Recensione
Domestic Girlfriend
7.0/10
Il ritorno del malessere.
"Domestic na Kanojo" cerca di parlare di un tema delicato e decisamente attuale, in fondo capita tutti i giorni che la tua professoressa di liceo di cui sei innamorato diventi tua sorella, assieme alla ragazza con cui hai fatto sesso la prima volta.
Tra i sorprendenti personaggi innovativi troviamo il protagonista di School Days, solo che fa molto meno sesso, la best girl che è poi, quella che ovviamente è costretta a soffrire più di tutti ed infine, la sociopatica che non ne fa una giusta... e sì, la best girl ovviamente è Rui.
Il nostro protagonista Makoto, no scusate, Natsuo, è quel personaggio che solitamente mantiene in piedi tutta la visione, perché per 12 episodi non vedi l'ora che gli capiti qualcosa di brutto, ma protetto ovviamente da plot armor, tutte sfortune diventano fortune.
Come ogni anime odierno che si rispetti, contiene quel poco di LGBT+ giusto per far capire ai Giapponesi che esiste l'omosessualità, quella dove il tipo è ovviamente una specie di oggetto da circo, effemminato, esibizionista, pittiddaro (pettegolo) ma che infondo è un gran figo, perché faceva parte della Yakuza (come se ci fosse qualcosa di figo) e perché, incredibilmente, ha un poco di cervello.
Le due classiche Gal vengono sostituite da i due migliori amici, che però non funzionano perché non fanno nulla per tutta l'opera, altri personaggi di cui non ricordo né nomi né volti cercano un po di spazio nel corso delle puntate ma cadono subito nel dimenticatoio.
Alla fine, arriva il malessere, ovvero, l'anime ti piace, l'hai guardato tutto in una sera, sei andato a letto tardi per finirlo... Perché?? Forse per la best Girl, forse perché il finto incesto sotto sotto piace un po a tutti.. chissà. Se qualcuno ha le idee più chiare, mi coinvolga e mi faccia sapere grazie.
Voto 7, un punto in più per l'opening di Minami che è una dea.
"Domestic na Kanojo" cerca di parlare di un tema delicato e decisamente attuale, in fondo capita tutti i giorni che la tua professoressa di liceo di cui sei innamorato diventi tua sorella, assieme alla ragazza con cui hai fatto sesso la prima volta.
Tra i sorprendenti personaggi innovativi troviamo il protagonista di School Days, solo che fa molto meno sesso, la best girl che è poi, quella che ovviamente è costretta a soffrire più di tutti ed infine, la sociopatica che non ne fa una giusta... e sì, la best girl ovviamente è Rui.
Il nostro protagonista Makoto, no scusate, Natsuo, è quel personaggio che solitamente mantiene in piedi tutta la visione, perché per 12 episodi non vedi l'ora che gli capiti qualcosa di brutto, ma protetto ovviamente da plot armor, tutte sfortune diventano fortune.
Come ogni anime odierno che si rispetti, contiene quel poco di LGBT+ giusto per far capire ai Giapponesi che esiste l'omosessualità, quella dove il tipo è ovviamente una specie di oggetto da circo, effemminato, esibizionista, pittiddaro (pettegolo) ma che infondo è un gran figo, perché faceva parte della Yakuza (come se ci fosse qualcosa di figo) e perché, incredibilmente, ha un poco di cervello.
Le due classiche Gal vengono sostituite da i due migliori amici, che però non funzionano perché non fanno nulla per tutta l'opera, altri personaggi di cui non ricordo né nomi né volti cercano un po di spazio nel corso delle puntate ma cadono subito nel dimenticatoio.
Alla fine, arriva il malessere, ovvero, l'anime ti piace, l'hai guardato tutto in una sera, sei andato a letto tardi per finirlo... Perché?? Forse per la best Girl, forse perché il finto incesto sotto sotto piace un po a tutti.. chissà. Se qualcuno ha le idee più chiare, mi coinvolga e mi faccia sapere grazie.
Voto 7, un punto in più per l'opening di Minami che è una dea.