Recensione
La serie che ha aperto il filone dei cartoni animati sportivi....E' un cult dell'animazione anni Sessanta - Settanta e, se si guardano i disegni e l'animazione, lo sforzo di produzione è stato davvero notevole.
Ritroviamo in Mimì le peculiarità dei cartoni sul filone sportivo: lo spirito di sacrificio, la tenacia e la costanza negli allenamenti, l'amicizia come primo valore, la sfida continua con se stessi per raggiungere il massimo (le Olimpiadi).
La trama è la solita: Mimì scopre la sua passione e le sue potenzialità nella pallavolo e le porta avanti, sfida dopo sfida, per arrivare alle vittorie ultime, sia nei campionati mondiali che con la nazionale.
Ovviamente non possono mancare le situazioni inverosimili, come la palla che scompare o i tiri che vanno al di là di ogni legge della fisica.
Il grosso limite di questo cartone credo sia il tono, in più punti troppo drammatico e spesso angosciante per il pubblico più giovane: ricordo l'ormai celebre episodio dell'allenamento con le catene oppure il trattamento riservato alle giocatrici, più da tortura che da gare sportive.
Probabilmente proprio per questo Mimì non ha conosciuto nuove repliche (che si sono interrotte, su Mediaset, nel 1995) a differenza di Mila e Shiro, simile nei contenuti ma sicuramente con un tono più ironico e scanzonato.
Ritroviamo in Mimì le peculiarità dei cartoni sul filone sportivo: lo spirito di sacrificio, la tenacia e la costanza negli allenamenti, l'amicizia come primo valore, la sfida continua con se stessi per raggiungere il massimo (le Olimpiadi).
La trama è la solita: Mimì scopre la sua passione e le sue potenzialità nella pallavolo e le porta avanti, sfida dopo sfida, per arrivare alle vittorie ultime, sia nei campionati mondiali che con la nazionale.
Ovviamente non possono mancare le situazioni inverosimili, come la palla che scompare o i tiri che vanno al di là di ogni legge della fisica.
Il grosso limite di questo cartone credo sia il tono, in più punti troppo drammatico e spesso angosciante per il pubblico più giovane: ricordo l'ormai celebre episodio dell'allenamento con le catene oppure il trattamento riservato alle giocatrici, più da tortura che da gare sportive.
Probabilmente proprio per questo Mimì non ha conosciuto nuove repliche (che si sono interrotte, su Mediaset, nel 1995) a differenza di Mila e Shiro, simile nei contenuti ma sicuramente con un tono più ironico e scanzonato.