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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Introduzione e trama

Chi ha voglia di fare un salto nel vecchio selvaggio West? Ci sono possibilità che non si possono trovare da nessuna altra parte al mondo. E meglio ancora, sarete accompagnati da una compagnia di tutto rispetto. Signore e signori, diamo il benvenuto alla famiglia di fuorilegge più folle e pazza della storia del piccolo e del grande schermo, i Fratelli Dalton. I nostri quattro lestofanti sono questa volta alle prese con una questione piuttosto singolare: un loro parente è stato fatto fuori, ma prima di morire ha fatto testamento e li ha nominati suoi eredi. Però, per poter ottenere l'eredità, devono eseguire le sue volontà, ovvero fare secchi i responsabili della sua esecuzione capitale. Per compiere ciò vengono accompagnati da un testimone d'eccezione, niente poco di meno che Lucky Luke, colui che li ha sempre arrestati e spediti in prigione. Quindi, il nostro cowboy e i quattro fratelli malviventi devono temporaneamente mettere da parte le proprie divergenze e unire le proprie forze. Pertanto, si mettono in marcia alla ricerca dei giurati e del giudice responsabili della loro perdita, e li accoppano uno alla volta, per poi recarsi dal notaio e scoprire che in realtà sono ancora tutti vivi, compresso il giudice, il quale li condanna a tornare in carcere.

Grafica

Essendo un prodotto ispirato dai fumetti di Morris in collaborazione con René Goscinny, il creatore di Astérix, la grafica è la stessa, per quanto riguarda questa trasposizione animata. I disegni sono fatti a matita e pastello, con qualche aggiunta di carboncino, per conferire ai personaggi e alle ambientazioni quell'aria e quell'atmosfera tipicamente rozze e dure che caratterizzano il West. I disegni sono leggermente meccanici, ma questa meccanicità è ben impostata, per dare un senso di profondità alla vicenda e permettere allo spettatore di contemplare il momento/attimo in ogni singola scena. I colori sono decisamente realistici con qualche possibile eccezione di qualche personaggio, ma sappiamo molto bene che il colore svolge anche un ruolo tecnico. Le inquadrature e i primi piani rendono decisamente bene le scene che hanno luogo e servono ad enfatizzare quella comicità che caratterizza la vicenda dal primo all'ultimo atto.

Colonna sonora

La colonna sonora è composta di motivetti tipicamente western, per dare credibilità alla vicenda. Tuttavia, proprio il titolo della pellicola suggerisce anche lo stile della vicenda, ovvero quello di una ballata, la quale, secondo la tradizione, ha la funzione di narrare le gesta di personalità, come avviene in questo caso. Abbiamo poi la scena dei quattro fratelli, i quali si scatenano a ritmo di jazz e swing, le cui tonalità servono a meglio descrivere il loro sogno e/o le ipotetiche vite alternative che avrebbero voluto vivere.

Personaggi

I personaggi sono semplicemente comici e spassosi; anzi, si può dire che hanno una vena comica potente e unica, la quale risulta essere proprio uno dei principali fattori chiave del successo di questa pellicola, nonché del resto della serie. Soprattutto i Fratelli Dalton dimostrano, a dispetto delle loro apparenze da duri, di essere dei comici nati, con tutti i disastri e gli incidenti che procurano e nei quali finiscono sempre.

Giudizio finale

Una pellicola fatta appositamente per far ridere e divertire, e quindi riscoprire quel senso di ilarità, leggerezza e comicità che ci fa perdere i sensi, ma che sa anche trasportarci verso una dimensione più gradevole dell'esistenza, specialmente visto che questa pellicola risulta essere poi una parodia di un genere, come quello western, dove i protagonisti e le vicende in "carne ed ossa" sono decisamente più truculente, dure, crude e spietate.

Voto: 8,5