Recensione
Rhea Gall Force
7.0/10
Quarto capitolo in ordine cronologico dell'epica spaziale inaugurata da "Eternal Story", questo "Rhea Gall Force" è al tempo stesso un seguito ma anche una "riscrittura" della storia originale. Se nella prima trilogia veniva raccontata una guerra galattica tra due civiltà, Solnoids e Paranoids, in questo capitolo il focus si sposta esclusivamente sul pianeta Terra, nel prossimo futuro, riproponendo il tema bellico, ma declinandolo secondo una prospettiva completamente diversa e per certi versi più "canonica".
I personaggi sono tutti nuovi rispetto alle vicende di "Gall Force Eternal Story", ma in realtà sono una riproposizione degli originali: Sandy è la nuova protagonista, ma è identica a Rabby, Score è la guerriera scanzonata esattamente come Luffy, l'austera Fortin è una riproposizione di Eluza, e così via.
A creare una continuità storica con le vicende del primo film è il ritrovamento di una antica astronave aliena sulla Luna (che poi non è altro che l'astronave utilizzata per la fuga dalle ragazze del film originale), che custodisce avanzatissime tecnologie ancora sconosciute all'umanità.
La scoperta si rivela però un'arma a doppio taglio: la nuova tecnologia viene infatti applicata nell'industria bellica e nell'intelligenza artificiale, determinando la nascita di una nuova generazione di robot da guerra, chiamati MME, talmente avanzati da rendersi indipendenti dai loro creatori umani. La vicenda di "Rhea Gall Force" inizia proprio qui, su una Terra ormai assediata dalle macchine ribelli, che hanno decimato l'umanità, ormai costretta a nascondersi e combattere per la sopravvivenza.
Tra le fila della resistenza c'è anche Sandy Newman, figlia del celebre ricercatore Dottor Newman, una coraggiosa guerrigliera determinata a portare a termine l'operazione Exodus, ovvero l'ultimo disperato tentativo delle forze terrestri per evacuare la popolazione civile verso le colonie umane su Marte.
In questo nuovo capitolo, nonostante il tema ricorrente della sopravvivenza già comparso nei predecessori, non ci sono più scene di combattimento spaziale, ma soprattutto scompare totalmente la contrapposizione/attrazione tra le due razze protagoniste (una maschile e una femminile), che era poi il fulcro di "Eternal Story". Gli umani di "Rhea Gall Force" sono gli eredi delle due antiche civiltà, delle quali hanno ereditato il DNA insieme a una naturale propensione al conflitto.
Come per la prima trilogia, anche su questo OAV si avverte l'influenza del cinema di fantascienza contemporaneo: se Rabby e le sue compagne pagavano pegno ad "Alien" e alla sci-fi spaziale dei decenni precedenti, pur amalgamando il tutto in un intreccio piuttosto originale, Sandy e il suo team invece si muovono sullo sfondo di uno scenario terrestre tetro e desolato che sembra uscire dall'immaginario futuro di "Terminator".
Si tenga conto che questo OAV è il primo capitolo di una nuova serie, che sarà poi sviluppata dal trittico di "Gall Force Earth Chapter", ma secondo me ne resta di fatto l'episodio più significativo, proprio perché segna un radicale cambio di paradigma rispetto al passato, oltre al fatto che è nettamente l'episodio migliore, dal punto di vista tecnico, dell'epopea "terrestre" di "Gall Force".
Il tratto dei personaggi è fedele all'originale, con una grande attenzione al mecha design e al ritratto dei mezzi da battaglia; anche le animazioni in genere sono fluide, risultando paragonabili a quelle del film "Gall Force Eternal Story". Purtroppo questo trend si interromperà negli episodi successivi di "Earth Chapter", decisamente meno brillanti nella realizzazione tecnica (ma questo sarà oggetto di una recensione a parte).
Nel complesso, "Rhea Gall Force" è un anime godibile ma anche meno "emozionante", se paragonato al capostipite "Gall Force Eternal Story". Rispetto a quest'ultimo segna una netta variazione sul tema (se meglio o peggio è un gusto soggettivo, io personalmente preferivo l'originalità della prima storia), pur conservando una continuità con l'intera saga dal punto di vista stilistico, sulla scelta dei personaggi e nella centralità del tema guerresco.
Quel che è certo è che la vicenda delle nuove guerrigliere perde un po' quell'elemento epico che faceva capolino nei predecessori e li rendeva speciali; qui c'è piuttosto una narrazione più matura, quasi priva di dell'elemento ecchi (ho detto quasi...), nonché una maggiore seriosità dei toni che mette in risalto la drammaticità della situazione, anche se i personaggi nelle loro azioni sono pur sempre guidati dalla speranza di un futuro migliore.
Nel complesso, mettendo sulla bilancia la buona componente visiva e una sceneggiatura accettabile ma non troppo ispirata, direi che "Rhea Gall Force" si guadagna una sufficienza abbondante, ma resta uno sviluppo "accessorio" e comunque meno brillante rispetto all'epopea originale delle guerriere galattiche, la cui storia si era conclusa l'anno precedente con la pubblicazione di "Gall Force Stardust War".
I personaggi sono tutti nuovi rispetto alle vicende di "Gall Force Eternal Story", ma in realtà sono una riproposizione degli originali: Sandy è la nuova protagonista, ma è identica a Rabby, Score è la guerriera scanzonata esattamente come Luffy, l'austera Fortin è una riproposizione di Eluza, e così via.
A creare una continuità storica con le vicende del primo film è il ritrovamento di una antica astronave aliena sulla Luna (che poi non è altro che l'astronave utilizzata per la fuga dalle ragazze del film originale), che custodisce avanzatissime tecnologie ancora sconosciute all'umanità.
La scoperta si rivela però un'arma a doppio taglio: la nuova tecnologia viene infatti applicata nell'industria bellica e nell'intelligenza artificiale, determinando la nascita di una nuova generazione di robot da guerra, chiamati MME, talmente avanzati da rendersi indipendenti dai loro creatori umani. La vicenda di "Rhea Gall Force" inizia proprio qui, su una Terra ormai assediata dalle macchine ribelli, che hanno decimato l'umanità, ormai costretta a nascondersi e combattere per la sopravvivenza.
Tra le fila della resistenza c'è anche Sandy Newman, figlia del celebre ricercatore Dottor Newman, una coraggiosa guerrigliera determinata a portare a termine l'operazione Exodus, ovvero l'ultimo disperato tentativo delle forze terrestri per evacuare la popolazione civile verso le colonie umane su Marte.
In questo nuovo capitolo, nonostante il tema ricorrente della sopravvivenza già comparso nei predecessori, non ci sono più scene di combattimento spaziale, ma soprattutto scompare totalmente la contrapposizione/attrazione tra le due razze protagoniste (una maschile e una femminile), che era poi il fulcro di "Eternal Story". Gli umani di "Rhea Gall Force" sono gli eredi delle due antiche civiltà, delle quali hanno ereditato il DNA insieme a una naturale propensione al conflitto.
Come per la prima trilogia, anche su questo OAV si avverte l'influenza del cinema di fantascienza contemporaneo: se Rabby e le sue compagne pagavano pegno ad "Alien" e alla sci-fi spaziale dei decenni precedenti, pur amalgamando il tutto in un intreccio piuttosto originale, Sandy e il suo team invece si muovono sullo sfondo di uno scenario terrestre tetro e desolato che sembra uscire dall'immaginario futuro di "Terminator".
Si tenga conto che questo OAV è il primo capitolo di una nuova serie, che sarà poi sviluppata dal trittico di "Gall Force Earth Chapter", ma secondo me ne resta di fatto l'episodio più significativo, proprio perché segna un radicale cambio di paradigma rispetto al passato, oltre al fatto che è nettamente l'episodio migliore, dal punto di vista tecnico, dell'epopea "terrestre" di "Gall Force".
Il tratto dei personaggi è fedele all'originale, con una grande attenzione al mecha design e al ritratto dei mezzi da battaglia; anche le animazioni in genere sono fluide, risultando paragonabili a quelle del film "Gall Force Eternal Story". Purtroppo questo trend si interromperà negli episodi successivi di "Earth Chapter", decisamente meno brillanti nella realizzazione tecnica (ma questo sarà oggetto di una recensione a parte).
Nel complesso, "Rhea Gall Force" è un anime godibile ma anche meno "emozionante", se paragonato al capostipite "Gall Force Eternal Story". Rispetto a quest'ultimo segna una netta variazione sul tema (se meglio o peggio è un gusto soggettivo, io personalmente preferivo l'originalità della prima storia), pur conservando una continuità con l'intera saga dal punto di vista stilistico, sulla scelta dei personaggi e nella centralità del tema guerresco.
Quel che è certo è che la vicenda delle nuove guerrigliere perde un po' quell'elemento epico che faceva capolino nei predecessori e li rendeva speciali; qui c'è piuttosto una narrazione più matura, quasi priva di dell'elemento ecchi (ho detto quasi...), nonché una maggiore seriosità dei toni che mette in risalto la drammaticità della situazione, anche se i personaggi nelle loro azioni sono pur sempre guidati dalla speranza di un futuro migliore.
Nel complesso, mettendo sulla bilancia la buona componente visiva e una sceneggiatura accettabile ma non troppo ispirata, direi che "Rhea Gall Force" si guadagna una sufficienza abbondante, ma resta uno sviluppo "accessorio" e comunque meno brillante rispetto all'epopea originale delle guerriere galattiche, la cui storia si era conclusa l'anno precedente con la pubblicazione di "Gall Force Stardust War".