Recensione
Escaflowne - The Movie
6.5/10
Ho avuto modo di guardare questo film subito dopo aver rivisto la serie animata, a distanza di anni. Confesso che speravo in qualcosa di diverso, ad esempio un sequel o un prequel o addirittura una storia parallela. Invece la scelta, probabilmente inevitabile, è stata quella di riproporre a grandi linee la vicenda originale, abbreviata e semplificata e per certi versi addirittura decurtata di alcuni elementi cardine.
Nel film manca soprattutto l'elemento divinatorio di Hitomi attraverso i tarocchi, che di fatto era il "ponte" tra la Terra e il mondo magico di Gaea. Anche qui c'è un discorso sul destino e sull'importanza di prendere in mano la propria vita attraverso le scelte, ma non è centrale come nella serie tv, é solo un elemento che compare blandamente all'inizio della vicenda e poi sparisce annacquandosi col trascorrere dei minuti.
L'aspetto migliore del film è sicuramente quello tecnico, i paesaggi e le inquadrature fanno tesoro del formato cinematografico in 16:9. In generale la qualità dell'animazione è molto alta e anche i visi dei personaggi principali sono disegnati con cura sebbene con uno stile leggermente diverso dalla serie originale: spariscono i tipici profili appuntiti in favore di un disegno più simmetrico e pulito ma allo stesso tempo anche meno espressivo e decisamente più freddo.
Il film di Escaflowne è un bell'esercizio di stile, un vero piacere per gli occhi che però inciampa più di una volta sull'intreccio: la trama ha infatti poco mordente, Hitomi non è più la ragazza insicura ma solare che conoscevamo, è piuttosto un'adolescente apatica e melanconica che si ritrova quasi casualmente "risucchiata" in un mondo parallelo sconvolto da una guerra. In questo mondo incontra molti personaggi che, però, a parte Van e Folken, sono di puro contorno (al contrario della serie tv, nella quale i rapporti interpersonali sono piuttosto complessi e si evolvono, incidendo profondamente sulla vicenda dei protagonisti).
Nel film mancano quasi del tutto i momenti "leggeri" come ad esempio i siparietti tra la protagonista e la dispettosa Merle (che fortunatamente resta un personaggio molto marginale) e in generale si è optato per un tono mediamente cupo dall'inizio alla fine: assistiamo infatti a numerosi combattimenti cruenti, lo stesso Van non ha esitazioni nel massacrare gli avversari a colpi di lama. Folken è poi un'entità oscura meno sfaccettata rispetto all'originale, anche se conserva piuttosto bene il suo alone di mistero, pur non muovendosi come un Machiavelli al servizio di un sovrano (anche perché qui la figura del folle Dornkirk è del tutto mancante).
In definitiva credo che 'Escaflowne The Movie' resti comunque un'opera apprezzabile per via della qualità visiva, che è invecchiata decisamente bene: i cieli e le lande spazzate dal vento di Gaea sono infatti affascinanti quanto se non più di quelle viste nella serie, le navi "fluttuanti" sono ancora bellissime a distanza di anni e i guerrieri robot compaiono molto poco ma sono animati in modo ineccepibile.
Tuttavia per chi non conoscesse questa saga consiglio senza esitazione di riprendere in primo luogo la serie del 1996, molto più ricca di spunti, con una caratterizzazione più profonda dei personaggi e soprattutto un migliore sviluppo dei temi principali: destino, volontà e, soprattutto, amore.
Nel film manca soprattutto l'elemento divinatorio di Hitomi attraverso i tarocchi, che di fatto era il "ponte" tra la Terra e il mondo magico di Gaea. Anche qui c'è un discorso sul destino e sull'importanza di prendere in mano la propria vita attraverso le scelte, ma non è centrale come nella serie tv, é solo un elemento che compare blandamente all'inizio della vicenda e poi sparisce annacquandosi col trascorrere dei minuti.
L'aspetto migliore del film è sicuramente quello tecnico, i paesaggi e le inquadrature fanno tesoro del formato cinematografico in 16:9. In generale la qualità dell'animazione è molto alta e anche i visi dei personaggi principali sono disegnati con cura sebbene con uno stile leggermente diverso dalla serie originale: spariscono i tipici profili appuntiti in favore di un disegno più simmetrico e pulito ma allo stesso tempo anche meno espressivo e decisamente più freddo.
Il film di Escaflowne è un bell'esercizio di stile, un vero piacere per gli occhi che però inciampa più di una volta sull'intreccio: la trama ha infatti poco mordente, Hitomi non è più la ragazza insicura ma solare che conoscevamo, è piuttosto un'adolescente apatica e melanconica che si ritrova quasi casualmente "risucchiata" in un mondo parallelo sconvolto da una guerra. In questo mondo incontra molti personaggi che, però, a parte Van e Folken, sono di puro contorno (al contrario della serie tv, nella quale i rapporti interpersonali sono piuttosto complessi e si evolvono, incidendo profondamente sulla vicenda dei protagonisti).
Nel film mancano quasi del tutto i momenti "leggeri" come ad esempio i siparietti tra la protagonista e la dispettosa Merle (che fortunatamente resta un personaggio molto marginale) e in generale si è optato per un tono mediamente cupo dall'inizio alla fine: assistiamo infatti a numerosi combattimenti cruenti, lo stesso Van non ha esitazioni nel massacrare gli avversari a colpi di lama. Folken è poi un'entità oscura meno sfaccettata rispetto all'originale, anche se conserva piuttosto bene il suo alone di mistero, pur non muovendosi come un Machiavelli al servizio di un sovrano (anche perché qui la figura del folle Dornkirk è del tutto mancante).
In definitiva credo che 'Escaflowne The Movie' resti comunque un'opera apprezzabile per via della qualità visiva, che è invecchiata decisamente bene: i cieli e le lande spazzate dal vento di Gaea sono infatti affascinanti quanto se non più di quelle viste nella serie, le navi "fluttuanti" sono ancora bellissime a distanza di anni e i guerrieri robot compaiono molto poco ma sono animati in modo ineccepibile.
Tuttavia per chi non conoscesse questa saga consiglio senza esitazione di riprendere in primo luogo la serie del 1996, molto più ricca di spunti, con una caratterizzazione più profonda dei personaggi e soprattutto un migliore sviluppo dei temi principali: destino, volontà e, soprattutto, amore.