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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Introduzione e trama

Dai creatori di Astérix e i Fratelli Dalton, ecco solo per voi, dal Gran Sultanato della Turchia, il meschino, infame, farabutto, insensibile, sordido, doppiogiochista, manipolatore, imbroglione, bugiardo ed improvvisatore Gran Bailam, alias Iznogoud, un nome, una garanzia.
Il nostro piccolo, ma diabolicamente geniale, Gran Visir è un vero artista della truffa, dell'imbroglio, dell'inganno e non esita ad usare le minacce, le intimidazioni e le coercizioni di ogni tipo (ma sa anche ricompensare, talvolta) per ottenere ciò che desidera, salvo poi che tutto quello che ottiene è solamente l'ennesimo fallimento dei suoi piani apparentemente meticolosi e scrupolosi, ma i quali finiscono sempre per ritorcersi contro di lui. Ma sono proprio i suoi piani la chiave del divertimento, perché dimostra una certa originalità ed anche di avere spirito di iniziativa per coltivare anche altri interessi, attività e passatempi. Il tutto contornato da un'ambientazione orientaleggiante opportunamente mescolata ad elementi moderni per dare alle vicende del nostro infido Visir dinamicità. Ad assisterlo c'è il suo assistente El Salam (scelta abbastanza border-line, ma azzeccata, vista una certa propensione alla durezza di comprendonio del personaggio) e lo stesso sultano Ali Dormir, il quale finisce sempre con il cavarsela, nonostante anche lui abbia l'aspetto poco sveglio come El Salam. Proprio le caratteristiche dei personaggi principali giocano un ruolo fondamentale (senza nulla togliere ai differenti personaggi che appaiono sporadicamente nei singoli episodi). Iznogoud rappresenta il tipico Vizir invidioso del potere del sultano fino al livello di un'ossessione-compulsione che lo porta ad architettare qualunque stratagemma, tranello, trappola e macchinazione machiavellica pur di ottenerlo; dal punto di vista caratteriale e fisico possiamo definirlo come la fusione del genio vulcanico di Astérix e la malvagità di Joe Dalton con i quali condivide la caratteristica della bassa statura, oltre che una tendenza agli attacchi di raptus. Al contrario il Sultano ed El Salam sembrano due sfumature di Obélix, date la corporatura robusta, ma anche l'atteggiamento infantile, a volte sciocco. Ciononostante dimostrano una certa consapevolezza a differenza del grande guerriero gallico. La musica è composta da una tipica sonorità orientale la quale cerca di aderire all'atmosfera e all'ambientazione della vicenda; tuttavia, essa è mescolata con altre sonorità più moderne come a dichiarare che la vicenda ha una denotazione e connotazione più all'avanguardia e che invita una certa parte di pubblico a contemplare altre idee oltre la propria... Ogni episodio contiene un messaggio più o meno velato che si cela nell'argomento che viene trattato e lo si può avvertire e percepire o dedurre dallo stile fine e da commedia degli equivoci. Un'idea semplice, efficace e volta ad un certo umorismo retrò.

Voto: 8,5