Recensione
La Stravaganza
8.0/10
“La Stravaganza” è una serie manga di 7 volumi edita da J-POP. Se siete amanti del genere fantasy, delle storie cavalleresche e non disdegnate dei nudi femminili ben disegnati è un'opera che vi sorprenderà piacevolmente.
La protagonista è una giovane donna, curiosa e avventurosa che ama esplorare e conoscere nuove cose. Nella città di Mitera, capitale del regno di Auroria, tutti la adorano e la conoscono come Claria e sono ormai abituati al suo via vai tra le strade e fuori dalle mura della città nella pericolosa foresta. Peccato che ogni avventura le procuri non pochi rimproveri da parte della sua assistente Luba e dal capo delle guardie Dorn, perché Claria in realtà è la regina Vivian di Auroria. Riesce a girovagare per le strade senza essere riconosciuta perché per tradizione nel suo regno la regina indossa sempre una maschera (un elmo con visiera) che nasconde completamente il suo volto al resto del mondo.
Ma le fughe della regina non sono un mero svago come può apparire a un primo sguardo. Vivian ama il suo regno ed è consapevole del suo ruolo. Il suo girovagare le permette di essere a contatto con i suoi sudditi, capirne le esigenze, scoprirne le preoccupazioni.
E proprio grazie ai suoi vagabondaggi riesce a intuire prima di tutti il pericolo che sta per minacciare la sopravvivenza del suo popolo e di quelli confinanti. Una minaccia che nessun popolo libero può permettersi di ignorare.
Il primo volume è molto scorrevole ed è perlopiù introduttivo; quindi, inizialmente può sembrare che non si vada da nessuna parte. Ma già dal secondo volume le cose si movimentano rapidamente e nei restanti 5 volumi di cose ne accadono parecchie. Il ritmo diventa serrato e coinvolgente ed è difficile mettere giù un volume senza prendere immediatamente in mano il successivo.
L’ambientazione non è innovativa, ma ha degli elementi originali che la rendono interessante. Mitera è la capitale di Auroria, un piccolo regno che affaccia sul mare, in una situazione di progresso vicina al nostro tardo Medioevo. Ci si sposta a cavallo, le armi da fuoco non esistono e i regni confinanti sono abitati da altri popoli. I Sepoia, giganti alti 4/5 volte un essere umano; gli Alfr molto simili agli elfi silvani per aspetto e indole, i Kuroud dalla lunga coda prensile e poi ancora nani, orchi e altri.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati sia graficamente che psicologicamente, e sono sufficienti anche brevi apparizioni per intuirne l’indole e le principali caratteristiche. Vivian/Claria ha un carattere forte e solare e una mente brillante ed è estremamente piacevole seguirne le vicende.
La grafica è estremamente curata e i disegni molto belli. Ci sono decisamente più scene di nudo femminili del necessario, e anche se hanno un che di artistico e non sono mai volgari, eviterei di leggerlo in presenza di occhi indiscreti.
L’edizione è bella e curata come solo J-POP sa fare. Le copertine hanno una carta simile alla pergamena con un effetto scintillante molto d’impatto.
Il finale in sé potrebbe apparire scontato, ma l’idea di usare il settimo volume come prequel e sequel dell’arco narrativo principale fa sembrare tutto più reale. Infatti, il settimo volume è un extra che contiene mini-storie di approfondimento con eventi passati e futuri rispetto alle vicende della serie principale, idea che ho apprezzato moltissimo.
La protagonista è una giovane donna, curiosa e avventurosa che ama esplorare e conoscere nuove cose. Nella città di Mitera, capitale del regno di Auroria, tutti la adorano e la conoscono come Claria e sono ormai abituati al suo via vai tra le strade e fuori dalle mura della città nella pericolosa foresta. Peccato che ogni avventura le procuri non pochi rimproveri da parte della sua assistente Luba e dal capo delle guardie Dorn, perché Claria in realtà è la regina Vivian di Auroria. Riesce a girovagare per le strade senza essere riconosciuta perché per tradizione nel suo regno la regina indossa sempre una maschera (un elmo con visiera) che nasconde completamente il suo volto al resto del mondo.
Ma le fughe della regina non sono un mero svago come può apparire a un primo sguardo. Vivian ama il suo regno ed è consapevole del suo ruolo. Il suo girovagare le permette di essere a contatto con i suoi sudditi, capirne le esigenze, scoprirne le preoccupazioni.
E proprio grazie ai suoi vagabondaggi riesce a intuire prima di tutti il pericolo che sta per minacciare la sopravvivenza del suo popolo e di quelli confinanti. Una minaccia che nessun popolo libero può permettersi di ignorare.
Il primo volume è molto scorrevole ed è perlopiù introduttivo; quindi, inizialmente può sembrare che non si vada da nessuna parte. Ma già dal secondo volume le cose si movimentano rapidamente e nei restanti 5 volumi di cose ne accadono parecchie. Il ritmo diventa serrato e coinvolgente ed è difficile mettere giù un volume senza prendere immediatamente in mano il successivo.
L’ambientazione non è innovativa, ma ha degli elementi originali che la rendono interessante. Mitera è la capitale di Auroria, un piccolo regno che affaccia sul mare, in una situazione di progresso vicina al nostro tardo Medioevo. Ci si sposta a cavallo, le armi da fuoco non esistono e i regni confinanti sono abitati da altri popoli. I Sepoia, giganti alti 4/5 volte un essere umano; gli Alfr molto simili agli elfi silvani per aspetto e indole, i Kuroud dalla lunga coda prensile e poi ancora nani, orchi e altri.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati sia graficamente che psicologicamente, e sono sufficienti anche brevi apparizioni per intuirne l’indole e le principali caratteristiche. Vivian/Claria ha un carattere forte e solare e una mente brillante ed è estremamente piacevole seguirne le vicende.
La grafica è estremamente curata e i disegni molto belli. Ci sono decisamente più scene di nudo femminili del necessario, e anche se hanno un che di artistico e non sono mai volgari, eviterei di leggerlo in presenza di occhi indiscreti.
L’edizione è bella e curata come solo J-POP sa fare. Le copertine hanno una carta simile alla pergamena con un effetto scintillante molto d’impatto.
Il finale in sé potrebbe apparire scontato, ma l’idea di usare il settimo volume come prequel e sequel dell’arco narrativo principale fa sembrare tutto più reale. Infatti, il settimo volume è un extra che contiene mini-storie di approfondimento con eventi passati e futuri rispetto alle vicende della serie principale, idea che ho apprezzato moltissimo.