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Dopo il successo di "Strappare lungo i bordi", era solo questione di tempo prima che Zerocalcare ritornasse alla ribalta con una nuova serie su Netflix, dove stavolta la situazione sembra essere molto più seria e dura di quel che si immaginava.

In "Questo mondo non mi renderà cattivo" Zero rivede dopo tanto tempo un suo vecchio amico d'infanzia, Cesare, che però, a causa di numerosi cambiamenti e altri eventi avvenuti nel suo vecchio quartiere, faticherà molto a integrarsi e trovare il "suo posto nel mondo". Zero vorrebbe fare qualcosa per aiutarlo, ma si renderà presto conto anche lui su come la situazione non sia affatto favorevole.

Se "Strappare lungo i bordi" raccontava in maniera sarcastica e ironica le origini disastrate del protagonista dall'infanzia all'età adulta fino a una conclusione dolceamara, in "Questo mondo non mi renderà cattivo" le cose sono molto diverse, e si affronta una situazione molto attuale, facendoci precipitare in un mondo dove il futuro di molte generazioni nate negli anni '80 e '90 è molto incerto o persino compromesso a causa di numerose scelte politiche. Ed è proprio il personaggio di Cesare a essere il tema portante di questa vicenda molto delicata: la storia di un personaggio che decide di lasciare l'Italia giovanissimo, per poi ritornare all'età adulta e scoprire un Paese che sembra trattarlo come un estraneo e a cui non viene offerta nessuna possibilità, e ciò lo porterà ad agire in maniere alquanto estreme contro un centro d'accoglienza, altro fulcro centrale della trama, lasciando molto sconvolto il protagonista Zero. Nonostante il fumettista romano tenti di raccontare tutto tramite il suo solito sarcasmo e numerose citazioni, ci renderemo conto ben presto che c'è poco da scherzare, poiché anche i co-primari Secco e Sara sono molto coinvolti in questa dura realtà. Senza 'spoilerare' nulla, sarà proprio un discorso di Sara nell'episodio 4 che ci farà davvero rimanere alquanto rammaricati, ma anche consci di come ci sentiamo "derubati" del nostro futuro, e ci porta a prendercela contro chi pensavamo fossero i colpevoli, quando in realtà erano vittime quanto noi, mentre i veri colpevoli sono altre persone che purtroppo sembrano protette e irraggiungibili.

È una serie di cui consiglio la visione per comprendere il suo spirito e il suo messaggio molto duro ma anche commovente, arrivando alla sua conclusione che sa anche essere più riflessiva che mai.