Recensione
Dopo la pioggia
8.5/10
Recensione di Johnny Ryuko
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Forte dei voti altissimi, in una manciata di giorni ho recuperato su Prime Video questa serie.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Skip al riassunto, che potete leggervi altrove, vado direttamente alle mie considerazioni.
"After the Rain" è, effettivamente, un ottimo anime. Non c'è davvero molto da dire. Dalla realizzazione tecnica - ma è WIT Studio, pochi dubbi in merito - passando per il comparto sonoro, e ovviamente la cosa fondamentale: la sceneggiatura e la scrittura dei personaggi.
Sulle animazioni e il resto, la parte visiva, tutto decisamente positivo. Il character design abbastanza particolare è, credo, abbastanza fedele al manga di Jun Mayuzuki (stessa autrice tra l'altro di "Kowloon Generic Romance", mi sa che tocca recuperare entrambe le opere cartacee).
L'innesco narrativo può sembrare abbastanza scontato, una liceale che si innamora di un uomo più (!) grande. È lo svolgimento che effettivamente funziona. Eccezion fatta per qualche piccola ingenuità (oggi come oggi un quarantacinquenne sano di mente difficilmente accetterebbe di uscire da solo con una diciassettenne), la cosa che si fa apprezzare è la matura reazione di Kondo, che non approfitta mai di Akira. Si lascia andare solo con quell'abbraccio che poi subito prova a sminuire.
È lì che, a mio avviso, la ragazza capisce che Kondo non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti. D'altronde è più una cotta da adolescente nei confronti di un uomo maturo che si dimostra sensibile e gentile senza volere nulla in cambio. Ed effettivamente è affetto quello che poi matura in Akira, è questa l'interpretazione che ho dato al finale. L'evoluzione del rapporto tra i due è lenta ma costante, ed è il nucleo che spinge in avanti la storia.
Purtroppo, ci sono alcuni aspetti della narrazione che ho trovato poco consistenti. Il fatto che lei molli la squadra di atletica per un infortunio che, onestamente, dopo alcuni mesi può essere smaltito, è una scelta davvero troppo forzata. Se c'è una motivazione più profonda dietro, non viene esplicitata, e d'altronde Akira continua a pensare alla corsa, tant'è che il suo allontanamento volontario dall'amica (neanche troppo segretamente innamorata di lei, vedi piazzata davanti a tutti alla sagra della porchetta, dopo che capisce che ad Akira piace Kondo... con un mezzo sguardo poi, come avrà fatto?) sembra anche essere motivato da questo suo non voler più avere a che fare con la competizione. Non so, c'è qualcosa di inconsistente.
Come inconsistenti sono alcuni personaggi secondari. Nel senso che sembrano interessanti, ma restano fin troppo sullo sfondo. Illude Kase, l'aiuto cuoco del ristorante, che si capisce essere persona subdola e approfittatrice e possibile elemento di disturbo, per poi sparire del tutto. Si intuisce un possibile rapporto tra la collega Yui e il compagno di classe che si fa assumere per stare vicino ad Akira, e poi invece lega con l'altra ragazza. Giusto un paio di scene buttate lì. Io ipotizzo che nel manga tutto questo sia stato reso meglio, e che qui abbiano, per forza di cose, tagliato parti della storia originale.
Un po' un peccato, perché, se la storia di Kondo e Akira è solida e coerente, quello che gira intorno non lo è tantissimo. Tanto, troppo screentime alla compagna e amica (non ricordo il nome e non mi va di cercarlo) innamorata di lei, poco ad altri che invece avrebbero meritato più spazio.
Il finale è vita vera. Niente scenari da "manga", niente relazioni impossibili che finalmente si concretizzano. Ed è questa la cosa che funziona davvero in questo anime. Che non termina come ci aspetterebbe da un romance standard, i protagonisti invece agiscono in maniera razionale, come farebbe chiunque nella vita reale. Lei effettivamente capisce che con Kondo sarebbe una relazione impossibile e si rende (finalmente!) conto che può anche tornare a correre. Lui riaccende quel sogno di ragazzo e torna a scrivere, più per sé stesso ovviamente che per emulare l'amico scrittore famoso, che anzi è un bel personaggio a modo suo, anche lui poco approfondito.
Un anime decisamente sopra la media e diverso dalla media. Mezzo punto in più al voto per la ending cantata da Aimer, una mina.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Skip al riassunto, che potete leggervi altrove, vado direttamente alle mie considerazioni.
"After the Rain" è, effettivamente, un ottimo anime. Non c'è davvero molto da dire. Dalla realizzazione tecnica - ma è WIT Studio, pochi dubbi in merito - passando per il comparto sonoro, e ovviamente la cosa fondamentale: la sceneggiatura e la scrittura dei personaggi.
Sulle animazioni e il resto, la parte visiva, tutto decisamente positivo. Il character design abbastanza particolare è, credo, abbastanza fedele al manga di Jun Mayuzuki (stessa autrice tra l'altro di "Kowloon Generic Romance", mi sa che tocca recuperare entrambe le opere cartacee).
L'innesco narrativo può sembrare abbastanza scontato, una liceale che si innamora di un uomo più (!) grande. È lo svolgimento che effettivamente funziona. Eccezion fatta per qualche piccola ingenuità (oggi come oggi un quarantacinquenne sano di mente difficilmente accetterebbe di uscire da solo con una diciassettenne), la cosa che si fa apprezzare è la matura reazione di Kondo, che non approfitta mai di Akira. Si lascia andare solo con quell'abbraccio che poi subito prova a sminuire.
È lì che, a mio avviso, la ragazza capisce che Kondo non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti. D'altronde è più una cotta da adolescente nei confronti di un uomo maturo che si dimostra sensibile e gentile senza volere nulla in cambio. Ed effettivamente è affetto quello che poi matura in Akira, è questa l'interpretazione che ho dato al finale. L'evoluzione del rapporto tra i due è lenta ma costante, ed è il nucleo che spinge in avanti la storia.
Purtroppo, ci sono alcuni aspetti della narrazione che ho trovato poco consistenti. Il fatto che lei molli la squadra di atletica per un infortunio che, onestamente, dopo alcuni mesi può essere smaltito, è una scelta davvero troppo forzata. Se c'è una motivazione più profonda dietro, non viene esplicitata, e d'altronde Akira continua a pensare alla corsa, tant'è che il suo allontanamento volontario dall'amica (neanche troppo segretamente innamorata di lei, vedi piazzata davanti a tutti alla sagra della porchetta, dopo che capisce che ad Akira piace Kondo... con un mezzo sguardo poi, come avrà fatto?) sembra anche essere motivato da questo suo non voler più avere a che fare con la competizione. Non so, c'è qualcosa di inconsistente.
Come inconsistenti sono alcuni personaggi secondari. Nel senso che sembrano interessanti, ma restano fin troppo sullo sfondo. Illude Kase, l'aiuto cuoco del ristorante, che si capisce essere persona subdola e approfittatrice e possibile elemento di disturbo, per poi sparire del tutto. Si intuisce un possibile rapporto tra la collega Yui e il compagno di classe che si fa assumere per stare vicino ad Akira, e poi invece lega con l'altra ragazza. Giusto un paio di scene buttate lì. Io ipotizzo che nel manga tutto questo sia stato reso meglio, e che qui abbiano, per forza di cose, tagliato parti della storia originale.
Un po' un peccato, perché, se la storia di Kondo e Akira è solida e coerente, quello che gira intorno non lo è tantissimo. Tanto, troppo screentime alla compagna e amica (non ricordo il nome e non mi va di cercarlo) innamorata di lei, poco ad altri che invece avrebbero meritato più spazio.
Il finale è vita vera. Niente scenari da "manga", niente relazioni impossibili che finalmente si concretizzano. Ed è questa la cosa che funziona davvero in questo anime. Che non termina come ci aspetterebbe da un romance standard, i protagonisti invece agiscono in maniera razionale, come farebbe chiunque nella vita reale. Lei effettivamente capisce che con Kondo sarebbe una relazione impossibile e si rende (finalmente!) conto che può anche tornare a correre. Lui riaccende quel sogno di ragazzo e torna a scrivere, più per sé stesso ovviamente che per emulare l'amico scrittore famoso, che anzi è un bel personaggio a modo suo, anche lui poco approfondito.
Un anime decisamente sopra la media e diverso dalla media. Mezzo punto in più al voto per la ending cantata da Aimer, una mina.