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Terzo capitolo del ciclo Millennium (1999-2004) dedicato al leggendario lucertolone, si presenta come un film che intende ripresentare un aspetto importante che nel corso della saga (almeno nei film migliori) era sempre stato presente andando però lentamente sottotono, ossia l'aspetto umanistico. Godzilla, infatti, era nato come rappresentazione della follia umana e distruttrice che aveva generato le armi atomiche e dopo che per troppi film il focus si era concentrato soprattutto sulla spettacolarità delle battaglie tra mostri, nel nostro caso il regista Shusuke Kaneko decide di riprendere la denuncia della follia umana (con un tocco di misticismo) mostrandone altri aspetti: Godzilla nel film è una furia che sembra inarrestabile perchè mossa dal rancore delle vittime nella guerra del Pacifico, rancore ulteriormente aizzato dalla superficialità egoistica e volgare che impera nella odierna società giapponese, preoccupata in larga parte solo di svagarsi e totalmente dimentica delle sofferenze di chi li ha preceduti.
Questa scelta del regista è molto importante, ricca di significati, ma poi come la narra tale degenerazione sociale? In maniera non particolarmente brillante, secondo me, perché la denuncia si trova nella prima parte del film e viene affidata ad una rappresentazione semplice e piuttosto superficiale (accadono determinati eventi che fanno capire come stanno le cose e basta) senza approfondire e senza neppure coinvolgere molto. Comunque non ci si annoia perchè il ritmo è veloce e non si tratta di una parte inutile in quanto si pongono le basi per la seconda parte del film, molto più riuscita, che inizia quando Godzilla infine raggiunge il Giappone. Prima di allora la presenza del lucertolone era stata preavvisata da alcuni attacchi distruttivi ed è probabile che si volesse trasmettere l'idea della minaccia imminente sul paese ma pure qui non mi sembra ci siano riusciti molto.
Finalmente con l'arrivo del mostro si comincia a fare sul serio, perchè abbiamo di fronte la versione più minacciosa mai realizzata del famoso mostro (almeno fino ad allora): il Godzilla di questo film ha un look molto più cattivo (occhi bianchi, denti grossi e aguzzi) ed è davvero feroce, a volte fa paura, colpisce e infierisce perchè vuole fare del male, punire il Giappone edonista ed egoista che ha voluto dimenticare la presenza del male nel mondo e Godzilla gliela ricorda seminando ovunque distruzione col suo raggio atomico che poche volte era stato così micidiale come in questo film. Il tutto si concretizza in una serie di battaglie tra Godzilla, gli umani e altri tre mostri, guardiani sacri del Giappone, e sono tutti scontri ben congegnati e avvincenti. Quello finale ha pure una buona suspense. La storia insiste pure con diversi dettagli sulla distruzione portata dalle battaglie, per sottolineare la crudezza della realta troppo spesso dimenticata, e sempre ricollegandosi all'aspetto umanistico Godzilla verrà sconfitto (per sempre?) da chi, umani e mostri, incarna quei valori di senso del dovere, coraggio e amore che dovrebbero essere alla base della società.
Riguardo gli effetti speciali a farla da padrone sono ovviamente quelli tipici della saga con i modellini, i pupazzoni e i costumi indossati da attori, tutti fatti molto bene e convincenti (a patto di stare al gioco). Viene pure utilizzata in discreta misura la CG, con effetti che rivisti oggi sono a volte ancora validi e altre volte no. Anche la recitazione è nella norma: attori non inespressivi e neppure impressionanti.
Si tratta dunque di un film dove spesso le intenzioni profonde sono rimaste sulla carta ma in generale si lascia guardare molto bene.
Voto: metto 7,5 ma è più tra questo e il 7.