Recensione
Kei x Yaku
7.5/10
Recensione di dawnraptor
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Inferiore alle aspettative.
Mi aspettavo molto di più, non so perché, visto che i drama giapponesi mi hanno delusa già diverse volte.
La storia di "Kei×Yaku: Abunai Aibou" (2022), almeno in partenza, prende le mosse da un poliziotto, orbato dei genitori in tenera età, che cerca di ritrovare una collega scomparsa presunta morta tre anni prima e, per vari motivi, finisce per allearsi con un giovane capoccia della yakuza. Sullo sfondo del mistero relativo ad un attentato dinamitardo risalente a vent'anni prima, quello in cui morirono i genitori del poliziotto, si dipaneranno le successive vicende.
A partire dalla storia, è andato tutto benissimo fin verso la metà dello show: c'era l'adrenalina, c'era un mistero da scoprire, c'erano dei personaggi interessanti. Il giocattolo però si è rotto man mano che si andava avanti negli episodi, mentre tutto diventava abbastanza caricaturale, compresa la recitazione del finto biondo, che in diverse scene non mi è piaciuto per niente. Forse il problema nasce dal fatto che questo drama è in realtà la trasposizione del manga omonimo, ancora in corso, per la storia e i disegni di Yoshie Kaoruhara.
In linea generale, a parte l'eccezione appena citata, gli attori hanno fatto tutti un buon lavoro. C'è da dire che, probabilmente, l'eccesso di recitazione di Atsushiro Inukai, nel suo ritratto del giovane yakuza, è dovuto ad una scelta registica, anche perché non è costante. Ottima prova invece, a mio modesto giudizio, per Nobuyuki Suzuki, che ha ottimamente interpretato le varie sfaccettature del tormentato poliziotto, senza mai strabuzzare gli occhi.
Ma se c'è una cosa che veramente odio, è quando si continua a suggerire che esista un rapporto romantico fra due personaggi, senza mai portare il discorso a fruizione. "Bromance" è una parola che non dovrebbe esistere: o quella che mi descrivi è un'amicizia, oppure andiamo a sconfinare direttamente nel "Boy Love". "Bromance" è una presa in giro nei confronti dello spettatore, tanto più che questo non è un drama cinese dove si deve aggirare una censura soffocante, siamo in Giappone, dove "yaoi" è una parola sdoganata da molto tempo, anche nei drama, e non solo in manga e anime.
Detto questo, ho dovuto purtroppo constatare come, per l'ennesima volta, la storia ad un certo punto cominci a procedere per coincidenze, ingenuità, comportamenti poco intelligenti, combattimenti improbabili e così via. I vari show down che ci sono stati durante i dieci episodi sono stati abbastanza eccessivi e portati esageratamente per le lunghe.
Non parliamo neppure dell'ultimo episodio, che non ha alcuna logica, se non forse quella di lasciare spazio aperto per una eventuale seconda stagione. Una colonna sonora ottima ha contribuito non poco ad alzare il punteggio che ho assegnato.
Certo, se dovessero fare una seconda serie la guarderei, ma ormai senza aspettarmi più di tanto.
Mi aspettavo molto di più, non so perché, visto che i drama giapponesi mi hanno delusa già diverse volte.
La storia di "Kei×Yaku: Abunai Aibou" (2022), almeno in partenza, prende le mosse da un poliziotto, orbato dei genitori in tenera età, che cerca di ritrovare una collega scomparsa presunta morta tre anni prima e, per vari motivi, finisce per allearsi con un giovane capoccia della yakuza. Sullo sfondo del mistero relativo ad un attentato dinamitardo risalente a vent'anni prima, quello in cui morirono i genitori del poliziotto, si dipaneranno le successive vicende.
A partire dalla storia, è andato tutto benissimo fin verso la metà dello show: c'era l'adrenalina, c'era un mistero da scoprire, c'erano dei personaggi interessanti. Il giocattolo però si è rotto man mano che si andava avanti negli episodi, mentre tutto diventava abbastanza caricaturale, compresa la recitazione del finto biondo, che in diverse scene non mi è piaciuto per niente. Forse il problema nasce dal fatto che questo drama è in realtà la trasposizione del manga omonimo, ancora in corso, per la storia e i disegni di Yoshie Kaoruhara.
In linea generale, a parte l'eccezione appena citata, gli attori hanno fatto tutti un buon lavoro. C'è da dire che, probabilmente, l'eccesso di recitazione di Atsushiro Inukai, nel suo ritratto del giovane yakuza, è dovuto ad una scelta registica, anche perché non è costante. Ottima prova invece, a mio modesto giudizio, per Nobuyuki Suzuki, che ha ottimamente interpretato le varie sfaccettature del tormentato poliziotto, senza mai strabuzzare gli occhi.
Ma se c'è una cosa che veramente odio, è quando si continua a suggerire che esista un rapporto romantico fra due personaggi, senza mai portare il discorso a fruizione. "Bromance" è una parola che non dovrebbe esistere: o quella che mi descrivi è un'amicizia, oppure andiamo a sconfinare direttamente nel "Boy Love". "Bromance" è una presa in giro nei confronti dello spettatore, tanto più che questo non è un drama cinese dove si deve aggirare una censura soffocante, siamo in Giappone, dove "yaoi" è una parola sdoganata da molto tempo, anche nei drama, e non solo in manga e anime.
Detto questo, ho dovuto purtroppo constatare come, per l'ennesima volta, la storia ad un certo punto cominci a procedere per coincidenze, ingenuità, comportamenti poco intelligenti, combattimenti improbabili e così via. I vari show down che ci sono stati durante i dieci episodi sono stati abbastanza eccessivi e portati esageratamente per le lunghe.
Non parliamo neppure dell'ultimo episodio, che non ha alcuna logica, se non forse quella di lasciare spazio aperto per una eventuale seconda stagione. Una colonna sonora ottima ha contribuito non poco ad alzare il punteggio che ho assegnato.
Certo, se dovessero fare una seconda serie la guarderei, ma ormai senza aspettarmi più di tanto.