Recensione
Twilight Out Focus
9.0/10
Ho recuperato il manga Twilight Out Focus dopo aver visto e amato l’adattamento anime. In precedenza, guardando le anteprime online, i disegni non mi avevano ispirato molto. Questo perché ci sono alcune prospettive dei volti che li fanno apparire allungati e spigolosi. In realtà, a parte questo dettaglio, leggendo finalmente il manga posso dire che i disegni sono davvero belli.
I volti trasmettono una vasta gamma di emozioni e il movimento dei corpi è dinamico e verosimile in ogni tipo di scena. Inoltre il volume è ben equilibrato fra pagine con tante vignette ricche di azione e altre focalizzate sui primi piani e sui pensieri dei protagonisti. Mi piacciono anche le sfumature, l’equilibrio fra bianco, nero e toni di grigio, che danno un buon contrasto ed effetti di luci e ombre molto realistici.
La qualità della scrittura è un altro aspetto che mi ha colpito, sia dal punto di vista linguistico e stilistico sia da quello della sceneggiatura. Il tema del club di cinema non è relegato ad un espediente per giustificare la storia principale, anzi, è una parte importante delle vite e delle passioni dei protagonisti e viene sviluppato molto bene. Per Mao l’obiettivo rappresenta il suo sguardo sul mondo e detiene una sorta di sacralità per cui davanti alla telecamera non può mentire. Anche il tema dell’omosessualità e della sua accettazione sociale è accennato con delicatezza, senza scadere nella banalità né in un tono eccessivamente pesante. Lo si vede per esempio (PICCOLO SPOILER) nel dialogo fra Mao e Hisashi, in cui quest’ultimo confessa al compagno di stanza di essere gay e di avere un ragazzo. La reazione schietta di Mao, specialmente dopo gli eventi della sera prima, è davvero tenera e scalda il cuore. (FINE SPOILER)
Nel complesso quindi l’ho trovato un buon volume unico (che poi avrà un seguito e due spinoff) davvero ben equilibrato, in cui tutto ciò che accade è funzionale alla storia e alla crescita dei personaggi, senza sbrodolature o comparse messe lì tanto per.
Le scene erotiche sono ben dosate, passionali ma allo stesso tempo abbastanza contenute da non dover richiedere censure.
L’edizione J-POP è curata, con pagine spesse e un’ottima traduzione.
I volti trasmettono una vasta gamma di emozioni e il movimento dei corpi è dinamico e verosimile in ogni tipo di scena. Inoltre il volume è ben equilibrato fra pagine con tante vignette ricche di azione e altre focalizzate sui primi piani e sui pensieri dei protagonisti. Mi piacciono anche le sfumature, l’equilibrio fra bianco, nero e toni di grigio, che danno un buon contrasto ed effetti di luci e ombre molto realistici.
La qualità della scrittura è un altro aspetto che mi ha colpito, sia dal punto di vista linguistico e stilistico sia da quello della sceneggiatura. Il tema del club di cinema non è relegato ad un espediente per giustificare la storia principale, anzi, è una parte importante delle vite e delle passioni dei protagonisti e viene sviluppato molto bene. Per Mao l’obiettivo rappresenta il suo sguardo sul mondo e detiene una sorta di sacralità per cui davanti alla telecamera non può mentire. Anche il tema dell’omosessualità e della sua accettazione sociale è accennato con delicatezza, senza scadere nella banalità né in un tono eccessivamente pesante. Lo si vede per esempio (PICCOLO SPOILER) nel dialogo fra Mao e Hisashi, in cui quest’ultimo confessa al compagno di stanza di essere gay e di avere un ragazzo. La reazione schietta di Mao, specialmente dopo gli eventi della sera prima, è davvero tenera e scalda il cuore. (FINE SPOILER)
Nel complesso quindi l’ho trovato un buon volume unico (che poi avrà un seguito e due spinoff) davvero ben equilibrato, in cui tutto ciò che accade è funzionale alla storia e alla crescita dei personaggi, senza sbrodolature o comparse messe lì tanto per.
Le scene erotiche sono ben dosate, passionali ma allo stesso tempo abbastanza contenute da non dover richiedere censure.
L’edizione J-POP è curata, con pagine spesse e un’ottima traduzione.