Recensione
Come tutti gli appassionati di FMA sanno, fatta eccezione per il titolo ed i nomi dei protagonisti, tra il manga e l'anime di Fullmetal Alchemist c'erano pochissimi punti in comune, e questo è dovuto al fatto che all'epoca - parliamo del lontano 2005 - il materiale cartaceo prodotto dalla maestra Arakawa non era sufficiente per la realizzazione di tutta la serie, e perciò i produttori della BONES si sono dovuti arrangiare inventandosi il resto di sana pianta, tant'è che l'anime giunge ad una conclusione del tutto diversa da quella del manga, che, ricordiamo, si sta avviando solo adesso alle battute finali.
E siccome FMA è stato uno dei successi dell'animazione nipponica dell'ultimo decennio, sarebbe stato un errore madornale non colmare questa differenza tra anime e manga, magari proprio con una nuova serie animata che stavolta avrebbe seguito fedelmente il plot originale del manga.
E con 'fedelmente' io intendo un prodotto che riproduca nel miglior modo possibile il prodotto originale, anche se questo significa ridisegnare daccapo degli episodi già trasmessi per la vecchia serie. Questo significa che sì, voglio l'esatta riproduzione della prima pagina del primo volume del manga, con Ed e Al che tentano la trasmutazione della madre e finiscono come sappiamo; voglio vederli arrivare a Reole, discutere con Rose nella chiesa di Leto e combinare quel casotto con Cornelo; voglio che le rivelazioni mi vengano centellinate, che il passato dei due protagonisti mi venga rivelato poco alla volta. In definitiva: voglio una storia fedele al manga. Punto.
Pretendo troppo? Chissà. Ma guardando il primo episodio mi sono chiesta se stessi guardando davvero quell'anime che doveva seguire pedissequamente il manga o piuttosto qualche OAV fatto discretamente.
Già, perché questa è l'impressione che si ha una volta terminato il primo episodio: totale smarrimento. Non si capisce cosa stia succedendo e perché, si sa solo che in venti minuti vengono spiattellati allo spettatore tre quarti dei misteri che l'Arakawa si era tanto impegnata a rivelare poco alla volta nel giro di decine di volumi. E poi, mi spiegate chi diamine è questo Alchimista di Ghiaccio?
Neanche il reparto musicale a mio avviso si salva granché, visto che la nuova opening Again non riesce neanche minimamente a rivaleggiare con la storica Melissa, mentre devo ammettere che le animazioni dell'ending, Uso, non mi sono affatto dispiaciute.
Le animazioni e i disegni sono nella media e molto più fedeli allo stile dell'Arakawa, anche se, come al solito, troviamo una qualità altissima nei primi 1-2 episodi e poi un calo vertiginoso a partire dai seguenti.
Poiché l'impatto coi primi episodi è stato decisamente sgradevole per i motivi che ho detto, ed a causa di questo non sono riuscita ad andare avanti con la visione, per ora do un 7, nella speranza, un giorno, di pentirmi di aver dato un voto così basso.
E siccome FMA è stato uno dei successi dell'animazione nipponica dell'ultimo decennio, sarebbe stato un errore madornale non colmare questa differenza tra anime e manga, magari proprio con una nuova serie animata che stavolta avrebbe seguito fedelmente il plot originale del manga.
E con 'fedelmente' io intendo un prodotto che riproduca nel miglior modo possibile il prodotto originale, anche se questo significa ridisegnare daccapo degli episodi già trasmessi per la vecchia serie. Questo significa che sì, voglio l'esatta riproduzione della prima pagina del primo volume del manga, con Ed e Al che tentano la trasmutazione della madre e finiscono come sappiamo; voglio vederli arrivare a Reole, discutere con Rose nella chiesa di Leto e combinare quel casotto con Cornelo; voglio che le rivelazioni mi vengano centellinate, che il passato dei due protagonisti mi venga rivelato poco alla volta. In definitiva: voglio una storia fedele al manga. Punto.
Pretendo troppo? Chissà. Ma guardando il primo episodio mi sono chiesta se stessi guardando davvero quell'anime che doveva seguire pedissequamente il manga o piuttosto qualche OAV fatto discretamente.
Già, perché questa è l'impressione che si ha una volta terminato il primo episodio: totale smarrimento. Non si capisce cosa stia succedendo e perché, si sa solo che in venti minuti vengono spiattellati allo spettatore tre quarti dei misteri che l'Arakawa si era tanto impegnata a rivelare poco alla volta nel giro di decine di volumi. E poi, mi spiegate chi diamine è questo Alchimista di Ghiaccio?
Neanche il reparto musicale a mio avviso si salva granché, visto che la nuova opening Again non riesce neanche minimamente a rivaleggiare con la storica Melissa, mentre devo ammettere che le animazioni dell'ending, Uso, non mi sono affatto dispiaciute.
Le animazioni e i disegni sono nella media e molto più fedeli allo stile dell'Arakawa, anche se, come al solito, troviamo una qualità altissima nei primi 1-2 episodi e poi un calo vertiginoso a partire dai seguenti.
Poiché l'impatto coi primi episodi è stato decisamente sgradevole per i motivi che ho detto, ed a causa di questo non sono riuscita ad andare avanti con la visione, per ora do un 7, nella speranza, un giorno, di pentirmi di aver dato un voto così basso.