Recensione
Shichinin no nana
7.0/10
È una serie di venticinque episodi (la venticinquesima è una puntata speciale dedicata al Capodanno) che da diverso tempo avevo la curiosità di vedere, e devo dire che è stata una visione davvero piacevole.
Il principale elemento su cui punta la storia è l'umorismo, molto semplice e molto efficace, al cui servizio si mette una narrazione lineare e gradevole che non ricerca particolarità, riesce a farci veramente affezionare alla protagonista Nana e alle sue scatenate 'gemelle', e mantiene sempre desta l'attenzione, visto che tutti gli episodi scorrono bene. Questa caratteristica viene però meno nell'episodio speciale, la cui prima parte è alquanto noiosa (i personaggi fanno cose a caso inerenti al Capodanno), mentre recupera in parte nella successiva (nonostante un eccesso di fanservice gratuito).
Riguardo la trama generale, si potrebbe suddividerla in due sezioni: la prima ha un carattere che può apparire piuttosto dispersivo, perché sembra solo preoccuparsi, oltre che di introdurre i personaggi, di trovare ogni pretesto per avere un mix di problemi quotidiani, sentimentali e scolastici in cui si inseriscono buone dosi di comicità demenziale e parodie del genere super sentai (le Nana-Rangers). Comunque, questi episodi sono legati da un filo rosso, ossia la presenza alla fine di piccole lezioni di maturità che permettono a Nana di crescere come persona e così affrontare ciò che succede nella seconda sezione della trama, più compatta e che presenta anche discreti elementi drammatici sia per Nana che per altri personaggi. C'è comunque da dire che qui la narrazione drammatica svolge il suo compito di raccontare senza infamia e senza lode, il discorso funziona più che altro perché ormai parteggiamo per le sette Nana.
Sui personaggi non c'è molto da dire: la protagonista Nana è quella tratteggiata meglio (le altre Nana sono aspetti specifici della sua personalità) e si prova molta simpatia per lei, anche se da una serie leggera come questa non bisogna aspettarsi chissà quale introspezione profonda. Gli altri personaggi sono soltanto dei tipi: lo studente che Nana ama, Yuichi, fa solo il bravo ragazzo, poi c'è l'amica affettuosa, Hitomi, gli insegnanti seriosi e buffi, un trio di bullette dispettose e via così. In realtà, anche per questi c'è qualche momento introspettivo, però serve giusto a farci capire le loro motivazioni, e questo a sua volta serve solo a mandare avanti la storia.
Con le animazioni si inizia bene e poi ci si mantiene su un livello medio, mai inguardabile, però a volte dal tratto poco rifinito, mentre il design dei personaggi oggi può risultare un po’ gommoso.
Insomma, si tratta di un titolo che ha il pregio di saper divertire davvero, sfruttando al meglio la sua semplicità, ma quest'ultima è anche il suo limite, perché non presenta neppure elementi degni di essere ricordati.
Il principale elemento su cui punta la storia è l'umorismo, molto semplice e molto efficace, al cui servizio si mette una narrazione lineare e gradevole che non ricerca particolarità, riesce a farci veramente affezionare alla protagonista Nana e alle sue scatenate 'gemelle', e mantiene sempre desta l'attenzione, visto che tutti gli episodi scorrono bene. Questa caratteristica viene però meno nell'episodio speciale, la cui prima parte è alquanto noiosa (i personaggi fanno cose a caso inerenti al Capodanno), mentre recupera in parte nella successiva (nonostante un eccesso di fanservice gratuito).
Riguardo la trama generale, si potrebbe suddividerla in due sezioni: la prima ha un carattere che può apparire piuttosto dispersivo, perché sembra solo preoccuparsi, oltre che di introdurre i personaggi, di trovare ogni pretesto per avere un mix di problemi quotidiani, sentimentali e scolastici in cui si inseriscono buone dosi di comicità demenziale e parodie del genere super sentai (le Nana-Rangers). Comunque, questi episodi sono legati da un filo rosso, ossia la presenza alla fine di piccole lezioni di maturità che permettono a Nana di crescere come persona e così affrontare ciò che succede nella seconda sezione della trama, più compatta e che presenta anche discreti elementi drammatici sia per Nana che per altri personaggi. C'è comunque da dire che qui la narrazione drammatica svolge il suo compito di raccontare senza infamia e senza lode, il discorso funziona più che altro perché ormai parteggiamo per le sette Nana.
Sui personaggi non c'è molto da dire: la protagonista Nana è quella tratteggiata meglio (le altre Nana sono aspetti specifici della sua personalità) e si prova molta simpatia per lei, anche se da una serie leggera come questa non bisogna aspettarsi chissà quale introspezione profonda. Gli altri personaggi sono soltanto dei tipi: lo studente che Nana ama, Yuichi, fa solo il bravo ragazzo, poi c'è l'amica affettuosa, Hitomi, gli insegnanti seriosi e buffi, un trio di bullette dispettose e via così. In realtà, anche per questi c'è qualche momento introspettivo, però serve giusto a farci capire le loro motivazioni, e questo a sua volta serve solo a mandare avanti la storia.
Con le animazioni si inizia bene e poi ci si mantiene su un livello medio, mai inguardabile, però a volte dal tratto poco rifinito, mentre il design dei personaggi oggi può risultare un po’ gommoso.
Insomma, si tratta di un titolo che ha il pregio di saper divertire davvero, sfruttando al meglio la sua semplicità, ma quest'ultima è anche il suo limite, perché non presenta neppure elementi degni di essere ricordati.