Recensione
Ken il Guerriero - Il Film
7.5/10
Recensione di MangAnimeEnthusiast
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Scrivo questa recensione il 16 Ottobre 2024, appena tornato dalla mia prima visione in assoluto di questo film, qui riproposto per i 40 anni della Serie nella versione restaurata mandata al cinema per tre giorni.
Essendo ancora semi-profano dell'epopea dell'erede della Scuola di Hokuto (ho recuperato nel frattempo tutto l'arco di Shin nello storico Anime), il mio giudizio non è influenzato da alcun attaccamento al materiale originale, né dal confronto con la serie.
Questo anche perché il film si propone come una sorta di "Universo Alternativo" in cui gli eventi dei primi archi della storia si svolgono in modo nettamente differente, quindi può essere preso benissimo come visione a sé stante.
Ma anche così facendo, risulta innegabile riscontrare i limiti che si porta ancora dietro, e che m'impediscono portare il mio voto ad una cifra più alta.
L'accorpare più storyline insieme risulta in una semplice e netta presentazione dei personaggi e delle loro caratteristiche base, ma mancando così di un dovuto approfondimento, rendendo alcuni dei loro atteggiamenti o alcune situazioni in cui si ritrovano sviluppati troppo in fretta o proprio abbozzati.
Ad esempio, senza rischiare troppo lo spoiler, Bart è totalmente inutile, la sua presenza è a malapena necessaria se non in una singola scena in cui però se ci fosse stato qualcun altro al posto suo non sarebbe cambiato nulla.
Oppure ancora Rei, che segue un determinato scopo e, una volta risoltolo, questo viene fatto messo da parte senza una spiegazione valida, come se l'avessero letteralmente accartocciato e gettato nel cestino; si potrebbe dire che ormai era fatta, e non avevano più motivo di tenerlo in scena, ma potevano almeno liquidarlo in modo meno raffazzonato.
Un elemento che metto nel mezzo invece è la Colonna Sonora: stupenda e perfetto accompagnamento al tutto, ma fin troppo caricata (ma forse questo poteva essere dovuto agli altoparlanti del cinema, non sono del tutto sicuro)
Tutto il resto invece offre comunque molto, specie se visto sul grande schermo:
Innanzitutto ciò che mi ha davvero sorpreso è l'aver riscontrato una vera e propria regia, con inquadrature dall'alto e "movimenti di macchina", come una vera e propria soggettiva di un determinato personaggio che mi ha lasciato quasi a bocca aperta, dava una forte sensazione di Cinema a tutto tondo
E poi ovviamente la qualità delle animazioni restaurate (ma non tutte, come viene riportato all'inizio, a causa dell'irreperibilità di quelle determinate scene) che restituiscono al meglio l'ampiezza degli ambienti, oltre ad un senso ancora più impattante della vera violenza che governa questo mondo, dello sporco e dell'aridità, così come la desolazione interiore di Ken, che in effetti troviamo qui molto più freddo, ma non per questo meno sensibile.
E nonostante la poca introspezione cui ho accennato sopra, i personaggi destano comunque il giusto interesse, in particolare Rei, Jagger e Raoh; Shin e Yuria purtroppo non riescono a giocare appieno la loro parte, anche se quest'ultima si dimostra un pò più attiva; e infine anche Lynn ottiene molta più rilevanza, anche se in ciò porta un bel pò di dubbi sulla sua natura che lascia un pò interdetti
Infine da citare il magnifico lavoro svolto dai nuovi doppiatori: avendo visto solo questa versione, posso basarmi solo su di loro, e non posso che promuoverli con lode!
Alessio Cigliano torna in pompa magna come Ken, e pur facendo sentire un tono più maturo riesce ancora a calarsi come non mai nel ruolo; e anche la Polesinanti su Bart regge ancora, mentre le nuove entrate sono tutte perfettamente assegnate al ruolo giusto: Simone d'Andrea e Gianluca Tusco in particolare offrono tutta la nobiltà e la spregiudicatezza di Rei e Jagger, mentre Alessandro Rossi ... beh, non posso dire molto, è semplicemente una voce degna di un RE!
In sostanza dunque mi ritengo molto soddisfatto di questa visione, al netto dei vari limiti che non me lo fanno elevare a grande capolavoro dell'animazione giapponese, ma di cui riconosco l'importanza e la qualità che gli è stata infusa.
Un Cult da riscoprire, un'innegabile testimonianza di una Leggenda che non morirà mai!
Essendo ancora semi-profano dell'epopea dell'erede della Scuola di Hokuto (ho recuperato nel frattempo tutto l'arco di Shin nello storico Anime), il mio giudizio non è influenzato da alcun attaccamento al materiale originale, né dal confronto con la serie.
Questo anche perché il film si propone come una sorta di "Universo Alternativo" in cui gli eventi dei primi archi della storia si svolgono in modo nettamente differente, quindi può essere preso benissimo come visione a sé stante.
Ma anche così facendo, risulta innegabile riscontrare i limiti che si porta ancora dietro, e che m'impediscono portare il mio voto ad una cifra più alta.
L'accorpare più storyline insieme risulta in una semplice e netta presentazione dei personaggi e delle loro caratteristiche base, ma mancando così di un dovuto approfondimento, rendendo alcuni dei loro atteggiamenti o alcune situazioni in cui si ritrovano sviluppati troppo in fretta o proprio abbozzati.
Ad esempio, senza rischiare troppo lo spoiler, Bart è totalmente inutile, la sua presenza è a malapena necessaria se non in una singola scena in cui però se ci fosse stato qualcun altro al posto suo non sarebbe cambiato nulla.
Oppure ancora Rei, che segue un determinato scopo e, una volta risoltolo, questo viene fatto messo da parte senza una spiegazione valida, come se l'avessero letteralmente accartocciato e gettato nel cestino; si potrebbe dire che ormai era fatta, e non avevano più motivo di tenerlo in scena, ma potevano almeno liquidarlo in modo meno raffazzonato.
Un elemento che metto nel mezzo invece è la Colonna Sonora: stupenda e perfetto accompagnamento al tutto, ma fin troppo caricata (ma forse questo poteva essere dovuto agli altoparlanti del cinema, non sono del tutto sicuro)
Tutto il resto invece offre comunque molto, specie se visto sul grande schermo:
Innanzitutto ciò che mi ha davvero sorpreso è l'aver riscontrato una vera e propria regia, con inquadrature dall'alto e "movimenti di macchina", come una vera e propria soggettiva di un determinato personaggio che mi ha lasciato quasi a bocca aperta, dava una forte sensazione di Cinema a tutto tondo
E poi ovviamente la qualità delle animazioni restaurate (ma non tutte, come viene riportato all'inizio, a causa dell'irreperibilità di quelle determinate scene) che restituiscono al meglio l'ampiezza degli ambienti, oltre ad un senso ancora più impattante della vera violenza che governa questo mondo, dello sporco e dell'aridità, così come la desolazione interiore di Ken, che in effetti troviamo qui molto più freddo, ma non per questo meno sensibile.
E nonostante la poca introspezione cui ho accennato sopra, i personaggi destano comunque il giusto interesse, in particolare Rei, Jagger e Raoh; Shin e Yuria purtroppo non riescono a giocare appieno la loro parte, anche se quest'ultima si dimostra un pò più attiva; e infine anche Lynn ottiene molta più rilevanza, anche se in ciò porta un bel pò di dubbi sulla sua natura che lascia un pò interdetti
Infine da citare il magnifico lavoro svolto dai nuovi doppiatori: avendo visto solo questa versione, posso basarmi solo su di loro, e non posso che promuoverli con lode!
Alessio Cigliano torna in pompa magna come Ken, e pur facendo sentire un tono più maturo riesce ancora a calarsi come non mai nel ruolo; e anche la Polesinanti su Bart regge ancora, mentre le nuove entrate sono tutte perfettamente assegnate al ruolo giusto: Simone d'Andrea e Gianluca Tusco in particolare offrono tutta la nobiltà e la spregiudicatezza di Rei e Jagger, mentre Alessandro Rossi ... beh, non posso dire molto, è semplicemente una voce degna di un RE!
In sostanza dunque mi ritengo molto soddisfatto di questa visione, al netto dei vari limiti che non me lo fanno elevare a grande capolavoro dell'animazione giapponese, ma di cui riconosco l'importanza e la qualità che gli è stata infusa.
Un Cult da riscoprire, un'innegabile testimonianza di una Leggenda che non morirà mai!