Recensione
"Mahoromi, visioni spazio temporali" è una bella miniserie in 4 volumi della mangaka Kei Toume, autrice nota da noi per opere come "Sing Yesterday For Me", "Vita da cavie", "A casa di Momo".
Si tratta di una lettura piacevole, pacata, quasi rilassante che ci accompagna attraverso la storia e la voce dei suoi personaggi, Niwa e Mayuri.
Mi ha colpito l'atmosfera malinconica, il mistero, la sensazione di cose perdute che si respira ad ogni pagina, soprattutto sui primi due volumi, e il segno caratteristico di questa autrice, incisivo ma elegante, ha qualcosa di evocativo, che contribuisce a sottolineare questo aspetto che ho trovato affascinante.
Il protagonista Toya Niwa è uno studente di architettura che si stabilisce momentaneamente presso la vecchia casa progettata del nonno defunto, architetto rinomato ricordato dalla comunità per il suo talento.
Niwa scopre per caso di avere una strana capacità 'soprannaturale'; toccando l'ambiente, gli oggetti, i muri di un edificio, riesce a sentire lo spirito che permea il luogo, che si manifesta come un ricordo lontano attraverso il tempo. L'incontro con la misteriosa Mayuri, ragazza che possiede un talento molto simile, lo porterà ad usare il suo potere per indagare il passato di questi vecchi edifici, che sia un cinema d'essai, una vecchia dimora prossima alla demolizione, un condominio, un dormitorio per studenti. Il Giappone non ha la concezione della conservazione degli edifici di vecchia costruzione; se non ci sono le circostanze, o il proprietario non ha interesse a mantenere la costruzione, il terreno viene venduto e l'edificio abbattuto.
Non importa se si tratta di una bella villa d'epoca; Niwa insieme alla sua compagna d'università Akira, si trova sovente a fare dei sopralluoghi in queste case abbandonate per ricerche universitarie, e spesso si tratta di edifici storici piuttosto belli, costruiti con uno stile elegante ma non più in uso.
Leggendo si avverte una nota di dispiacere trasmessa dal sentimento del protagonista, che poi è quello dell'autrice che nell'ultimo volume della serie, in una nota di chiusura, dichiara il suo amore per gli edifici d'epoca e le costruzioni vecchie considerate brutte dal senso comune.
Del nonno defunto del protagonista sappiamo poco, restano le testimonianze sul suo lavoro e la sua figura è legata in qualche modo anche a Mayuri e alla sua famiglia, ma per tutto il manga Niwa fa i conti con la sua eredità pesante, che lo fa sentire insicuro e inadeguato a diventare un architetto.
Nel periodo estivo Niwa inizia a lavorare part time presso l'atelier Morie, uno piccolo studio d'architettura gestito da tre persone, il direttore Jibiki, la segretaria Nakadai e un collaboratore. Niwa inizia a relazionarsi con queste persone e il lavoro diventa una fonte di esperienza per capire se stesso e il suo rapporto con l'architettura, mentre la narrazione sviluppa in parallelo una sottotrama romantica appena accennata che intreccia i rapporti tra i vari personaggi, Niwa e Mayuri, Niwa e Akira, compagna che forse ha un debole per lui, il direttore e la scontrosa Nakadai.
Il rapporto più singolare è quello tra Niwa e la misteriosa Mayuri, ragazza che lavora e vive nelle vecchia casa familiare progettata dal vecchio architetto, anche lei erede di un passato ingombrante da cui difendersi che non sarà del tutto svelato.
Il fatto che il protagonista sia il nipote del defunto Niwa condiziona il loro rapporto, - forse è il motivo del loro incontro - ci sono cose che Mayuri non vuole dire, e c'è una relazione con i fatti soprannaturali che i due ragazzi si trovano a vivere; non sarà un caso se alla fine tale potere come è apparso, scompaia, quando tutte le cose andranno al loro posto, Niwa avrà capito la strada da intraprendere per il suo futuro e fatto pace con l'eredità di suo nonno.
Il tratto dell'autrice mi ha colpito molto, lo trovo particolare, espressivo, caratteristico e inconfondibile, la disposizione delle tavole è molto lineare e pulita, ci sono dettagli curati dove servono, e sfondi che mostrano l'ambientazione d'epoca o moderna.
Curata l'edizione Goen, con le prime pagine a colori del primo volume. Una lettura che ho trovato molto piacevole, pacata, nostalgica e rilassante. La consiglio a chiunque apprezzi il genere e il tipo di storia.
Si tratta di una lettura piacevole, pacata, quasi rilassante che ci accompagna attraverso la storia e la voce dei suoi personaggi, Niwa e Mayuri.
Mi ha colpito l'atmosfera malinconica, il mistero, la sensazione di cose perdute che si respira ad ogni pagina, soprattutto sui primi due volumi, e il segno caratteristico di questa autrice, incisivo ma elegante, ha qualcosa di evocativo, che contribuisce a sottolineare questo aspetto che ho trovato affascinante.
Il protagonista Toya Niwa è uno studente di architettura che si stabilisce momentaneamente presso la vecchia casa progettata del nonno defunto, architetto rinomato ricordato dalla comunità per il suo talento.
Niwa scopre per caso di avere una strana capacità 'soprannaturale'; toccando l'ambiente, gli oggetti, i muri di un edificio, riesce a sentire lo spirito che permea il luogo, che si manifesta come un ricordo lontano attraverso il tempo. L'incontro con la misteriosa Mayuri, ragazza che possiede un talento molto simile, lo porterà ad usare il suo potere per indagare il passato di questi vecchi edifici, che sia un cinema d'essai, una vecchia dimora prossima alla demolizione, un condominio, un dormitorio per studenti. Il Giappone non ha la concezione della conservazione degli edifici di vecchia costruzione; se non ci sono le circostanze, o il proprietario non ha interesse a mantenere la costruzione, il terreno viene venduto e l'edificio abbattuto.
Non importa se si tratta di una bella villa d'epoca; Niwa insieme alla sua compagna d'università Akira, si trova sovente a fare dei sopralluoghi in queste case abbandonate per ricerche universitarie, e spesso si tratta di edifici storici piuttosto belli, costruiti con uno stile elegante ma non più in uso.
Leggendo si avverte una nota di dispiacere trasmessa dal sentimento del protagonista, che poi è quello dell'autrice che nell'ultimo volume della serie, in una nota di chiusura, dichiara il suo amore per gli edifici d'epoca e le costruzioni vecchie considerate brutte dal senso comune.
Del nonno defunto del protagonista sappiamo poco, restano le testimonianze sul suo lavoro e la sua figura è legata in qualche modo anche a Mayuri e alla sua famiglia, ma per tutto il manga Niwa fa i conti con la sua eredità pesante, che lo fa sentire insicuro e inadeguato a diventare un architetto.
Nel periodo estivo Niwa inizia a lavorare part time presso l'atelier Morie, uno piccolo studio d'architettura gestito da tre persone, il direttore Jibiki, la segretaria Nakadai e un collaboratore. Niwa inizia a relazionarsi con queste persone e il lavoro diventa una fonte di esperienza per capire se stesso e il suo rapporto con l'architettura, mentre la narrazione sviluppa in parallelo una sottotrama romantica appena accennata che intreccia i rapporti tra i vari personaggi, Niwa e Mayuri, Niwa e Akira, compagna che forse ha un debole per lui, il direttore e la scontrosa Nakadai.
Il rapporto più singolare è quello tra Niwa e la misteriosa Mayuri, ragazza che lavora e vive nelle vecchia casa familiare progettata dal vecchio architetto, anche lei erede di un passato ingombrante da cui difendersi che non sarà del tutto svelato.
Il fatto che il protagonista sia il nipote del defunto Niwa condiziona il loro rapporto, - forse è il motivo del loro incontro - ci sono cose che Mayuri non vuole dire, e c'è una relazione con i fatti soprannaturali che i due ragazzi si trovano a vivere; non sarà un caso se alla fine tale potere come è apparso, scompaia, quando tutte le cose andranno al loro posto, Niwa avrà capito la strada da intraprendere per il suo futuro e fatto pace con l'eredità di suo nonno.
Il tratto dell'autrice mi ha colpito molto, lo trovo particolare, espressivo, caratteristico e inconfondibile, la disposizione delle tavole è molto lineare e pulita, ci sono dettagli curati dove servono, e sfondi che mostrano l'ambientazione d'epoca o moderna.
Curata l'edizione Goen, con le prime pagine a colori del primo volume. Una lettura che ho trovato molto piacevole, pacata, nostalgica e rilassante. La consiglio a chiunque apprezzi il genere e il tipo di storia.