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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Partiamo dagli aspetti puramente tecnici: visivamente è piacevole, i colori sono vibranti senza essere fastidiosi e soprattutto non c'è fanservice eccessivo, il che è quasi una rarità in questo genere di opere; a livello di animazioni è buono, ci sono molte scene ferme, e forse proprio per questo i combattimenti (per quanto brevi) risultano fluidi. Inoltre viene mantenuto il 2D per tutto il tempo, anche per i mostri, e questo è decisamente un punto a favore. Anche l'audio non è male, le musiche non sono nulla di memorabile, ma aiutano comunque a generare atmosfera, soprattutto durante i combattimenti, e le due opening e ending sono orecchiabili, che poi piacciano o meno è questione di gusti.

Il vero problema di questo anime sono le tempistiche della storia, che segue due filoni narrativi principali: uno ha come protagonista Kasel, un giovane destinato a sconfiggere il re demone e salvare il mondo, l'altro Rihito, un elfo nero intenzionato a vendicarsi dei torti subiti dalla sua gente. Il focus infatti è principalmente su Kasel (circa due terzi della serie) e purtroppo la sua parte è lenta, noiosa e a dir poco prevedibile anche per gli standard di questo genere di storia.
Kasel infatti è il tipico ragazzo "normale" che si ritrova col peso del mondo sulle spalle, in questo caso ha il compito di trovare una spada sacra e sconfiggere il re dei demoni che sta per tornare dopo un pisolino di circa un secolo; per poter trovare questa spada, deve prima passare da tre ex compagni dell'eroe che ha sconfitto il re demone cento anni prima e far sì che sciolgano i sigilli che loro stessi avevano messo sulla spada, per evitare che cadesse in mani sbagliate. Perché sì, questa spada sacra dono di una dea può essere impugnata da chiunque, l'unica cosa che distingue il prescelto dal resto del mondo è poter usare il suo potere magico, ma altrimenti anche il primo che passa può usarla come un'arma normale.

Il viaggio di Kasel... è noioso a dir poco, non incontra mai dei veri problemi, i demoni che incrocia vengono sconfitti con facilità e i possessori delle chiavi del sigillo pongono obiezioni minime se non nulle allo scioglimento del sigillo. Anche i suoi tre compagni non sono nulla di speciale, viene mostrato il passato di uno solo di loro (e anche parecchio avanti nella storia) e non hanno alcun tipo di evoluzione caratteriale o conflitto col protagonista, nulla insomma che possa donare un po' di pepe al viaggio - se si escludono i casini combinati dalla maga, che è una combinaguai patentata e risulta assai fastidiosa.

Il passato di Kasel invece viene spiegato con dovizia... forse fin troppa, c'è uno 'spiegone' praticamente all'inizio della storia (episodio 2 o 3), dove vengono svelati tutti i dettagli su chi è realmente Kasel e perché proprio lui è destinato a usare la spada sacra, tutte cose (relativamente) interessanti, ma che forse sarebbe stato meglio sparpagliare lungo la storia; soprattutto se si considera che tale 'spiegone' è irrilevante per la buona riuscita dell'impresa: Kasel sarebbe comunque riuscito a sciogliere i sigilli anche senza conoscere la propria vera identità, visto che non interessa a nessuno, i tre possessori delle chiavi sanno che lui è l'erede della spada perché sì, e durante il viaggio la questione delle sue origini non è mai rilevante; persino quando se lo lasciano sfuggire davanti a uno dei nemici, la cosa non ha alcuna ripercussione né a breve né a lungo termine.
A livello caratteriale invece non dico ci sia una crescita, ma c'è comunque una sottospecie di conflitto interiore: il credo di Kasel infatti è proteggere tutti quelli che gli sono cari, anche a costo di sacrificare sé stesso, ma quando riceve il potere della spada sacra, teme di mettere in pericolo gli altri a causa della sua inabilità di controllarlo; peccato che la questione venga risolta con un banale "non fare tutto da solo, fidati dei tuoi amici", e in ogni caso non riesce a controllare il potere una sola volta, quindi alla fine della storia Kasel non cambia di una virgola.

Passiamo ora al filone narrativo di Rihito, che è obiettivamente più interessante. Forse perché è una parte creata ex-novo per l'anime e quindi avevano più libertà nei contenuti, anche se purtroppo soffre del poco tempo che le viene concesso (cinque o sei episodi interi e qualche minuto rubato qua e là).
L'odio di Rihito deriva dal fatto che, cento anni prima, gli elfi neri sono stati cacciati dal regno di Orvelia, dopo che uno di loro ha commesso un sacrilegio, e, come se ciò non bastasse, vengono tuttora perseguitati dagli abitanti di quel regno; Rihito stesso ha perso i genitori a causa di un attacco degli umani e una sorte simile è toccata agli altri membri del gruppo mercenario di cui è a capo. L'obiettivo di Rihito e dei suoi compagni è prendere il potere ad Orvelia e farla pagare agli umani, ma dato che sono una dozzina scarsa e non possono attaccare frontalmente, si fanno ingaggiare come mercenari per combattere i demoni, e pian piano si guadagnano la fiducia della popolazione prima e dei nobili dopo.
Per certi versi Rihito è simile a Kasel, nel senso che anche lui tiene molto ai propri compagni e si arrabbia parecchio quando vengono messi in pericolo, inoltre anche le sue origini nascondono un segreto... che però stavolta si guardano bene dal rivelare subito: prima della rivelazione finale c'è solo qualche indizio, forse un po' ovvio, ma che lascia comunque un certo margine di dubbio, anche perché è qualcosa che, se rivelato anzitempo, avrebbe avuto grosse ripercussioni sulla trama; questo segreto gioca anche una parte importante nell'evoluzione del carattere di Rihito, che senza scendere troppo nei dettagli alla fine abbandona i suoi propositi di vendetta contro Orvelia.

Ultimi, ma (teoricamente) non meno importanti, i nemici della storia, il re demone e i suoi due sottoposti... che fanno abbastanza pena, non dico siano peggio di Kasel e compagni, perché almeno loro un retroscena degno di questo nome lo hanno, però le loro motivazioni sono le più banali e generiche che esistano: lo stregone è un pazzo svitato fissato con la necromanzia, la strega è un po' più complessa, ma in sostanza si è unita ai cattivi per motivi personali, e il re demone vuole distruggere tutto perché è quello che fanno i re demoni - sul serio, dei tre lui è il più inutile in assoluto. Per capirci, Kasel ha urgenza di trovare la spada sacra entro una certa data in cui è stato previsto che il re demone risorgerà, la manca e nel paio di giorni extra che impiega per arrivare alla spada non succede assolutamente nulla; sì, c'è qualche demone in più in giro, ma, da come l'avevano messa giù, sembrava che l'arrivo del re demone avrebbe causato la fine istantanea del mondo. Poi, va beh, lo scontro finale è abbastanza nella media: botte da orbi, qualche esplosione, un po' di sano potere dell'amicizia che non guasta mai e una mezza dichiarazione d'amore, et voilà, il re demone è sconfitto una volta per tutte.

Insomma, le premesse per una serie interessante c'erano e i contenuti anche, peccato che le tempistiche siano calcolate male, quindi a volte si fatica a mantenere l'attenzione; e questo non calcolando la presenza di ben due episodi riassuntivi di cui sinceramente non si sentiva la necessità - posso anche capire il primo messo a metà della serie, ma il secondo a tre episodi dalla fine proprio no. Se il mio voto è più che sufficiente, è solo per la parte dedicata a Rihito, perché seriamente senza quella non penso sarei arrivata alla fine della storia.