Recensione
Ali Topan
7.0/10
Anna Karenina, erede di una ricca famiglia di costruttori edili, è vincolata da un matrimonio combinato con Boy, figlio di un potente ministro. Tuttavia, il suo cuore non batte per lui ma per Ali Topan, un giovane ribelle incontrato casualmente a Blok M Square, cuore pulsante della gioventù di Jakarta, dove Ali e i suoi amici lottano proprio contro gli sfratti dei venditori ambulanti per fare spazio a nuovi palazzi residenziali. L'incontro tra Anna e Ali scatena un'attrazione istantanea, ma la famiglia di Anna non approva la relazione e decide di spedirla negli Stati Uniti per un master in Business Administration a Pensacola, sperando di allontanarla da Ali. Ma l'amore tra Anna e Ali non può essere fermato così facilmente. Nonostante le difficoltà e le pressioni familiari, i due continuano a incontrarsi segretamente, sognando un futuro insieme.
Alla sua seconda regia, Sidharta Tata sceglie di adattare in un film contemporaneo un romanzo di culto pubblicato nel 1977. Basandosi su questo materiale già rimaneggiato per il cinema e la televisione, Tata include nel cast del suo remake Ari Sihasale, il protagonista della serie televisiva originale, nel ruolo di Pung, il leader della comunità artistica presso il Warung Seni. La tecnica registica si distingue per la sua abilità nel posizionare la macchina da presa durante le scene d'azione e nel permettere agli attori di esprimersi pienamente. La recitazione dei protagonisti, in particolare quella di Lutesha, nel ruolo di Anna Karenina, è convincente e promettente. Tuttavia, se da un lato il regista merita credito per aver aggiornato e riscattato elementi obsoleti del materiale originale, dall'altro il film soffre per la mancanza di approfondimento dei personaggi principali. Tata sembra concentrarsi più sulla celebrazione dell'amore giovanile e sulla sfida adolescenziale piuttosto che sull'analisi psicologica dei protagonisti.
La storia, sebbene esteticamente gradevole e ben bilanciata tra amore, critica sociale e conflitto di classe, funziona solo a metà. Tata utilizza il materiale del romanzo originale senza andare oltre a offrire una sua visione personale o a modernizzare appieno i personaggi e la trama. In definitiva, "Ali Topan" è un film che offre spunti interessanti ma che non riesce completamente a realizzare il suo potenziale. Tata dimostra abilità tecnica e una buona intenzione nel riscattare il materiale originale, ma il film manca di profondità e di una visione personale che avrebbe potuto renderlo più significativo.
Alla sua seconda regia, Sidharta Tata sceglie di adattare in un film contemporaneo un romanzo di culto pubblicato nel 1977. Basandosi su questo materiale già rimaneggiato per il cinema e la televisione, Tata include nel cast del suo remake Ari Sihasale, il protagonista della serie televisiva originale, nel ruolo di Pung, il leader della comunità artistica presso il Warung Seni. La tecnica registica si distingue per la sua abilità nel posizionare la macchina da presa durante le scene d'azione e nel permettere agli attori di esprimersi pienamente. La recitazione dei protagonisti, in particolare quella di Lutesha, nel ruolo di Anna Karenina, è convincente e promettente. Tuttavia, se da un lato il regista merita credito per aver aggiornato e riscattato elementi obsoleti del materiale originale, dall'altro il film soffre per la mancanza di approfondimento dei personaggi principali. Tata sembra concentrarsi più sulla celebrazione dell'amore giovanile e sulla sfida adolescenziale piuttosto che sull'analisi psicologica dei protagonisti.
La storia, sebbene esteticamente gradevole e ben bilanciata tra amore, critica sociale e conflitto di classe, funziona solo a metà. Tata utilizza il materiale del romanzo originale senza andare oltre a offrire una sua visione personale o a modernizzare appieno i personaggi e la trama. In definitiva, "Ali Topan" è un film che offre spunti interessanti ma che non riesce completamente a realizzare il suo potenziale. Tata dimostra abilità tecnica e una buona intenzione nel riscattare il materiale originale, ma il film manca di profondità e di una visione personale che avrebbe potuto renderlo più significativo.