Recensione
The Last Ride
8.0/10
"The Last Ride", pellicola coreana uscita nel 2016, è una commedia che si distingue per la sua originalità nel trattare tematiche delicate con estrema ironia.
Offrendoci una trama vivace ed insolita, il film si focalizza soprattutto sulla profonda amicizia di tre ragazzi, uno dei quali affetto da SLA (sclerosi laterale amiotrofica) e prossimo alla morte. Intorno a questo simpatico trio ruotano i genitori dell'amico malato, personaggi che, al pari degli altri, non mancheranno di farci sorridere e commuovere.
Se ci venisse detto che nostro figlio, o il nostro migliore amico, non ha più molto tempo da vivere, cosa vorresti fare per lui?
Non potendo, purtroppo, prolungargli la vita come vorremmo, non ci resterebbe altro che cercare di rendere realizzabili gli ultimi desideri del nostro caro.
Ma cosa vorrebbe poter fare un liceale, almeno una volta, prima di passare a miglior vita? Sesso.
Se questa risposta vi fa storcere il naso e vi fa nascere un sentimento di disappunto, vi consiglio di provare ad abbattere questo vostro pregiudizio e di pensare che, forse, è proprio il concetto di morte e malattia che viene troppo spesso "sublimato" e considerato con poco realismo.
Avendo io stessa avuto esperienza lavorativa con persone disabili e pazienti affetti da SLA, anche prossimi alla morte, posso confermare che l'argomento sesso, se inizialmente tabù, diventa inevitabilmente, prima o poi, un problema da discutere ed analizzare, sia con il paziente stesso, che con i loro famigliari, perlomeno con quelli più vicini. E questo succede indipendentemente dall'età del soggetto. Ovviamente le problematiche in un giovanissimo sono diverse da un adulto maturo, tuttavia il sesso è una necessità, un bisogno, un piacere per tutti, indistintamente, e lo potremmo paragonare, fatte le debiti proporzioni, al cibo che serve per nutrirci.
In questo film, dunque, ho apprezzato molto questo lato realistico e leggero nell'affrontare una problematica autentica, con il pregio, che, con una gran dose di ironia ci fa ridere e sorridere su una questione delicata, ma molto importante per una persona ormai disabile.
I primi tentativi di realizzare gli ipotetici desideri di Go-hwan falliscono tutti. "Ipotetici" perché ben presto ci renderemo conto che altro non sono che la proiezione dei desideri inconsci degli stessi genitori o amici. Ecco, che, la maratona pensata in grande dal padre, il reclutamento da parte della madre di un famoso giocatore di basket, e la gita al mare rocambolesca, organizzata dagli amici, diventano situazioni bizzarre, goffe, e fallaci, dandoci tutte uno spunto su cui riflettere, ma, allo stesso tempo, comiche al punto giusto da farci divertire.
Quando Go-hwan, finalmente, si lascia andare ad una confidenza più intima con gli amici, e confessa che quello che vuole lui veramente è avere un'esperienza sessuale, per i due poveri ragazzi inizia una serie di peripezie, una più tosta dell'altra, che metteranno a dura prova la loro forza di volontà. Tuttavia, l'obiettivo di realizzare l'ultimo desiderio del loro amico è talmente forte per loro che, anche se continueranno a cacciarsi nei guai, non demorderanno fino alla fine!
Nam-joon e Gab-duk faranno davvero di tutto per raggiungere il loro scopo, e le loro disavventure ci porteranno a farci ridere a crepapelle, distogliendo furbescamente l'attenzione da quel fatidico momento della morte, ormai prossimo, ma al quale ci si dedica infine per poco tempo, ma un tempo ragionevole per il tipo di impronta che si è voluto dare a questo film.
Sicuramente questo è un modo molto meno introspettivo per rappresentare il momento della perdita di una persona cara, pur tuttavia ci offre un approccio alternativo, fresco e comunque autentico.
Mi sento di affermare che la vera protagonista di questo film non è la morte, né la malattia, tantomeno la sessualità, ma l'amicizia. E l'ottima performance recitativa degli attori, ci offre un ottima e originale rappresentazione sull'autenticità di questo forte legame: è, infine, questa grande unione a suscitare in noi sentimenti toccanti e commoventi.
In conclusione, sebbene in apparenza potrebbe, per alcuni, sembrare una pellicola superficiale e puerile, "The Last Ride", affrontando in modo realistico e leggero l'importante questione della sessualità in presenza di una malattia invalidante, risulta, a parer mio, un film originale ed intelligente. L'apprezzata ironia utilizzata per affrontare un tema così delicato contribuisce a far ridere su una situazione complessa senza minimizzarne l'importanza. Allo stesso tempo, focalizzando l'attenzione su questo estroso e autentico legame di amicizia, si dedica meno tempo alla morte imminente concentrandosi più sulle risate e sugli scampoli di vita rimasti offrendoci una commedia che alleggerisce senza deprimere.
Consigliato a tutti!
Offrendoci una trama vivace ed insolita, il film si focalizza soprattutto sulla profonda amicizia di tre ragazzi, uno dei quali affetto da SLA (sclerosi laterale amiotrofica) e prossimo alla morte. Intorno a questo simpatico trio ruotano i genitori dell'amico malato, personaggi che, al pari degli altri, non mancheranno di farci sorridere e commuovere.
Se ci venisse detto che nostro figlio, o il nostro migliore amico, non ha più molto tempo da vivere, cosa vorresti fare per lui?
Non potendo, purtroppo, prolungargli la vita come vorremmo, non ci resterebbe altro che cercare di rendere realizzabili gli ultimi desideri del nostro caro.
Ma cosa vorrebbe poter fare un liceale, almeno una volta, prima di passare a miglior vita? Sesso.
Se questa risposta vi fa storcere il naso e vi fa nascere un sentimento di disappunto, vi consiglio di provare ad abbattere questo vostro pregiudizio e di pensare che, forse, è proprio il concetto di morte e malattia che viene troppo spesso "sublimato" e considerato con poco realismo.
Avendo io stessa avuto esperienza lavorativa con persone disabili e pazienti affetti da SLA, anche prossimi alla morte, posso confermare che l'argomento sesso, se inizialmente tabù, diventa inevitabilmente, prima o poi, un problema da discutere ed analizzare, sia con il paziente stesso, che con i loro famigliari, perlomeno con quelli più vicini. E questo succede indipendentemente dall'età del soggetto. Ovviamente le problematiche in un giovanissimo sono diverse da un adulto maturo, tuttavia il sesso è una necessità, un bisogno, un piacere per tutti, indistintamente, e lo potremmo paragonare, fatte le debiti proporzioni, al cibo che serve per nutrirci.
In questo film, dunque, ho apprezzato molto questo lato realistico e leggero nell'affrontare una problematica autentica, con il pregio, che, con una gran dose di ironia ci fa ridere e sorridere su una questione delicata, ma molto importante per una persona ormai disabile.
I primi tentativi di realizzare gli ipotetici desideri di Go-hwan falliscono tutti. "Ipotetici" perché ben presto ci renderemo conto che altro non sono che la proiezione dei desideri inconsci degli stessi genitori o amici. Ecco, che, la maratona pensata in grande dal padre, il reclutamento da parte della madre di un famoso giocatore di basket, e la gita al mare rocambolesca, organizzata dagli amici, diventano situazioni bizzarre, goffe, e fallaci, dandoci tutte uno spunto su cui riflettere, ma, allo stesso tempo, comiche al punto giusto da farci divertire.
Quando Go-hwan, finalmente, si lascia andare ad una confidenza più intima con gli amici, e confessa che quello che vuole lui veramente è avere un'esperienza sessuale, per i due poveri ragazzi inizia una serie di peripezie, una più tosta dell'altra, che metteranno a dura prova la loro forza di volontà. Tuttavia, l'obiettivo di realizzare l'ultimo desiderio del loro amico è talmente forte per loro che, anche se continueranno a cacciarsi nei guai, non demorderanno fino alla fine!
Nam-joon e Gab-duk faranno davvero di tutto per raggiungere il loro scopo, e le loro disavventure ci porteranno a farci ridere a crepapelle, distogliendo furbescamente l'attenzione da quel fatidico momento della morte, ormai prossimo, ma al quale ci si dedica infine per poco tempo, ma un tempo ragionevole per il tipo di impronta che si è voluto dare a questo film.
Sicuramente questo è un modo molto meno introspettivo per rappresentare il momento della perdita di una persona cara, pur tuttavia ci offre un approccio alternativo, fresco e comunque autentico.
Mi sento di affermare che la vera protagonista di questo film non è la morte, né la malattia, tantomeno la sessualità, ma l'amicizia. E l'ottima performance recitativa degli attori, ci offre un ottima e originale rappresentazione sull'autenticità di questo forte legame: è, infine, questa grande unione a suscitare in noi sentimenti toccanti e commoventi.
In conclusione, sebbene in apparenza potrebbe, per alcuni, sembrare una pellicola superficiale e puerile, "The Last Ride", affrontando in modo realistico e leggero l'importante questione della sessualità in presenza di una malattia invalidante, risulta, a parer mio, un film originale ed intelligente. L'apprezzata ironia utilizzata per affrontare un tema così delicato contribuisce a far ridere su una situazione complessa senza minimizzarne l'importanza. Allo stesso tempo, focalizzando l'attenzione su questo estroso e autentico legame di amicizia, si dedica meno tempo alla morte imminente concentrandosi più sulle risate e sugli scampoli di vita rimasti offrendoci una commedia che alleggerisce senza deprimere.
Consigliato a tutti!