del tutto in maniera erronea.
Questa ottusità però non è fastidiosa, ed è ciò che rende dolcemente comico il suo personaggio, per il modo goffo che ha di porsi verso gli altri, quasi in maniera indifferente e senza slanci, e tale atteggiamento esaspera chi si trova ad avere a che fare con lei, che si tratti di Yanagi, le amiche o i compagni di istituto.
Ci vorrà il suo tempo, tra fraintendimenti e frequentazioni, perché il suo cuore ceda ai primi fremiti e inizi a porsi domande sull'amico di sempre, tra timori ed emozioni anomale o mai provate prima.
I personaggi secondari di rilievo sono i classici rivali in amore, cliché tipico degli shojo, ma qui risultano simpatici e mai troppo invadenti, inseriti bene nel filo leggero della trama, che non prende mai una piega drammatica o pesante, infatti non ci sono lacrime o angoscie per chi viene rifiutato; Soma, ragazzo che arriva a Tokyo dalla campagna, dove ha lasciato una famiglia numerosa, chiassosa e affettuosa, è spesso più coraggioso, diretto e intraprendente di Yanagi e regge quelle parti del manga dove i protagonisti sono messi un po' in secondo piano; Momoka è la rivale dall'aspetto appariscente, esuberante e decisa, con un passato 'imperfetto' da nascondere che la rende più umana e simpatica, rispetto a certe fastidiose rivali scorrette, cattivelle o aggressive che si trovano in altri shojo.
Il finale è quello che ci si aspetta da una storia con queste premesse, giusto e in linea con l'evoluzione della trama e dei suoi personaggi che maturano in un arco temporale che ricopre il passare di qualche anno, senza creare stacchi eccessivi.
I disegni della Amano sono molto semplici, direi elementari, dolci, gradevoli, stilizzati e quasi acerbi, mai spigolosi, direi che tutto si amalgama a una storia semplice, lineare, da seguire in maniera rilassata; a volte le proporzioni sono un po' incerte, ma sono ben fatti i primi piani dei volti a pagina intera che enfatizzano le emozioni dei protagonisti.
In definitiva, uno shojo per gli amanti del genere, che certamente apprezzeranno.
Yanagi e Kujo, sono compagni di scuola fin dalle elementari; dal loro primo incontro da bambini, inizia da parte di Yanagi, ragazzo abituato a primeggiare in tutto, una sorta di sfida che vedrà spesso Yanagi perdere il confronto con la sua compagna Kujo, ragazza povera e inconsapevole del sentimento suscitato in lui, anonima e senza particolari attrattive, eppure capace di battere il belloccio, ricco viziato ragazzo, in ogni campo e disciplina.
Negli anni, Yanagi inizierà a inseguire la ragazza dal liceo fino all'università, e se all'inizio del loro percorso studentesco, lui sarà mosso da rivalità e atteggiamento competitivo, nel tempo altri sentimenti più importanti entreranno in gioco, dall'amicizia all'amore vero e proprio, che lo spingerà fino all'ultima sfida per conquistare il cuore e l'affetto della sua amica/rivale.
L'impresa si rivelerà tutt'altro che facile, soprattutto per il carattere particolare di lei, ragazza un po' ingenua, buona, ma schiva e poco abituata a rapportarsi agli altri.
Quello che appare buffo e fa sorridere in una storia simile è l'imbranataggine quasi cronica di due ragazzi che perfino nelle situazioni più lampanti, non capiscono neppure l'ovvio, ignorano o travisano i segnali che arrivano dall'altra persona, considerazione che va fatta in particolare per la ottusa Kujo - tanto intelligente negli ambiti consueti, ma davvero stolta in amore, come se il romanticismo e i relativi turbamenti fossero per lei una lingua morta e incomprensibile, al punto da non cogliere il senso di una palese dichiarazione di Yanagi, interpretandola del tutto in maniera erronea.
Questa ottusità però non è fastidiosa, ed è ciò che rende dolcemente comico il suo personaggio, per il modo goffo che ha di porsi verso gli altri, quasi in maniera indifferente e senza slanci, e tale atteggiamento esaspera chi si trova ad avere a che fare con lei, che si tratti di Yanagi, le amiche o i compagni di istituto.
Ci vorrà il suo tempo, tra fraintendimenti e frequentazioni, perché il suo cuore ceda ai primi fremiti e inizi a porsi domande sull'amico di sempre, tra timori ed emozioni anomale o mai provate prima.
I personaggi secondari di rilievo sono i classici rivali in amore, cliché tipico degli shojo, ma qui risultano simpatici e mai troppo invadenti, inseriti bene nel filo leggero della trama, che non prende mai una piega drammatica o pesante, infatti non ci sono lacrime o angoscie per chi viene rifiutato; Soma, ragazzo che arriva a Tokyo dalla campagna, dove ha lasciato una famiglia numerosa, chiassosa e affettuosa, è spesso più coraggioso, diretto e intraprendente di Yanagi e regge quelle parti del manga dove i protagonisti sono messi un po' in secondo piano; Momoka è la rivale dall'aspetto appariscente, esuberante e decisa, con un passato 'imperfetto' da nascondere che la rende più umana e simpatica, rispetto a certe fastidiose rivali scorrette, cattivelle o aggressive che si trovano in altri shojo.
Il finale è quello che ci si aspetta da una storia con queste premesse, giusto e in linea con l'evoluzione della trama e dei suoi personaggi che maturano in un arco temporale che ricopre il passare di qualche anno, senza creare stacchi eccessivi.
I disegni della Amano sono molto semplici, direi elementari, dolci, gradevoli, stilizzati e quasi acerbi, mai spigolosi, direi che tutto si amalgama a una storia semplice, lineare, da seguire in maniera rilassata; a volte le proporzioni sono un po' incerte, ma sono ben fatti i primi piani dei volti a pagina intera che enfatizzano le emozioni dei protagonisti.
In definitiva, uno shojo per gli amanti del genere, che certamente apprezzeranno.