Recensione
Hot Gimmick
4.0/10
"Hot Gimmick: girl meets boy" è tratto dall'omonimo Manga di Miki Aihara serializzato tra il 2000 e il 2005 in 12 volumi e 54 capitoli... già da questa circostanza avrei dovuto valutare se fosse possibile ridurre un manga shojio in un film di circa 2 ore in modo soddisfacente...
E l'ho visto... e ho voluto anche recensirlo... per avvisare i possibili spettatori perché non posso sostenere che si tratti di un dorama che mi permetterei di consigliarne la visione...
Premessa doverosa: non ho letto il manga, di cui ho letto qualche recensione: molte tutto sommato positive ma anche qualcuna negativa.
Non posso evitare di anticipare l'impressione che mi ha lasciato questo live action: mi ha annoiato e mi lasciato perplesso per come rappresenta questa storia tra adolescenti che, oltre al problema di trovare un posto nella società in quella fase delicata dell'esistenza tra la fanciullezza e l'età adulta, hanno in primis il problema fondamentale di trovare loro stessi...
Parto dal lato tecnico: il ritmo è molto accelerato... troppo, e la sceneggiatura è a tratti discontinua e poco armonica. Talvolta poi la regia si è pure spinta sullo sperimentale introducendo degli artifizi psichedelici in modo randomico... probabilmente per distrarre l'attenzione dello spettatore da ben altri problemi di cui questo film sembra soffrire, tra cui anche la recitazione dei giovani attori.
Non li accuso di incapacità: credo che se un film è scritto e sceneggiato male, di conseguenza anche Al Pacino o Meryl Streep avrebbero dei problemi a nobilitarlo con qualche guizzo recitativo...
Poiché la trama (portate pazienza, ci arrivo...) è piuttosto surreale e melodrammatica, di conseguenza i personaggi principali ma quasi anche unici in tutto il film (5: due sorelle Hatsumi e Akane; tre ragazzi: Shinogu - il fratellastro - Ryoki e Azusa) devono estremizzare la loro recitazione in dialoghi e situazioni surreali al limite dell'imbarazzante e di conseguenza ne perdono in efficacia e capacità recitativa. E' inutile pertanto disquisire sulla recitazione da teatro dell'assurdo: tutti troppo portato all'estremo, esasperato, eccessivo, assurdo e sti poveri ragazzi fanno quello che possono per provare a seguire i binari del film... "Perdoniamoli, so' giovani e non sanno quello che stanno facendo..."
E giungo alla famigerata trama. Mi chiedo cosa abbia voluto rappresentare o significare. Cinque adolescenti che oscillano tra l'incattivimento vendicativo derivato da presunte ingiustizie e cattiverie subite a livello familiare, la decontestualizzazione dalla vita reale, l'ingenuità (balordaggine...) e la fiducia nel prossimo più spinta e irreale, l'amore "proibito" e "moralmente/socialmente" riprovevole, il rischio delle gravidanze indesiderate (le scene iniziali del film tra test della gravidanza buttati da un ponte e raccolti al volo da uno dei ragazzi protagonisti e il lancio dei condom nel fiume fanno francamente sorridere...), l'egoismo allo stato assoluto teso solo al soddifacimento delle proprie pulsioni ed ego senza tener minimamente conto delle esigenze altrui, la meschinità più becera,...
La storia e i dialoghi vanno di conseguenza con evidenti soluzioni di continuità: una specie di soap opera in cui la protagonista Hatsumi sembra una banderuola in balia del "Koi Kaze" ("vento di passione" e il riferimento al Manga/Serie Anime non è puramente casuale vista una delle implicazioni amorose della protagonista con fratellastro...) con "avvitamenti carpiati" tra i tre maschi che le girano intorno, cattiverie perpetrate e subite al limite del sadico e poi scuse come se nulla fosse, atteggiamenti possessivi e più o meno "latamente" sessisti, e ragazze che non sono in grado di gestire le proprie emozioni facendo anche leva sul sesso per irretire i ragazzi (più volte Hatsumi si offre prima a Azusa, poi a Ryoki - arrivando in un love hotel per poi non consumare in un modo a dir poco risibile e poi al fratellastro - affermando espressamente "voglio che tu mi faccia tua"...) senza più di tanto crearsi tanti problemi (anche la sorella Akane non va tanto per il sottile con un altro ragazzo - Subaru, tra l'altro infatuato di Hatsumi).
Se fossi un adolescente e vedessi questo film, mi sentirei offeso dalla rappresentazione che ne viene fatta di un'età tanto difficile e controversa ma magica e significativa per quello che poi diventeranno nell'età adulta.
Non sono tanto i fatti rappresentati, ma il modo in cui i cinque sono dipinti nel film che li rendono irritanti, inverosimili e grotteschi. E non si tratta di moralismo: posso immaginare che situazioni del genere (e anche peggio...) esistano nella realtà (che è sempre più ampia della fantasia...) ma rappresentare la protagonista del triangolo amoroso come, lei stessa si definisce, "baka" ("idiota") che non capisce niente di quello che le accade e che poi grazie a Ryoki (un'altra mente eccelsa...) ha capito di non capire cosa è e vuole nelle scene finali del film, mi ha definitivamente convinto a recensire il film per terminarla con un consiglio: "Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate" (Inf. III, v. 9).
E l'ho visto... e ho voluto anche recensirlo... per avvisare i possibili spettatori perché non posso sostenere che si tratti di un dorama che mi permetterei di consigliarne la visione...
Premessa doverosa: non ho letto il manga, di cui ho letto qualche recensione: molte tutto sommato positive ma anche qualcuna negativa.
Non posso evitare di anticipare l'impressione che mi ha lasciato questo live action: mi ha annoiato e mi lasciato perplesso per come rappresenta questa storia tra adolescenti che, oltre al problema di trovare un posto nella società in quella fase delicata dell'esistenza tra la fanciullezza e l'età adulta, hanno in primis il problema fondamentale di trovare loro stessi...
Parto dal lato tecnico: il ritmo è molto accelerato... troppo, e la sceneggiatura è a tratti discontinua e poco armonica. Talvolta poi la regia si è pure spinta sullo sperimentale introducendo degli artifizi psichedelici in modo randomico... probabilmente per distrarre l'attenzione dello spettatore da ben altri problemi di cui questo film sembra soffrire, tra cui anche la recitazione dei giovani attori.
Non li accuso di incapacità: credo che se un film è scritto e sceneggiato male, di conseguenza anche Al Pacino o Meryl Streep avrebbero dei problemi a nobilitarlo con qualche guizzo recitativo...
Poiché la trama (portate pazienza, ci arrivo...) è piuttosto surreale e melodrammatica, di conseguenza i personaggi principali ma quasi anche unici in tutto il film (5: due sorelle Hatsumi e Akane; tre ragazzi: Shinogu - il fratellastro - Ryoki e Azusa) devono estremizzare la loro recitazione in dialoghi e situazioni surreali al limite dell'imbarazzante e di conseguenza ne perdono in efficacia e capacità recitativa. E' inutile pertanto disquisire sulla recitazione da teatro dell'assurdo: tutti troppo portato all'estremo, esasperato, eccessivo, assurdo e sti poveri ragazzi fanno quello che possono per provare a seguire i binari del film... "Perdoniamoli, so' giovani e non sanno quello che stanno facendo..."
E giungo alla famigerata trama. Mi chiedo cosa abbia voluto rappresentare o significare. Cinque adolescenti che oscillano tra l'incattivimento vendicativo derivato da presunte ingiustizie e cattiverie subite a livello familiare, la decontestualizzazione dalla vita reale, l'ingenuità (balordaggine...) e la fiducia nel prossimo più spinta e irreale, l'amore "proibito" e "moralmente/socialmente" riprovevole, il rischio delle gravidanze indesiderate (le scene iniziali del film tra test della gravidanza buttati da un ponte e raccolti al volo da uno dei ragazzi protagonisti e il lancio dei condom nel fiume fanno francamente sorridere...), l'egoismo allo stato assoluto teso solo al soddifacimento delle proprie pulsioni ed ego senza tener minimamente conto delle esigenze altrui, la meschinità più becera,...
La storia e i dialoghi vanno di conseguenza con evidenti soluzioni di continuità: una specie di soap opera in cui la protagonista Hatsumi sembra una banderuola in balia del "Koi Kaze" ("vento di passione" e il riferimento al Manga/Serie Anime non è puramente casuale vista una delle implicazioni amorose della protagonista con fratellastro...) con "avvitamenti carpiati" tra i tre maschi che le girano intorno, cattiverie perpetrate e subite al limite del sadico e poi scuse come se nulla fosse, atteggiamenti possessivi e più o meno "latamente" sessisti, e ragazze che non sono in grado di gestire le proprie emozioni facendo anche leva sul sesso per irretire i ragazzi (più volte Hatsumi si offre prima a Azusa, poi a Ryoki - arrivando in un love hotel per poi non consumare in un modo a dir poco risibile e poi al fratellastro - affermando espressamente "voglio che tu mi faccia tua"...) senza più di tanto crearsi tanti problemi (anche la sorella Akane non va tanto per il sottile con un altro ragazzo - Subaru, tra l'altro infatuato di Hatsumi).
Se fossi un adolescente e vedessi questo film, mi sentirei offeso dalla rappresentazione che ne viene fatta di un'età tanto difficile e controversa ma magica e significativa per quello che poi diventeranno nell'età adulta.
Non sono tanto i fatti rappresentati, ma il modo in cui i cinque sono dipinti nel film che li rendono irritanti, inverosimili e grotteschi. E non si tratta di moralismo: posso immaginare che situazioni del genere (e anche peggio...) esistano nella realtà (che è sempre più ampia della fantasia...) ma rappresentare la protagonista del triangolo amoroso come, lei stessa si definisce, "baka" ("idiota") che non capisce niente di quello che le accade e che poi grazie a Ryoki (un'altra mente eccelsa...) ha capito di non capire cosa è e vuole nelle scene finali del film, mi ha definitivamente convinto a recensire il film per terminarla con un consiglio: "Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate" (Inf. III, v. 9).