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"Il mondo di Ran", di Aki Irie, è un manga seinen che racconta la storia di Ran, una bambina di 10 anni appartenente a una famiglia di stregoni, ciascuno con un potere diverso.
Dato che la madre è spesso lontana in missione la piccola vive con il padre ed il fratello maggiore. Anche lei ha grandi poteri, ma ha ancora parecchia difficoltà nel controllarli e quando usa un paio di scarpe magiche per trasformarsi in una bella e formosa ragazza (che ovviamente ha il cervello di una bambina!) finisce spesso nei guai. Inoltre essendo molto timida ha difficoltà anche a scuola, non riuscendo a farsi dei veri amici.

Inizialmente la storia è alquanto frammentaria, episodica, poi andando avanti si coglie un certo percorso di vita per vari personaggi, e si segue anche l'importante missione della madre, strega molto potente che combatte misteriosi e pericolosi insetti. E mentre una tale strutturazione mi faceva temere per il finale, questo è la parte migliore, essendo estremamente definito e soddisfacente.

Devo confessare di aver conosciuto Aki Irie solo da poco, quando è venuta al Napoli Comicon. In tale occasione ho avuto modo di valutarla con un suo manga in volume unico, e dato che questo non mi è dispiaciuto affatto ho colto l'occasione della prima promozione di J-POP per recuperare l'altro suo manga concluso da noi. L'ho preso in blocco, perché avevo altissime aspettative su un seinen con bellissimi disegni che parla di stregoni e magia, con tantissime recensioni entusiastiche ovunque!

Purtroppo, però, me ne sono un po' pentita... chissà, forse non l'ho compreso del tutto o forse le mie aspettative erano davvero troppo alte! Nulla da dire sui disegni e sulla fantasia dell'autrice, davvero creativa nel pensare a tanti tipi di poteri magici, diversi per ogni membro della famiglia, ma la storia mi ha fatto storcere un po' il naso: all'inizio pareva un'accozzaglia di situazioni varie messe così a caso, poi ho colto uno scorcio di trama, ma niente che abbia trovato così esaltante... al massimo una storia carina, niente di più. Purtroppo ho visto una folla troppo esagerata di personaggi, fra comprimari e comparse... quando vedevo qualche nuova faccia mi chiedevo: che me ne importa di questo/a qui, se mi importa solo di cosa accada alla protagonista e ai membri principali della famiglia? Forse certi mi hanno anche indotta a saltare qualche passaggio...

E poi ho trovato Otaro non tanto disturbante (lui non sospetta minimamente la vera età della bellissima ragazza che ha conosciuto) ma opprimente, invasivo nella storia. Ma ho forse compreso il motivo per cui l'autrice gli abbia dato tanto spazio, dunque il fatto che Otaro non mi faccia impazzire è solo questione di un mio gusto personale.
La parte migliore per me resta il finale, che è definito, come piace a me.
In conclusione (perché non saprei che altro aggiungere): sono una voce fuori dal coro, lo so, ma non posso dare un voto superiore al 7, perché ritengo che "Il mondo di Ran" sia ben lontano dall'essere un capolavoro indimenticabile!