Recensione
Il tempo per noi
9.0/10
"Il tempo per noi" è una serie coreana di dodici episodi, uscita su Netflix nell'estate 2023, tratta da un drama taiwanese del 2019, "Someday or One Day", che mescola abilmente elementi romantici, thriller e sci-fi, offrendo agli spettatori un'esperienza coinvolgente e avvincente.
La trama ruota attorno a Jun-hee, una giovane donna che, dopo aver perso il proprio fidanzato Yeon-Jun in un incidente aereo, scopre attraverso un vecchio walkman il modo per tornare indietro nel tempo, precisamente nel 1998. In quell'anno si ritrova nel corpo di una certa Min-ju, una liceale molto timida e introversa che è molto legata a due compagni di classe: In-gyu, che ha una cotta per lei, e Si-heon, che assomiglia in modo sorprendente al suo defunto fidanzato. Mentre la donna indaga sulla vita di Min-ju, si ritrova coinvolta in un misterioso viaggio nel tempo che collega il presente con il passato.
È molto difficile commentare questo tipo di opere, in cui si parla di salti temporali, senza cadere in fastidiose anticipazioni che, inevitabilmente, rovinerebbero la sorpresa al pubblico. Quindi, per quanto sarà possibile, si cercherà di mantenersi vicini alle informazioni ufficiali fornite dalla trama, cercando, così, di non oltrepassare il confine dello spoiler.
Partendo da un'analisi dei personaggi in gioco, essi sono tutti riccamente sviluppati, ognuno con una storia intricata che si svela lentamente nel corso della serie. La chimica tra i protagonisti, inoltre, è palpabile, specialmente nel dispiegarsi del delicato equilibrio tra l'amore e la perdita che permea tutta la storia. Gli spettatori sono portati in un mondo sospeso tra la realtà e il fantastico, dove le emozioni si intrecciano con gli elementi di suspense e fantascienza.
Il lato romantico è profondamente commovente, toccando le corde emotive del pubblico, attraverso i personaggi che affrontano sfide e conflitti nel loro percorso verso l'amore e la comprensione reciproca. Allo stesso tempo, gli elementi di thriller tengono gli spettatori incollati allo schermo, con colpi di scena inaspettati e suspense ben costruita, che mantengono l'attenzione alta per tutta la durata della serie. Difficilmente si osserva un calo in tal senso.
Gran parte del merito del grande coinvolgimento suscitato va agli attori che hanno saputo calarsi molto bene nella loro parte, trasmettendo al pubblico il loro grande trasporto. Ci sono scene molto forti, prive o scarse di dialoghi, ma ricche di giochi di sguardi, in cui è difficile non emozionarsi poiché la componente emotiva è davvero impattante.
Un plauso doveroso va all'attrice protagonista, Yeo-bin Jeon, davvero versatile, bravissima nell'assumere personalità diverse e davvero credibili. Insieme all'attore Hyo-seop Ahn ci regalano momenti incredibilmente intensi.
Anche la componente sci-fi è magistralmente integrata nella trama, aggiungendo un elemento di intrigante mistero alla storia. Il modo in cui il viaggio nel tempo è presentato e intrecciato con la narrazione principale è intelligente e ben eseguito, offrendo uno sguardo affascinante su come le azioni del passato possano influenzare il presente ed il futuro.
Non mancano difetti, ovviamente, come qualche piccolo paradosso temporale di difficile comprensione. Tuttavia, analizzando opere sullo stesso genere precedenti alla suddetta, numerose sulla piazza, possiamo affermare che in questa serie i dettagli "inspiegabili" sono davvero ben camuffati, o confezionati in modo tale da poterci passare sopra. E volendo trovarci un altro difetto, l'origine e i perché dei viaggi temporali, non ci vengono spiegati, o spiegati molto marginalmente, e vengono lasciati alla fantasia dello spettatore.
Fotografia, costumi e musiche fanno la loro bella parte. Gli intensi primi piani sui protagonisti ci aiutano ad emozionarci con loro. I costumi e le usanze degli anni '90, ottimamente realizzati, ci suscitano nostalgia, e le musiche, soprattutto la canzone traino e la traccia romantica che sottolinea i momenti più poetici, innescano sentimenti evocativi che ci spiazzano. Tutto ciò messo insieme ha una resa davvero sorprendente.
Di questa serie si sottolineano altri due interessanti punti di forza: la durata e l'assenza di gag tipiche coreane.
Essendo abituati a prodotti coreani la cui durata di ogni singolo episodio scoraggia (generalmente durano non meno di un'ora, fino ad un'ora e mezza) e altrettanto scoraggia la durata totale degli episodi, che tendenzialmente s'aggirano intorno ai sedici, questa serie è uno dei pochi aghi nel pagliaio. Con una durata di dodici episodi di quarantacinque minuti ciascuno, la serie diventa allettante anche per il pubblico più pigro.
Inoltre, c'è da dire che la serie è completamente priva di quelle scene teatrali "alla napoletana" tipiche della recitazione coreana, e che infarciscono la maggior parte dei drama made in Corea del Sud. E forse è anche per questo che ogni singolo episodio dura meno.
Senza nulla togliere ai siparietti coreani a cui siamo ormai abituati, e nei quali questi attori, molto probabilmente, sono portati (e che possono farci sorridere e divertire) a volte, diciamolo, sono fastidiosi e hanno solo la funzione di allungare troppo il brodo. E in quest'opera, una teatralità di questo tipo avrebbe solamente stonato.
In conclusione, "Il tempo per noi" è una serie straordinaria che cattura l'immaginazione degli spettatori con la sua trama avvincente, i personaggi ben definiti e la perfetta fusione di vari generi. Una visione assolutamente imperdibile, lunga il giusto, per chiunque sia alla ricerca di una storia coinvolgente che sfida le aspettative e lascia un'impronta duratura nello spettatore.
La trama ruota attorno a Jun-hee, una giovane donna che, dopo aver perso il proprio fidanzato Yeon-Jun in un incidente aereo, scopre attraverso un vecchio walkman il modo per tornare indietro nel tempo, precisamente nel 1998. In quell'anno si ritrova nel corpo di una certa Min-ju, una liceale molto timida e introversa che è molto legata a due compagni di classe: In-gyu, che ha una cotta per lei, e Si-heon, che assomiglia in modo sorprendente al suo defunto fidanzato. Mentre la donna indaga sulla vita di Min-ju, si ritrova coinvolta in un misterioso viaggio nel tempo che collega il presente con il passato.
È molto difficile commentare questo tipo di opere, in cui si parla di salti temporali, senza cadere in fastidiose anticipazioni che, inevitabilmente, rovinerebbero la sorpresa al pubblico. Quindi, per quanto sarà possibile, si cercherà di mantenersi vicini alle informazioni ufficiali fornite dalla trama, cercando, così, di non oltrepassare il confine dello spoiler.
Partendo da un'analisi dei personaggi in gioco, essi sono tutti riccamente sviluppati, ognuno con una storia intricata che si svela lentamente nel corso della serie. La chimica tra i protagonisti, inoltre, è palpabile, specialmente nel dispiegarsi del delicato equilibrio tra l'amore e la perdita che permea tutta la storia. Gli spettatori sono portati in un mondo sospeso tra la realtà e il fantastico, dove le emozioni si intrecciano con gli elementi di suspense e fantascienza.
Il lato romantico è profondamente commovente, toccando le corde emotive del pubblico, attraverso i personaggi che affrontano sfide e conflitti nel loro percorso verso l'amore e la comprensione reciproca. Allo stesso tempo, gli elementi di thriller tengono gli spettatori incollati allo schermo, con colpi di scena inaspettati e suspense ben costruita, che mantengono l'attenzione alta per tutta la durata della serie. Difficilmente si osserva un calo in tal senso.
Gran parte del merito del grande coinvolgimento suscitato va agli attori che hanno saputo calarsi molto bene nella loro parte, trasmettendo al pubblico il loro grande trasporto. Ci sono scene molto forti, prive o scarse di dialoghi, ma ricche di giochi di sguardi, in cui è difficile non emozionarsi poiché la componente emotiva è davvero impattante.
Un plauso doveroso va all'attrice protagonista, Yeo-bin Jeon, davvero versatile, bravissima nell'assumere personalità diverse e davvero credibili. Insieme all'attore Hyo-seop Ahn ci regalano momenti incredibilmente intensi.
Anche la componente sci-fi è magistralmente integrata nella trama, aggiungendo un elemento di intrigante mistero alla storia. Il modo in cui il viaggio nel tempo è presentato e intrecciato con la narrazione principale è intelligente e ben eseguito, offrendo uno sguardo affascinante su come le azioni del passato possano influenzare il presente ed il futuro.
Non mancano difetti, ovviamente, come qualche piccolo paradosso temporale di difficile comprensione. Tuttavia, analizzando opere sullo stesso genere precedenti alla suddetta, numerose sulla piazza, possiamo affermare che in questa serie i dettagli "inspiegabili" sono davvero ben camuffati, o confezionati in modo tale da poterci passare sopra. E volendo trovarci un altro difetto, l'origine e i perché dei viaggi temporali, non ci vengono spiegati, o spiegati molto marginalmente, e vengono lasciati alla fantasia dello spettatore.
Fotografia, costumi e musiche fanno la loro bella parte. Gli intensi primi piani sui protagonisti ci aiutano ad emozionarci con loro. I costumi e le usanze degli anni '90, ottimamente realizzati, ci suscitano nostalgia, e le musiche, soprattutto la canzone traino e la traccia romantica che sottolinea i momenti più poetici, innescano sentimenti evocativi che ci spiazzano. Tutto ciò messo insieme ha una resa davvero sorprendente.
Di questa serie si sottolineano altri due interessanti punti di forza: la durata e l'assenza di gag tipiche coreane.
Essendo abituati a prodotti coreani la cui durata di ogni singolo episodio scoraggia (generalmente durano non meno di un'ora, fino ad un'ora e mezza) e altrettanto scoraggia la durata totale degli episodi, che tendenzialmente s'aggirano intorno ai sedici, questa serie è uno dei pochi aghi nel pagliaio. Con una durata di dodici episodi di quarantacinque minuti ciascuno, la serie diventa allettante anche per il pubblico più pigro.
Inoltre, c'è da dire che la serie è completamente priva di quelle scene teatrali "alla napoletana" tipiche della recitazione coreana, e che infarciscono la maggior parte dei drama made in Corea del Sud. E forse è anche per questo che ogni singolo episodio dura meno.
Senza nulla togliere ai siparietti coreani a cui siamo ormai abituati, e nei quali questi attori, molto probabilmente, sono portati (e che possono farci sorridere e divertire) a volte, diciamolo, sono fastidiosi e hanno solo la funzione di allungare troppo il brodo. E in quest'opera, una teatralità di questo tipo avrebbe solamente stonato.
In conclusione, "Il tempo per noi" è una serie straordinaria che cattura l'immaginazione degli spettatori con la sua trama avvincente, i personaggi ben definiti e la perfetta fusione di vari generi. Una visione assolutamente imperdibile, lunga il giusto, per chiunque sia alla ricerca di una storia coinvolgente che sfida le aspettative e lascia un'impronta duratura nello spettatore.