logo GamerClick.it

-

Credo che la gente debba darsi una calmata quando giudica negativamente "Arifureta".
Una cosa un po' strana da dire all'inizio di una recensione con voto 4, ma il fatto è che in giro ho sentito pareri molto aggressivi su quest'opera: il protagonista è edgy; è una fantasia di potere; ogni cosa viene risolta in modo che forzi il protagonista ad apparire figo; et similia.
Ragazzi, calma! Questo anime - per quanto riguarda la prima stagione, almeno - è "solo" brutto!

Esistono le mezze misure, per la miseria.

Detto questo, parliamo un po' di quest'anime "solo" brutto, di cui ho visto tutti gli episodi tranne gli OAV perché... non avevo voglia.
Sì, è questo il mio livello di professionalità. Dopotutto, non si impegnano i recensori sui siti specialistici, perché dovrei farlo io che scrivo gratis?

"Arifureta" è il classico isekai dove una classe di studenti è stata trasferita in un mondo fantasy per vivere intrepide e magnificenti avventure. Però questa premessa non vi sarà mai davvero chiara se vedete solo la serie normale, perché questo evento accade in un OAV della durata di cinque minuti.
Perché fare questa scelta? Marketing? Può darsi. Non ci serve saperlo.
La storia vera e propria inizia con il nostro protagonista, Nagumo Hajime, che sta cercando di portare a termine una missione in un dungeon oscuro assieme alla sua squadra. D'improvviso, cadono in trappola e vengono attaccati dei mostri, Nagumo si appresta a salvare uno dei suoi compagni, riuscendoci, e subito dopo qualcuno decide di fargli uno scherzone e lo centra con una palla di fuoco, facendolo cadere nel vuoto per millemila piani.
Arrivato quasi sul fondo del dungeon, Hajime viene attaccato da mostri brutti forte, che lo brutalizzano facendogli perdere un braccio e un occhio, e forse anche una palla. In fin di vita, Hajime ha una leggera crisi isterica e decide di mangiare un mostro - cosa che dovrebbe ucciderlo, perché la carne di mostri è velenosa. Tuttavia, per una fortuita congiunzione di eventi (chiamasi culo), sopravvive e addirittura sale di livello (sì, è uno di quei mondi fantasy che seguono regole da videogioco. Non so se a voi piacciano, io non li sopporto), diventando capace di nuove e mirabolanti creazioni artigianali.
E così, in 38 secondi Hajime cambia character design, carattere e timbro di voce, pronto a combattere di nuovo e sfogare un pochetto di rabbia repressa. Poi sì, c'è una storia riguardante il fatto che lui ucciderà divinità e altro, ma per questa prima stagione Hajime non farà molto, a parte collezionare waifu.

Bene, le premesse narrative sono queste.
Poteva nascerne qualcosa di più carino come prodotto finale, ma questa prima stagione è abbastanza dimenticabile a livello di scrittura. I personaggi sono abbastanza piatti, gli eventi si succedono con scarso mordente, e alla fine l'anime diventa ben presto un alternarsi di scene d'azione e momenti umoristici. Il che potrebbe anche starci, se la realizzazione fosse ben diversa.
La scrittura rimane su un generale livello di mediocrità, senza particolari abissi (tranne la parte in cui viene "torturato" il drago. Una roba, quella sì, di un imbarazzo e di un cringe tale che sembra uscita da "A spasso nel tempo" di Carlo Vanzina), ma rimane carina nei picchi più alti, ovvero quando ci sono delle gag che possono far sorridere chi non ha pretese. D'altro canto, negli scontri ci sono spesso risoluzioni facilone e forzature, e pare ci siano anche molti tagli rispetto al materiale originale, tra approfondimenti di worldbuilding ed eventi. Di quest'ultima cosa non ne ho conferma, ma ho invero percepito che ogni tanto le cose fossero un po' affrettate, e che non venissero fornite motivazioni dietro determinate scelte narrative.

A tutto questo, si accompagna un comparto tecnico pieno di problemi.
Partiamo dal meno peggio: la colonna sonora non solo è dimenticabile, ma a volte è anche fuori luogo. Durante lo scontro contro l'armata dei mostri, ad esempio, parte questa traccia che sembra essere messa lì per caso, tanto poco si sposa con gli avvenimenti su schermo.
La regia è piatta(!). Nessuno scontro ha tutti quei mezzi visivi necessari per dare ritmo e tensione, ma viene semplicemente mostrato tutto quello che accade nel modo più banale possibile, aiutando ad alimentare quel senso di "fatto di fretta" generale. Infine, non parlarne significherebbe essere ciechi, la CGI è orrenda. Tutte le creature sono ammassi di poligoni dai movimenti legnosi, privi di animazioni facciali, spesso accompagnati da VFX che sembrano usciti da pacchetti stock, e colorati con questi colori scuri pastello/slavato che li fanno sembrare tutti fatti di PVC.

Le animazioni tradizionali, di per sé, non eccellono ma non sono neanche così brutte. Non come hanno dimostrato di poterlo essere in altre opere (es. la terza e quarta stagione di "The Seven Deadly Sins"), e le riterrei quindi passabili. Vero è che sono accompagnate da character design che, tranne il protagonista, per quanto non totalmente anonimi, sicuramente non eccellono per originalità.

E non c'è praticamente altro da dire.
Questa prima stagione di "Arifureta", come ho detto, è dimenticabile. Un anime sullo stesso livello di Goblin Slayer, ma con un comparto tecnico ben peggiore, e una scrittura con effettivamente più problemi.

Quindi, ve lo consiglio?
Certo che sì! Ci sono delle belle loli.
Ehehe.

Auf wiedersehen.