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Dopo molto tempo mi sono trovato finalmente con l’opportunità di vedere al cinema un film inedito di Miyazaki; ammetto che non ci speravo davvero più. Credevo che la sua ultima dichiarazione di ritiro fosse una scelta verosimile, visto anche il tipo di film e le tematiche che aveva proposto con “Si alza il vento”, ma è pur vero che cose ne sono successe moltissime da allora e, alcune di queste, indubbiamente hanno dato motivo al regista di dedicarsi di nuovo all’animazione, per veicolare a un pubblico vasto le sue idee a riguardo. E, guardando “Il ragazzo e l'airone”, è palese come i messaggi che vuole trasmettere siano tanti, ed escono con una urgenza e veemenza che di rado avevo visto nelle opere di Miyazaki. Sfortunatamente, non posso dire che lo facciano in un modo ordinato e chiaro, togliendo all’opera parte di quella magia e poesia che è caratteristica di Miyazaki.

“Il ragazzo e l'airone” è un gioiellino da vedere, dal punto di vista tecnico si attesta su livelli eccelsi, ma a livello narrativo l’ho trovato discontinuo, non sempre coerente e, ahimè, soprattutto, poco coinvolgente emotivamente. Il messaggio viene comunque veicolato, lo spettatore lo capisce, ma a che costo? Per buona parte della visione mi sono abbastanza annoiato, non sono mai riuscito ad appassionarmi alle vicende narrate o entrare in connessione empatica con nessuno dei personaggi. Sebbene vada a trattare tematiche fantastiche e magiche, non ho nemmeno trovato quel “senso di meraviglia” che ho sempre adorato in altri lavori, probabilmente a causa di un incedere narrativo incerto e dell’assenza di empatia con i suoi protagonisti, senza dimenticare qualche forzatura di troppo.

Nel complesso non posso negare che sono, viste le altissime aspettative, uscito abbastanza deluso dal cinema: mi aspettavo qualcosa in più di uno showcase tecnico di ottima animazione. Posso capire che il periodo per il Maestro e per lo Studio Ghibli è stato molto complicato, ma “Il ragazzo e l'airone” l’ho trovato lacunoso, tecnica a parte, proprio su quelle cose che hanno reso lo studio di animazione meritatamente popolare in tutto il mondo.

Forse più per appassionati dell’artista Miyazaki, che di animazione.