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Sarebbe bello poter usare la magia. Poter librarsi liberi in volo nel cielo, leggere nel pensiero per scoprire cosa gli altri pensano di noi o fermare il tempo, magari anche solo per dormire qualche ora in più. Per quanto sembrerebbe a parole un sogno, se al mondo esistesse un’unica persona dotata di tali abilità, ne avremmo paura. Sarebbe emarginata, isolata o peggio. Dovrebbe vivere evitando di far conoscere le proprie capacità agli altri, triste e comprensibile.

Lasciamo libero sfogo alla fantasia, chiudiamo gli occhi e immaginiamo un mondo dove tutti posseggono potere magico. Ci si saluta tra le nuvole, dove magari si fuma in pausa pranzo, uno scambio di pensieri sarebbe più utile di uno scambio di sguardi, in pratica sarebbe forse un luogo bellissimo, ma in quel mondo, se esistesse una persona senza alcuna abilità magica, come verrebbe considerata? Un qualcosa di non catalogabile diventa incomprensibile, e la paura di un qualcosa di completamente diverso dalla massa rimane sempre.

Da una premessa semplice e stranamente profonda, vista più volte in tante storie, nasce "Mashle". Il manga, scritto e disegnato da Hajime Kōmoto, inizia nel 2020, per terminare nel 2023; in Italia è edito dalla Star Comics. La prima parte dell’anime viene trasmessa a partire dall’aprile del 2023, la seconda è iniziata a gennaio del 2024, per finire nel mese di marzo; entrambe contano dodici episodi.

Il protagonista della storia, Mash Burnedead, non possiede un briciolo di magia, ma per quanto diverso dagli altri non si fa problemi a vivere la propria vita. Sottoponendosi ad allenamenti assurdi, tali da superare la logica stessa, ha ottenuto una forza da superare l’umana comprensione. Il giovane ama la tranquillità, gli basta poter degustare un bignè per essere felice, ma questa quiete non è destinata a durare, a volte non basta vivere in pace, quando sono gli altri a non volere la pace.

"Dovresti fare in modo che il tuo modo di essere diventi quello della maggioranza. E non ha la minima importanza il fatto che tu sia nel giusto o che tu non lo sia."

Fortunatamente, gli si prospetta una scelta, per quanto folle: fingere di sapere utilizzare la magia, iscriversi alla prestigiosa scuola per maghi e diventare un illuminato divino, la carica più importante in questo mondo, per poter cambiare la realtà stessa in cui si vive. Fingersi mago è facile, basta un pennarello e disegnarsi una riga sul volto, segno distintivo dei maghi in questa realtà, ma riuscire a venire ammessi in una scuola di maghi non lo è.

Sono tanti i manga dove il protagonista è deriso per il fatto di essere diverso dagli altri, lo stesso Asta di "Black Clover" non sa utilizzare la magia, proprio come Mash in un mondo dove tutti la sanno adoperare, ma tra i due c'è una notevole differenza.
In quella scuola Mash nasconde la verità a tutti, nessuno conosce il motivo per cui verrebbe odiato, discriminato, e nonostante questo viene disprezzato e ostacolato da tutti. Non viene odiato per un pregiudizio, per un qualcosa indipendente dal suo modo di essere, ma viene detestato proprio per il suo carattere. In quell’ambiente, per lui ostile, ha solo nemici. Verrà ostacolato inizialmente persino da personaggi temibili come un peluche d’orsacchiotto come Finn e Lemon. Mash affronta ogni avversario con lo stesso stato d’animo, non facendo differenze (neanche tra uomini e donne), riuscendo a creare forti legami d’amicizia, fiducia e rispetto, partendo dal nulla.

"Siamo arrivati a due colpi, avevamo detto dieci, se non sbaglio. Forza, fammi vedere l'abisso che ci separa."

Ogni sorta di avversario possiede una propria morale a cui è fermamente legato, vive convinto di agire nel giusto fino all’incontro/scontro con Mash. Ognuno di loro, fino a quando non si dichiarerà sconfitto, continuerà ciecamente a proseguire la sua unica strada, non vedendo quasi alternative. Contro avversari affrontati nella prima parte come Silva Iron e Abel Walker si vede come la loro sicurezza inizia a vacillare di fronte alle battute pungenti degne del miglior Jotaro Kujo di "Jojo". Lo scontro farà rivalutare il loro credo, diventando perfino alleati del giovane.

Per quanto l’idea di fondo sia interessante e drammatica, non lo è quasi nulla della parte iniziale. Una sorta di presa in giro alla magia in tutte le sue forme, e soprattutto un omaggio a una delle saghe più celebri, "Harry Potter".

"E io non posso perdonare l’arroganza di chi si beffa di una persona che ha combattuto con coraggio."

I richiami alla scuola di Hogwarts sono moltissimi, la prova con la mandragola, l’"antipatico" Malfoy, il quidditch, il preside Albus Silente, la fuga dei prigionieri, i giornali con le foto animate, il nemico Voldemort, la capacità di trasmutarsi in uno squalo di Viktor Krum, il cappello magico diventato unicorno, fino ai sottotitoli dei vari episodi in stile "Harry Potter" (la "e" dei vari episodi), ma tutti vengono affrontati in chiave umoristica e originale.
Scene comiche riuscite o meno a seconda dei gusti ci accompagneranno per quasi tutta la prima serie, solo alla fine, con l’entrata in scena di un famigerato gruppo, Innocent Zero, la storia assumerà, in parte, un tono più serio. Si direbbe la fine di un lungo prologo.

La seconda parte riprende da dove era terminata la prima: per contrastare la minaccia incombente, si è anticipata la selezione per diventare illuminati divini, e Mash, un pretendente come altri, troverà rivali agguerriti e spietati. Il ragazzo come sempre avrà nemici in ogni luogo, tra gli illuminati divini e il gruppo Innocent Zero, potendo fare affidamento sulla sua forza e sui legami acquisiti con il tempo. Mash non è più solo.

In questa parte non sembra più esserci margine di confronto e dialogo, i nemici risultano determinati e soprattutto fortissimi, lo stesso Zero Innocence, da cui il suo gruppo prende nome (sì, poca fantasia dalle sue parti), si dimostra già dalla prima apparizione come uno dei maghi più temibili al mondo, trovandoci di fronte a una padronanza folle della magia contro una padronanza folle della forza.

"La mia magia è di un livello superiore, non puoi di certo combatterla a suon di pugni."

Molti sono i personaggi secondari: Finn Ames, uno dei personaggi preferiti dello stesso regista, è la mente più razionale, capace di commentare ogni assurdità, cercandone un filo logico, quasi un estraneo nel mondo folle di "Mashle". Tra gli illuminati pronti a contrastare Mash si notano soprattutto Orter Madl, deciso a far rispettare l’ordine.

Tra gli avversari, menzione speciale merita Margarette Macaron, astuto e abile mago, i suoi vari scontri sono uno spettacolo visivo. Altri come Silva Iron e suoi simili invece sapranno dare soddisfazione allo spettatore: guardandoli, si comprenderà il senso delle mie parole.

Comparto visivo

Le animazioni, fluide specialmente nelle scene d’azione, sono state affidate allo studio A-1 Pictures, molto attivo in questi ultimi tempi. (Hanno curato, tra le tante opere recenti, "Lycoris Recoil", "NieR:Automata", "Solo Leveling" e "Il castello invisibile")
Il responsabile delle sceneggiature di tutti gli episodi delle due serie è l’esperto Yosuke Kuroda, noto per aver curato le varie serie di "My Hero Academia", e, in passato, "Trigun".
Menzione speciale va alla celebre sigla iniziale della seconda serie, curata da Shun Enokido, responsabile dello storyboard e della regia.

Comparto sonoro

Le sigle tendono generalmente a evidenziare il lato comico della serie, dalla prima opening "Knock Out" di Taiiku Okazaki, a, soprattutto, quella finale, sempre della prima parte, "Creampuff Funk" dei Philosophy no Dance. Per quanto riguarda la seconda serie, la sigla iniziale, "Bling-Bang-Bang-Born" dei Creepy Nuts, già noti per aver cantato la sigla di apertura e chiusura della serie "Call of the Night", ha avuto un grande successo in termini di visualizzazioni. Oltre ad aver superato 94 milioni di visualizzazioni su YouTube (al momento), nella "Oricon Weekly Streaming Ranking" era stata al numero 1 per dieci settimane, diventando la prima a superare i 200 milioni di visualizzazioni. La sigla finale della seconda parte è "Tokyo's Way!", cantata da Shiritsu Ebisu Chugaku. Le OST sono molto energiche, si ricordano nella seconda parte "The Divine Visionaries" e "Wizardry Warfare", ma queste non riescono a reggere il paragone con la moltitudine, spesso adrenaliniche, di quelle sentite nella precedente parte, come “THE IRON FIST” e “Serious Steel”.

Doppiaggio

A causa della pandemia di coronavirus durante le sessioni di doppiaggio, parlo di quello originale, della prima serie, i doppiatori non hanno avuto la possibilità di interagire tra di loro, per quanto il loro lavoro sia stato ugualmente eccellente.

Mash è doppiato da Chiaki Kobayashi (tra gli altri ha prestato la sua voce Yū Ominae in "Spriggan", Stark in "Frieren - Oltre la Fine del Viaggio" e Gabimaru in "Hell's Paradise"), fa egregiamente il difficilissimo lavoro, e Dot Barrett è doppiato dall'insospettabile Takuya Eguchi (tra i tanti personaggi da lui interpretati si ricordano Yhwach di "Bleach: Thousand-Year Blood War", Sukuna Ryōmen di "Jujutsu Kaisen" e Loid Forger in "SPY × FAMILY"; curioso come anche la controparte italiana, Mattia Bressan, abbia prestato voce allo stesso Loid Forger); più facile il lavoro di Kaito Ishikawa (Langris Vaude in "Black Clover") nel doppiare Lance Crown.

Reina Ueda presta la sua voce a Lemon Irvine (tra i tanti, contando soltanto gli ultimi ruoli, Reze nel film di prossima uscita di "Chainsaw Man", Chinatsu in "Blue Box", Kanao Tsuyuri in "Demon Slayer"). Probabilmente, Takehito Koyasu non si libererà mai, nelle orecchie di chi lo ascolta, dall'aver dato voce a Dio Brando in "Le bizzarre avventure di JoJo", ma utilizza le sue grandi capacità per far esaltare al massimo uno dei personaggi meglio riusciti, Margarette Macaron. Ottimo come sempre Shin'ichirō Miki (tra i tanti, Kisuke Urahara di "Bleach" e il più recente Kuze The Passing Disaster di "Ishura") su Innocent Zero.

Per quanto riguarda il doppiaggio italiano, è da notare un impegno encomiabile e molti nomi eccellenti, come nel caso di Ezio Vivolo (Thorfinn in "Vinland Saga", Keisuke Baji in "Tokyo Revengers" e Cid Cageno in "The Eminence in Shadow").
Federico Viola in Lance Crown (Meruem in "Hunter x Hunter" e Ichigo Kurosaki di "Bleach"), Innocent Zero è stato affidato al bravissimo Lorenzo Scattorin, il Sanji di "One Piece".

Da poco è stata annunciata una terza serie, ma il giudizio, seppur non completo, conoscendo l’originale, non cambierà.
La serie è consigliata a chi cerca una serie semplice e divertente, a cui piace questa forma di umorismo, a chi sa esaltarsi per delle scene semplici, suggestive e ben rese.