Recensione
L'attacco dei giganti
8.5/10
"L'attacco dei giganti" è un'opera diversa dal solito, che riesce a stravolgere la visione del mondo in cui è ambientato di stagione in stagione (a volte anche all'interno della stagione stessa), rispettando, però, le regole del mondo stesso. A volte avvengono delle rivelazioni che hanno effetto anche a livello "retroattivo" senza che siano dei veri e propri retcon, in questa maniera si induce lo spettatore a cambiare opinione anche su quello che già sapeva e considerava assoluto.
L'opera è sorprendente anche a livello di varietà di "generi", tutti gestiti trattati con la stessa cura e che permettono di sorprendere lo spettatore che si era abituato ad un certo tipo di narrazione e storia; in particolare si nota il continuo cambio di registro all'interno della prima stagione.
Il messaggio di fondo sulla stupidità e "immortalità" della guerra e ciclicità l'ho ritenuto interessante, ben veicolato ed approfondito, studiato in varie sfaccettature tramite punti di vista diversi partendo da quello del piano di comando e arrivando a quello dell'umile cittadino, ma a volte la trattazione è stata un po' prolissa e pedante.
La trama è estremamente interessante e fa venire voglia di saperne sempre di più, purtroppo ho apprezzato poco le scelte narrative della seconda stagione (le cui rivelazioni sono tra le più interessanti) in cui, arrivati al climax dell'evento "X", veniva mostrato un flashback che culminava proprio con l'evento "X", tecnica narrativa che ho notato venir impiegata più volte in questa stagione e che rendeva meno interessante la scoperta dei misteri del mondo de "L'attacco dei giganti"; infatti si generava una sorta di doppia visione di uno stesso evento e uno sfruttamento anomalo dell'evento climax. Durante i primi episodi della quarta stagione ho notato un ulteriore rallentamento che, nonostante fosse necessario alla costruzione di una mondo che da lì a poco avrebbe subito un importante cambiamento e sarebbe diventato fondamentale per la trama in generale, ha appesantito la visione dell'opera.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Qualche scelta non l'ho apprezzata e alcune sembrano fatte solo per assecondare i fan: gli scontri contro Reiner e Berthold e tra Levi e Zeke sono molteplici, la necessità eccessiva di portare Levi fino alla fine da protagonista nonostante sia ormai gravemente debilitato, la curiosa trasformazione di Falco in falco.
Fine parte contenente spoiler
Questi scelte non mi permettono di erigere l'opera a capolavoro, ma è sicuramente qualcosa di grandioso, sopra la media e che ha avvicinato parte della fetta di pubblico vergine di anime a questo mondo dimostrando loro che i cartoni animati non sono solo "i Simpson", "Ken il guerriero" e "Mimì".
L'opera è sorprendente anche a livello di varietà di "generi", tutti gestiti trattati con la stessa cura e che permettono di sorprendere lo spettatore che si era abituato ad un certo tipo di narrazione e storia; in particolare si nota il continuo cambio di registro all'interno della prima stagione.
Il messaggio di fondo sulla stupidità e "immortalità" della guerra e ciclicità l'ho ritenuto interessante, ben veicolato ed approfondito, studiato in varie sfaccettature tramite punti di vista diversi partendo da quello del piano di comando e arrivando a quello dell'umile cittadino, ma a volte la trattazione è stata un po' prolissa e pedante.
La trama è estremamente interessante e fa venire voglia di saperne sempre di più, purtroppo ho apprezzato poco le scelte narrative della seconda stagione (le cui rivelazioni sono tra le più interessanti) in cui, arrivati al climax dell'evento "X", veniva mostrato un flashback che culminava proprio con l'evento "X", tecnica narrativa che ho notato venir impiegata più volte in questa stagione e che rendeva meno interessante la scoperta dei misteri del mondo de "L'attacco dei giganti"; infatti si generava una sorta di doppia visione di uno stesso evento e uno sfruttamento anomalo dell'evento climax. Durante i primi episodi della quarta stagione ho notato un ulteriore rallentamento che, nonostante fosse necessario alla costruzione di una mondo che da lì a poco avrebbe subito un importante cambiamento e sarebbe diventato fondamentale per la trama in generale, ha appesantito la visione dell'opera.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Qualche scelta non l'ho apprezzata e alcune sembrano fatte solo per assecondare i fan: gli scontri contro Reiner e Berthold e tra Levi e Zeke sono molteplici, la necessità eccessiva di portare Levi fino alla fine da protagonista nonostante sia ormai gravemente debilitato, la curiosa trasformazione di Falco in falco.
Fine parte contenente spoiler
Questi scelte non mi permettono di erigere l'opera a capolavoro, ma è sicuramente qualcosa di grandioso, sopra la media e che ha avvicinato parte della fetta di pubblico vergine di anime a questo mondo dimostrando loro che i cartoni animati non sono solo "i Simpson", "Ken il guerriero" e "Mimì".